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INTERVIEW TO RADIO ENERGY ÖSTERREICH (VIENNA, 16/05/2019)

Alvaro was interviewed by the Austrian radio station Radio Energy Österreich several hours before his concert at the Gasometer in Vienna on Thursday May 16th. In his interview to Radio Energy Österreich, Alvaro talks about how people learn Spanish with his songs, about how special it was for him to film Sing Meinen Song das Tauschkonzert in South Africa, and he also explains the meaning of several songs on his new album Mar de Colores Extended Version, like Puebla and Niño Perdido. Watch below the interview

Álvaro fue entrevistado por la emisora de radio austriaca Radio Energy Österreich varias horas antes de su concierto en el Gasometer de Viena el pasado jueves 16 de mayo. En su entrevista con Radio Energy Österreich, Alvaro platica de cómo mucha gente aprende el castellano con sus canciones, sobre la experiencia única y emotiva que fue para él grabar Sing Meinen Song das Tauschkonzert en Sudafrica, y también nos explica el contenido de algunos temas incluidos en su nuevo álbum Mar de Colores Versión Extendida, como Puebla y Niño Perdido. Mira su entrevista abajo.

Credits: Video from the Youtube channel of Radio Energy Österreich  

INTERVIEW ON RADIO 7 PLATTENKÜCHE (NEU-ULM, 22/05/2019) 

Alvaro was interviewed by the German radio station Radio 7 before his acoustic concert at the event Radio 7 Plattenküche in Neu-Ulm on Wednesday May 22. 

Alvaro fue entrevistado por la emisora de radio alemana Radio 7 antes de su concierto acústico en el evento Radio 7 Plattenküche del miercoles 22 de mayo en Neu-Ulm. 

Credits: video from the Youtube channel of TRENDYone 

INTERVIEW TO ITALIAN MAGAZINE IODONNA (10/05/2019)

Alvaro Soler si racconta a iO Donna: «Da adolescente ero molto timido, anche con le ragazze»

 

10/05/2019 --- Iodonna Italia 

Il cantautore spagnolo, che si prepara a conquistare i festival estivi con diverse tappe in tutta Italia, arriva oggi nei negozi con tre inediti inclusi nella riedizione di ‘Mar de Colores’

 

Alvaro Soler è tornato in Italia. Il cantautore spagnolo dalla faccia pulita, dal sorriso coinvolgente e che da diversi anni non sbaglia un colpo, inanellando un tormentone estivo dopo l’altro, giovedì sera si è esibito al Forum di Assago e, dopo il tour in Europa, si prepara a conquistare i festival estivi, con diverse tappe che vanno da Frosinone ad Asiago. Dal successo di Sofia in avanti Alvaro Soler non si è più fermato, e anche l’esperienza di giudice a X Factor Italia ha contribuito a regalargli una notorietà da 390 mln di streaming e 30 dischi tra oro, diamante e platino, in tutto il mondo. Mentre prepara il nuovo album, il suo terzo, Alvaro Soler arriva oggi nei negozi con tre inediti inclusi nella riedizione di ‘Mar de Colores’. iO Donna lo ha intervistato.

A caldo, com’è andata giovedì al Forum di Assago? È stato il ritorno in Italia, qui il pubblico ti adora…

 

Direi che è andata benissimo, si respirava un’energia pazzesca. Ci sono state canzoni più calme e pezzi da ballare, c’è stato un grande feeling con il pubblico. Per me tornare in Italia è sempre una grande emozione. Qui la gente è caldissima, energica, ti senti coccolato, abbracciato. Un momento che ho amato molto e che ricorderò è stato quando ho cantato in italiano una cover di Peppino Gagliardi. E’ stato un momento molto intimo, il mio regalo al vostro Paese.

A proposito di successo e di abbracci. Il successo che hai qui con le ragazze, quando sei in strada ti assaltano, è uguale a quello degli altri paesi?

Proprio così no. Qui siete molto calorosi. Credo che il mio successo con le ragazze sia un effetto collaterale del fatto che sono popolare. Spesso le persone valutano importante soprattutto quello e questo non mi piace.

 

Ma da adolescente eri popolare a scuola, riuscivi ad affascinare così tanto?

 

Direi di no, avevo il mio piccolo seguito ma non sono mai stato il più bello della scuola e poi ero molto timido. Il mio lavoro, l’esperienza con la musica, i tour, affrontare le interviste, mi ha aiutato a vincere la timidezza. Sono molto maturato da quel punto di vista, ho imparato ad aprirmi, a sentirmi a mio agio.

Ma eri uno da prima mossa con la ragazza che ti piaceva?

 

Dipende dai casi, non andava sempre allo stesso modo.

 

In molti ti vedono come il Re delle estati. Molti tuoi brani sono diventati veri e propri tormentoni (‘Sofia’, ‘El mismo sol’, ‘La Cintura’). L’etichetta ti infastidisce?

 

Credo che dipenda dal fatto che i miei brani passano alla radio nel periodo primaverile/estivo, ma va benissimo. Mi piace l’idea di diventare la colonna sonora della vita di qualcuno. L’estate è una bella stagione, piacevole e si ricorda sempre con il sorriso. Con le mie canzoni entro nei ricordi delle persone.

 

E tu? Che colonne sonore hai avuto da adolescente?

 

Se devo citare tre brani che mi hanno accompagnato e che hanno un significato particolare direi: ‘Your song’ di Elton John, ‘In the end’ dei Linkin Park perché il brano ha accompagnato la mia adolescenza, ero un teenager e mi ci riconoscevo in fine ‘La Tortura’ di Shakira e Alejandro Sanz. In quel periodo vivevo in Giappone e non arrivava molta musica latina lì, quella canzone è arrivata in radio e mi faceva sentire a casa.

A proposito di Giappone, dove hai vissuto per un periodo abbastanza lungo. Cosa ti ha lasciato come eredità di carattere?

Penso che mi abbia reso rispettoso verso le persone e aperto alle culture. La cultura giapponese è molto diversa da quella europea, direi che ha modificato il mio modo di guardare alle altre culture. Mi ha reso molto curioso.

 

Vivi fra Berlino e la Spagna. In cosa ti somiglia Berlino? Con la tua solarità non è la prima città che viene in mente…

D’inverno in effetti può essere molto triste la vita in città ma in questo periodo, appena arriva la primavera è esplosiva. Fiorisce tutto, è una città verde, piena di vita, la gente vive molto fuori, per strada, cammina, frequenta i locali, si gode il sole e questa è una cosa che mi somiglia molto.

Appena arrivata nei negozi la riedizione di ‘Mar de Colores’ con tre inediti. Fra i nuovi brani c’è anche ‘La Libertad’, il brano già si candida a tormentone dell’estate 2019, il testo invita a non chiudersi nelle routine. Hai routine che sfuggi?

Io ho una vita strana, in pratica vivo nella routine della non routine. La mia vita non è routinaria per nulla ma sono impegnato tutto il tempo in cose diverse. Per me il video che esce proprio oggi (10.05.2019) è un inno all’amicizia, alla libertà, alla voglia di stare con gli amici. Invita ad essere flessibili, a sperimentare, a visitare Paesi nuovi. Tutto ciò che mi piace fare nella vita.

INTERVIEW TO GALA MAGAZINE (22/05/2019)

Alvaro Soler:  Darum fließen bei ihm keine Tränen

22/05/2019 --- Gala.de 

 

Seine spanische Lässigkeit hat Alvaro Soler zum Weltstar gemacht. Im GALA-Interview erzählt er, wer ihn erdet und warum es ihm manchmal schwerfällt, Gefühle zu zeigen

Sein musikalisches Repertoire hat weit mehr zu bieten als nur Sommerhits. Aktuell ist Alvaro Soler jede Woche neben Gastgeber Michael Patrick Kelly und seinen Musik-Kollegen Jeanette BiedermannWincent WeissJohannes Oerding, Jennifer Haben und Milow auf dem Sofa von "Sing meinen Song - Das Tauschkonzert" zu sehen. Parallel dazu erscheint eine neue Edition seines Albums "Mar de Colores" mit drei neuen Songs – inklusive seiner neuen Single "La Libertad“. 

Ihre Songs singen Sie in der Regel auf Spanisch oder Englisch. Bei "Sing meinen Song" kommen Sie um Deutsch nicht herum. Wie haben Sie das empfunden?


Alvaro Soler: Ich habe früher mal in einem Kinderchor Deutsch gesungen, sonst nicht. Das war auch für mich eine Premiere. "Sing meinen Song" ist eine Show in der alles möglich ist und Ich habe mich total frei gefühlt.

 

Sie singen normalerweise vor tausenden Menschen. Wie geht es Ihnen vor einem so kleinen Publikum aus Kollegen zu performen?


Soler: Ein kleines Publikum macht mich definitiv nervöser. Vor sechs Musikern zu singen, die genau wissen worum es geht, ist wirklich besonders. Sie hören direkt, wenn ein Ton nicht sitzt. Das geht mir natürlich die ganze Zeit im Kopf rum.

Über wen wussten Sie am wenigsten?


Soler: Ich glaube über Jeanette Biedermann. Ich bin ja nicht in Deutschland aufgewachsen und kannte daher nur ihre Musik. Ich kannte Britney, aber nicht die deutsche Britney, Jeanette.  (lacht)

"Sing meinen Song" rührt Teilnehmer und Zuschauer regelmäßig zu Tränen. Wie haben Sie das empfunden?


Soler: Es wurde sehr emotional. Ich weiß auch nicht, warum. Wenn man die Sendung im Fernsehen sieht, fragt man sicher immer: Was ist los mit den Leuten? Warum weinen sie die ganze Zeit? Wir haben das auch nicht verstanden, bis wir dort waren. Am Ende war es bei uns genauso.

Und woran liegt es?


Soler: Mit Musik fühlt man alles noch intensiver, die Lyrics sind stärker, die Melodie bewegt. Man versteht alles viel besser. Es gab Momente, in denen wir einfach zehn Sekunden lang nichts mehr gesagt haben, weil wir so fertig waren. Das war echt bewegend. Wir waren nach den Dreharbeiten emotional echt fertig. 

Sind Sie ein Mann, bei dem Mal Tränen fließen?


Soler: Ich sage mal so: Ich bin in einer Zeit aufgewachsen, in der es als Schwäche angesehen wurde, wenn Tränen fließen. Das ist aber absoluter Blödsinn. Eigentlich ist weinen total geil. Ich wünschte, ich könnte mehr weinen. Ich trainiere jetzt zu weinen. Ich bin aktiv dabei. (lacht)

Tun Sie sich mit Gefühlen schwer?


Soler: Das ist meine deutsche Seite. Sie will mir nicht erlauben so emotional zu sein. Ich war aber wirklich sehr bewegt. Ich wollte weinen, aber es hat einfach nicht geklappt. (lacht) Es gibt Momente, in der Show, in der die Zuschauer denken werden: Alvaro weint gleich – und dann weine ich doch nicht. Sie werden dann vielleicht selbst weinen.

Sie sind ein Weltstar, lassen das ihr Umfeld aber nicht spüren. Wie behalten Sie sich Ihre Bodenständigkeit?
 

Soler: Ich bin einfach dankbar für alles. Ich kann das gar nicht fassen. Es wirkt wie ein Traum. Das ist wirklich so. Ich habe Menschen um mich herum, die das ähnlich sehen. Wir erden uns gegenseitig. Ich brauche nicht irgendeinen Schnickschnack, weil ich ein Musikstar bin.

Welche Rolle spielt Ihre Familie dabei?


Soler: Für sie bin ich einfach Alvaro. Natürlich freut sich meine Familie auch über meinen Erfolg, natürlich sind sie stolz. Ich will auch meine Familie in alles integrieren, was ich mache, damit sie mich besser verstehen.

 

Besuchen Sie häufig Ihre Konzerte?


Soler: Ich habe meine Eltern und Großeltern vergangenes Jahr zum Beispiel zum Weihnachtskonzert im Vatikan und zu einem Neujahrskonzert eingeladen. Das war für sie ein verrücktes Erlebnis. Für mich aber auch. Für sie ist das einfach nicht begreifbar, dass Leute Fotos von mir wollen.

INTERVIEW TO THE GERMAN NEWSPAPER JUNGFRAU ZEITUNG (28/05/2019) 

In den schönsten Buchten unter der gleichen Sonne

28/05/2019 --- Jungfrau Zeitung 

Álvaro Soler wird am Freitagabend das Seaside-Publikum mit seinen eingängigen Rhythmen und Melodien wach halten. Dass er so aufgeweckt ist, verdankt er unter anderem dem frischen Wasser in kühlen Buchten.

«August, come on – ich geh auf jeden Fall baden», freut sich Álvaro Soler auf seinen Auftritt am Seaside Festival in Spiez. «Ich bin ja am Meer aufgewachsen, wenn ich an Barcelona denke, denke ich gleich ans Schwimmen.» Umso mehr freut sich der spanische Künstler, der heute in Deutschland lebt, über das Video des Schwimmclub Spiez. Darin heisst ein Teil der Mitglieder ihn in der «schönsten Bucht Europas» willkommen. «Wenn ich da bin, werde ich mit ihnen in den See springen», kündet der Erfinder von «El mismo Sol», «Sofia» oder «La Cintura» an. Im Interview erzählt Àlvaro Soler, dass es für ihn das Schönste ist, sich in einem natürlichen Gewässer abzukühlen – gerade auch nach einem schweisstreibenden Auftritt.
Nachgefragt bei Álvaro Soler, Musiker

 

Spiez wirbt ja mit «der schönsten Bucht Europas». Wie tönt das für dich?

Álvaro Soler: Gut gewählt!

 

Im August wirst du ja dort auftreten. Wo liegt denn die Bucht, die du bisher als die schönste erlebt hast?

Die liegt in Spanien, in der Nähe von Barcelona. Die ganze Costa Brava ist ja total schön, meine Lieblingsbucht liegt im Norden, fast an der Grenze zu Frankreich, in Cadaqués. Dort habe ich das Video zu meinem aktuellen Song «La Libertad» gedreht. Dort ist übrigens auch der Maler Salvador Dalí aufgewachsen, sein Haus erkennt man daran, dass darauf riesige Eier zu sehen sind.

Was macht denn den Reiz dieser Bucht aus?

Mein Opa hatte früher ein Haus direkt am Meer. Als Kinder hätten wir einen Swimmingpool bevorzugt, er meinte aber immer, an einer solchen Lage sei dieser Verschwendung. Heute weiss ich, was er meinte. Das Schönste für mich ist eine Bucht, welche die Natur geschützt vor dem Wind mit kristallklarem Wasser natürlich gebildet hat. Genauso eine Bucht gibt es in der Nähe von Cadaqués.

 

Und da hast du auch Schwimmen gelernt?

Ja, wahrscheinlich war ich auch ab und zu dort, als ich das Schwimmen lernte.

 

Aber du warst nicht in einem Schwimmclub?

Doch, ich war in einem Schwimmclub, nämlich in Japan in der Schule. Aber nur am Anfang, denn ich habe das Wettkampfschwimmen nicht weiterverfolgt. Schwimmen ist aber einer meiner Lieblingssportarten geblieben, und wenn ich im Sommer das erste Mal wieder im Meer oder in einem See bin, dann merke ich, wie ich es vermisst habe.

Diesen Sommer wirst du also in zwei der schönsten Buchten Europas anzutreffen sein, die unter der gleichen Sonne liegen – in Spiez und in Spanien. «El Mismo Sol» war dein erster grosser Hit, was hat dich dazu inspiriert?

Die Erfahrung und Beobachtung, dass alle unter der gleichen Sonne feiern und Spass haben können – egal, wo die Menschen herkommen. Musik bringt die Leute zusammen, beispielsweise mich und meine Producer sowie mein ganzes Team, zahlreiche Fans und viele Menschen, die ich vorher nicht kannte. Diesen Gedanken von Community finde ich sehr schön, und er drückt sich in «El Mismo Sol» aus.

 

Deine Fans sagen unter anderem, dass man bei deiner Musik einfach tanzen muss. Welches ist die Kunst, um die Menschen in Bewegung zu bringen?

Die Kunst besteht darin, dass ich Spass habe, wenn ich die Musik schreibe. Es gibt keine Regeln, man kann einen Song frei gestalten, sich vom Gefühl leiten lassen. Das finde ich das Schönste am Songschreiben.

 

Und wann weiss man, dass es ein Hit wird?

Wenn der Song die Magie in sich hat, dass man ihn immer wieder hören will. Ein guter Groove ist auf jeden Fall eine gute Basis für die Kunst des Songwritings, die natürlich auch sehr wichtig ist. Zu einem guten Groove gehören Drums und eine Perkussion, die einen richtig in die Bewegung reinziehen – auch uns als Band bei den Aufnahmen im Studio. Das gibt es eben sehr oft in der Latino-Musik und in der Musik, die ich früher gehört habe.

 

Die halbe Arbeit machst du also beim Songwriting. Welche Kunst wendest du an, wenn du auf der Bühne stehst?

Ich finde, die Songs sprechen für sich. Vor allem, wenn die Leute den Song kennen und mitsingen und tanzen, dann ist der Job schon getan. Dann kommt ganz viel Energie rüber, das ist super.

 

Und wenn die Leute den Song nicht kennen?

Dann ist es schwieriger, aber auch hier kommt es zum Austausch von Energie. Wenn wir Spass haben auf der Bühne, dann haben die Leute generell auch Spass und lassen sich auf neue Sachen ein.

Und das sicherlich auch im Berner Oberland. Du kennst die Region schon von früheren Konzerten?

Die Tournee von 2015 führte uns damals nach Thun, ich glaube, wir sind im Gleiswerk aufgetreten. Ich weiss noch nicht ganz genau, wo Spiez liegt, nur dass es da in der Nähe ist und am Thunersee.

 

Der ist dir also in Erinnerung geblieben?

Der ist ja riesig. Das Spannende an der Schweiz sind die Kontraste – während des Badens im See auf schneebedeckte Gipfel zu blicken beispielsweise.

 

Was hast du schon vom Seaside Festival gehört?

Mark Forster hat bereits davon erzählt, darum bin ich überzeugt, dass es ein gutes Open Air und ein guter Ort ist. Vielleicht kommt er ja auch mit zum Baden, wer weiss.

 

Wird es Überraschungen geben?

Auf jeden Fall, allerdings werden es eher spontane Einlagen sein. Vor dem Auftritt am Seaside Festival werden wir nämlich mehrere Monate touren und dabei die Songs und die Show perfektioniert haben. Wir haben da schon Ideen, auch für das Seaside Festival. Ich kann noch keine Details verraten, nur dass es auf jeden Fall schön wird.

INTERVIEW TO ITALIAN NEWSPAPER CORRIERE DELLA SERA (30/05/2019) 

Soler e l’ondata pop latina: troppi cloni senza qualità

30/05/2019 -- Corriere della Sera 

«Canto la libertà, un lusso che possiamo permetterci solo noi europei»

Estate non fa rima con Soler. In grammatica. In musica invece... Estate 2015: l’Italia scopre (prima degli altri Paesi) il cantautore catalano e «El mismo sol» diventa un tormentone. Nel 2016 Álvaro bissa con «Sofia». La doppietta lo porta al banco dei giudici di «X Factor» e l’estate successiva la passa al lavoro sul nuovo album «Mar de colores». Che viene pubblicato l’anno scorso e colpisce ancora con «La Cintura».

È in radio da qualche settimana «La Libertad», uno dei tre brani inediti chefanno parte della nuova versione di «Mar de colores». Quella del 2019 rischia di essere un’altra estate soleriana. «Non sento più la pressione di spaccare. Altrimenti sarebbe uno stress difficile da sostenere. Cerco solo di scrivere canzoni che possano entrare in contatto con culture diverse».


Libertà, parola importante in questo momento...
 

«Ho pensato che potesse essere fraintesa. Sono di Barcellona e con quello che accade in Catalogna temevo che il brano potesse essere letto politicamente. In realtà parlo di un concetto più ampio di libertà».


Il passaggio sulla ricerca di un mondo lontano allude al dramma dei migranti? È quella la libertà?
 

«Nemmeno quello, anche se poi in realtà ognuno legge le canzoni come vuole».


E per lei cos’è la libertà?


«Un lusso. È una cosa che abbiamo qui in Europa. Non la vedo ad esempio in Venezuela. Ed è fatta anche di piccole cose, come poter girare fra stati diversi con una carta d’identità. Ma è anche libertà poter scegliere un sistema educativo gratuito o un’assistenza sanitaria pubblica».


La musica latina sta conquistando il mondo. E non più, come in passato, solo d’estate. Che ne pensa?


«Sono felice, anche se c’è un aspetto che non mi convince. Ci sono troppi featuring e gli artisti sono spinti a fare troppe canzoni in poco tempo. Sto ragionando su come propormi in America dove sono meno popolare, ma fatico a adattarmi a questa logica. Forse aiuta a spingere gli ascolti in streaming che in America latina è fondamentale. Il successo nasce da lì, non dalle radio».


Si sente pronto a «destagionalizzare» anche Álvaro Soler?


«Ho pronta una canzone nuova che uscirà a settembre. C’è qualcosa di più invernale?».


L’ultimo pezzo di «Mar de colores»?


«No. Sarà il primo singolo del prossimo album. Sarà qualcosa di molto diverso da quello che ho proposto sinora».


Di recente al Forum di Milano (tra un po’ tornerà in Italia per altri show) ha cantato in italiano...


«Ho scelto “Che vuole questa musica stasera” di Peppino Gagliardi, un pezzo poco conosciuto che ho scoperto mentre guardavo un film in aereo. Il film non era un granché, ma il brano mi hacolpito al punto che mi sono messo in contatto con Gagliardi e la sua famiglia. Nel prossimo disco potrei fare un brano in italiano...».


E gli italiani che cantano in spagnolo?


«La vostra pronuncia è più morbida e rende tutto romantico. Anche “Bella stronza” di Masini in spagnolo ha un tocco magico. Il più bravo però è Eros: a me e a molti altri cambia la voce se cambio lingua, lui rimane Eros anche in spagnolo».

INTERVIEW TO FASTFORWARD MAGAZINE  (18/04/2019) 

Alvaro Soler im Interview: „Musik ist und bleibt einfach eine Weltsprache!“

18/04/2019 - Fastforward Magazine 

Es gibt wohl kaum jemanden, der nicht mindestens einen seiner Hits kennt und mitträllern kann. Dabei ist Alvaro Soler viel mehr als nur ein Sommerhit-Garant! Wir trafen den gut gelaunten Deutsch-Spanier im Rahmen der Radio Regenbogen Award Verleihung im Europa-Park zum Interview und er hat uns dabei unter anderem verraten, wie seine Songs entstehen und wie es für ihn war, Zeit mit seinen „Sing mein Song“-Kollegen in Südafrika zu verbringen.

Du hast letztes Jahr im September Dein zweites Album „Mar de Colores“ veröffentlicht. War es für Dich schwer, nach dem Riesenerfolg des Vorgängers neue Songs zu schreiben? Hast Du einen Erfolgsdruck gespürt oder konntest Du Dich ganz unbedarft auf das Songwriting konzentrieren?


 

Eigentlich war es sehr entspannt. Aber es ist ja grundsätzlich immer so, dass man sich selbst einem gewissen Druck aussetzt. Das Album war für mich aber die Chance den Leuten da draußen zu zeigen, dass noch mehr in mir steckt und ihnen neue Lieder präsentieren zu können. Viele kennen oft nur die Songs aus dem Radio, was nicht immer ganz repräsentativ ist hinsichtlich der ganzen Bandbreite, was man als Künstler alles draufhat. Das Album erzählt eine Story und es hat Spaß gemacht, so etwas zu erschaffen. Natürlich ist es heutzutage relativ schwierig mit Musik erfolgreich zu sein, denn viele Leute nutzen nur noch Musik Streaming Dienste wie zum Beispiel Spotify. Der Schwerpunkt liegt auf den Singles, Alben hingegen funktionieren einfach nicht mehr so gut wie noch vor ein paar Jahren. Ich persönlich finde es aber nach wie vor extrem wichtig, auch Alben zu veröffentlichen. Vor allem für die Live Konzerte! Denn wenn die Leute zu meinen Konzerten kommen, möchte ich mit meinen Songs eine Story erzählen.

Und es kommen ja meist auch viele Fans, die mehr kennen als nur die Singles…


Genau, und das ist total schön! Aber so wie es diese Leute gibt, gibt es natürlich auch welche, die nur die Erfolgssingles wie „Sofia“ oder „El Mismo Sol“ kennen. Auch das ist aber völlig legitim. Wenn man es dann auf den Konzerten schafft, genau diese Leute „einzufangen“ ist das ein tolles Gefühl!

Wie entstehen Deine Songs? Würdest Du uns verraten, wie Dein Songwriting Prozess abläuft?

Beginnst Du eher mit einer Textzeile oder der Melodie, gibt es für Dich ein Schema F, an das Du dich hältst?


Das ist tatsächlich immer total unterschiedlich. Normalerweise sind wir im Studio zu dritt. Wenn einer eine Idee einbringt, arbeiten wir danach in der Gruppe daran weiter. Wir befinden uns dabei alle auf Augenhöhe. Wir suchen am Ende auch gemeinsam die besten Songs aus. Den Text schreibe logischerweise nur ich, da ich der Einzige bin der Spanisch spricht (lacht).

Das heißt es gibt zu Beginn des Songwritings keinen Text? 


Manchmal nicht. Oder eher gesagt, sehr häufig nicht (lacht). Natürlich bestätigen Ausnahmen die Regel. Es ist eine reine Gefühlssache, man schaut einfach, wann es sich gut anfühlt. Der Song muss quasi organisch zusammenwachsen.

Du singst auf Spanisch. War es für Dich von Anfang an klar, auf Spanisch zu singen? Hast Du das Gefühl, Dich im Spanischen besser ausdrücken zu können als beispielsweise im Deutschen oder Englischen?


Ich habe tatsächlich mit Englisch angefangen, das hat aber nicht gut funktioniert. Wir haben zu der Zeit in Spanien gelebt und mit englischer Musik in Spanien ist es nicht ganz so einfach. Erstens verstehen es die Leute nicht so gut wie Spanisch und zweitens gibt es schon so viele andere englische Musik die importiert wird. Ich habe dann ein bisschen experimentiert und eben auch versucht, auf Spanisch zu schreiben. Mit diesen Songs kam dann auch der Erfolg und ich habe diesen Weg eingeschlagen.

Lass uns mal auf die Anfänge blicken. Wann hast Du angefangen, Dich für Musik zu begeistern?

Uff, die Musikbegeisterung hatte ich schon mit 9 oder 10. Meine Oma hatte ein Klavier zu Hause und das fand ich wahnsinnig cool. Ich wollte immer darauf spielen. Meine Oma hat mir dann einen Song beigebracht, den ich fleißig gelernt habe. Ab diesem Zeitpunkt wollte ich dann auch selbst ein Klavier haben. Mit 10 Jahren habe ich mir ein E-Piano gewünscht und es von meinen Eltern auch tatsächlich bekommen, was super war! Ich habe tatsächlich nie Unterricht genommen, sondern habe immer nur gespielt, wenn ich darauf Lust hatte. Daher bin ich jetzt auch kein virtuoser Piano Spieler (lacht). Da es mir immer sehr viel Spaß gemacht hat, kann ich mich auf dem Klavier aber sehr gut ausdrücken. Obwohl ein Klavier jetzt nicht unbedingt das Erste ist, was man mit Álvaro Soler assoziiert (lacht). Für das Songwriting ist es aber natürlich immer cool, wenn man mehrere Instrumente spielt, denn mit einer Gitarre entstehen in der Regel andere Songs als mit einem Klavier. Eine Ballade am Klavier ist relativ einfach, mit ‘ner Gitarre kann man direkt etwas mehr Tempo reinlegen.

Sind das die beiden Instrumente, die Du spielst – Klavier und Gitarre?


Ja genau. Dazu noch ein bisschen Percussion. Ich klimper‘ einfach gerne überall drauf herum und versuche alles was ich kann, spiele es aber nicht gut (lacht).

Du bist mit Deiner Musik weltweit erfolgreich. Hast Du trotzdem noch musikalische Ziele, von denen Du träumst? 


Wir starten im Mai mit unserer Europa Tour. Nach Deutschland kommen wir dann erst im September… weil es dann noch geiler wird (lacht). Im Juni geht es sogar nach Lateinamerika. Das ist mega cool! Die Musik läuft dort schon sehr erfolgreich, das Live-Geschäft muss aber erst noch separat aufgebaut werden, daher werden wir dort auch nur mit reduzierter Band touren. Für mich wäre eine noch größere Welt Tour das große Ziel, das wäre ein Traum! Auch endlich mal nach Asien zu gehen wäre sehr schön, gerade weil ich eine Zeit lang in Tokio gelebt habe, als ich jünger war. Das wäre so ein persönliches Ziel von mir.

Sprichst Du denn auch ein bisschen Japanisch?


Nur ganz wenig. Ich hab’s nicht mehr geübt, seitdem ich weggegangen bin und man vergisst es dann leider sehr schnell. Es ist auch eine Sprache, die man mit keiner europäischen Sprache vergleichen kann.

Du bist bei der neuen Staffel der Erfolgsshow „Sing mein Song“ mit dabei, die ab Mai im deutschen Fernsehen ausgestrahlt wird. Kannst Du uns verraten, wie diese Erfahrung für Dich war?


Es war echt cool, denn man hatte einfach die Freiheit, das zu tun, wonach man sich in dem Moment gefühlt hat und musste nicht so viel Strategiedenken an den Tag legen. Normalerweise bin ich ein echter Stratege und denke eher „Ne, dieser Song passt gerade nicht so gut“ oder „Wenn ich auf Englisch singe, macht das doch keinen Sinn, deswegen singe ich jetzt auf Spanisch“. Solche Strategien machen einen nicht zwangsläufig glücklich, aber man folgt eben einer Karriere und man muss dabei konsequent bleiben, zumindest zu Beginn. Für mich war die Zeit in Südafrika eine Art „High-Quality Karaoke“, bei der man mit mega Sängern zusammen gesungen hat, die auch meine Songs gesungen haben. Es war toll! Dass man die Songs neu und in seiner eigenen Art arrangiert, ist künstlerisch gesehen sehr schön und vor allem sehr bewegend. Die Geschichten, die dazu erzählt wurden, waren manchmal sehr emotional. Uff, das war teilweise echt krass! Eine wirklich sehr schöne Show!

Heute abend wirst Du im Europa-Park mit einen Radio Regenbogen Award für den Sommerhit 2018 („La Cintura“) ausgezeichnet. Wie wichtig sind Dir solche Auszeichnungen?


Ich freue mich total über diesen Preis. Gerade auch, weil er von einem deutschen Radiosender verliehen wird! Es ist für mich nicht selbstverständlich, hier mit einer Sprache erfolgreich zu sein, die in Deutschland gar nicht gesprochen wird. Dass die Leute die Musik trotzdem abfeiern ist super! Das heißt für mich, dass die Energie des Songs rüber kommt. Und das ist ja eigentlich genau das, was alle Künstler wollen, dass die Magie und Energie der Songs unabhängig von der Sprache transportiert werden. Und das bedeutet für uns, wir können genauso weitermachen! Das ist für alle toll, insbesondere für das ganze Team hinter mir, die das ganze Jahr sehr hart arbeiten.

Es ist einfach spannend und wichtig zu sehen, dass es nicht nur mit Deutsch und Englisch funktioniert, sondern auch mit anderen Sprachen die immer mehr aufkommen wie beispielsweise Französisch und Spanisch!


Auf jeden Fall. Ich finde es sehr schön, dass Musik eben so global und international ist. Musik ist und bleibt einfach eine Weltsprache!

Auf wessen Meinung legst Du am meisten Wert, wenn es um deine Musik geht? 


Auf die Meinung meiner Familie und von Freunden! Die kennen mich einfach. Es gibt ja viele Leute, die einfach so ihre Meinung raushauen, ohne mich zu kennen. Das kann ich dann einfach nicht ernst nehmen. Schlechtes Feedback ist oft sehr anonym, das kann man nie richtig einordnen. Über Social Media bekommt man als Künstler ja sowieso viele Hass Kommentare und Messages. Seine Energie sollte man aber stets in die positiven Kommentare stecken und sich gar nicht erst auf die negativen einlassen. Das macht keinen Sinn und man verliert zu viel Energie, die man besser in andere Dinge investiert.

INTERVIEW TO IL GIORNO ITALIA  (23/04/2019)

Alvaro Soler sul palco del Forum di Assago: "Il mio omaggio all’Italia"

 

Il 9 maggio il cantante si esibirà  anche in italiano

di ANDREA SPINELLI

23/04/2019 - Il Giorno Italia 

 

Milano, 23 aprile 2019 - Per Alvaro Soler il “Mar de colores” vagheggiato nell’album con cui il 9 maggio plana tra le torride gradinate del Forum di Assago è quello che s’ingoia tramonti e si beve gli arcobaleni dipinti dalle sue canzoni malate d’estate e di passioni (balneari). Un tipo da spiaggia, il ventottenne catalano cresciuto a Tokyo e residente a Berlino, che conosce l’arte d’infiammare gli animi, come confermano i 30 dischi d’oro, di platino e di diamante incassati in tutto il mondo, i 390 milioni di stream e il miliardo abbondante di visualizzazioni su YouTube.

Álvaro è il primo Forum della sua carriera…

«Per fare festa abbiamo una produzione un po’ più grande rispetto ai concerti dei tour precedenti e pure la band è allargata, grazie alla presenza dei fiati. Siamo in nove sul palco e ho una gran voglia di dare alle mie canzoni vesti pure inusuali, magari acustiche, visto che in scena stavolta, oltre alla chitarra, suonerò pure il piano. Sono curioso di vedere come reagirà la gente».

La scenografia?

«Sarà più luminosa che fisica. Molto suggestiva. Utilizzeremo pure delle luci che ho disegnato apposta per questo tour. Il set è più ‘compatto’ di quello portato al Fabrique e più modulabile risptto ai luoghi in cui mi esibisco. Se in Italia, infatti, mi posso permettere il Forum, in paesi dove non ho la stessa popolarità, come in Francia ad esempio, canto in posti un po’ più raccolti».

Ci sono canzoni che in queste nuove vesti cambiano particolarmente rispetto a come le conosciamo?

 

«Sì, quelle molto popolari come ‘El mismo sol’ o ‘Sofia’ le facciamo in maniera completamente diversa. Sarà una bella sorpresa, spero».

In repertorio ci saranno tutte canzoni sue o s’è preparato pure qualche tributo?

«In ogni Paese che tocco con questo giro di concerti provo a fare qualcosa di speciale. In Germania, ad esempio, omaggerò Johannes Oerding con cui ho lavorato in tv nello show ‘Sing mein song’. Forse al Forum canterò in italiano per la prima volta. Qualcosa di Eros Ramazzotti, di Peppino Gagliardi o di Laura Pausini, devo ancora decidere».

Gagliardi?

«Sì, penso che certe canzoni di Peppino Gagliardi rappresentino una componente importante della musica italiana; l’ho ascoltato un anno fa, per caso, nella colonna sonora di un film e mi sono innamorato della sua musica. Ho scoperto che ha inciso pure canzoni spagnole».

Avrà ospiti?

«Cantare con Eros mi piacerebbe tantissimo, oppure con Fedez perché no. O, ancora, con Manuel Agnelli».

 

Il nuovo singolo “Loca” è uscito a gennaio.

«Già, un periodaccio, perché in Italia c’è Sanremo e, finché non finisce, nessuno presta troppa attenzione al resto della musica. Così la canzone ha iniziato a farsi conoscere da voi un po’ in ritardo. Proprio il giorno dopo il concerto del Forum, il 10 di maggio, però esce una nuova edizione del mio ultimo album ‘Mar de colores’ con tre inediti, ‘Loca’, ‘La libertad’ e ‘Taro’».

Quindi “La libertad” è la sorpresa del concerto. Di cosa parla?

«Della necessità di tirarsi fuori dalla routine, di andare oltre le quattro mura della nostra stanza e sentirci liberi. Prima di partire in tour girerò pure il relativo video in Costa Brava».

Cosa l’attende dopo questo tour primaverile e la sua ripresa estiva?

«Un anno di lavoro sulle canzoni di quello che diventerà il mio terzo album. Ho già da parte alcune cose molto buone».

INTERVIEW BY RADIO REGENBOGEN (RUST, 12/04/2019) 

Alvaro was interviewed by Radio Regenbogen before his concert at the Radio Regenbogen Awards at the Europa Park in Rust (Germany) on Friday 12th of April. Watch below Alvaro's interview to Radio Regenbogen

Alvaro fue entrevistado por Radio Regenbogen en la entrega de los Premios Radio Regenbogen celebrada el viernes 12 de abril en el Europa Park de Rust (Alemania). Mira abajo su entrevista con Radio Regenbogen. 

Credits: video from the Youtube channel of RegenbogenDE 

INTERVIEW BY POINTER.DE  (HAMBURG, 08/03/2019) 

Alvaro was interviewed by the German entertainment website Pointer.de in Hamburg on Friday March 8. In his interview to Pointer, Alvaro reveals that his favorite seasons are the spring and autumn, he would take a guitar, a dog and suncream along with him to a deserted isle, he loves eating and doesn't like green peas, and he considers John Mayer very cool, because he learnt to play the guitar with his songs. Alvaro also says that his day is perfect when he can go to bed and remember that he did something productive and good that day, or made a fan happy with an autograph. Watch the interview below. 

Álvaro fue entrevistado por el sitio web de entretenimiento alemán Pointer.de en Hamburgo el viernes 8 de marzo. En su entrevista con Pointer, Álvaro nos cuenta que sus estaciones preferidas son el otoño y la primavera, que se llevaría a una isla desierta una guitarra, un perro y crema solar, le encanta comer y no le gustan los guisantes, y su artista preferido es John Mayer, porque aprendió a tocar la guitarra con sus canciones. Alvaro afirma también que su día es perfecto cuando se puede acostar sabiendo que hizo algo productivo o bueno, o hizo feliz a un fan con un autógrafo.

Credits: video from the Youtube channel of Pointer.de 

INTERVIEW BY AMERICAN MAGAZINE SPORTY Y MAS TV (06/03/2019) 

In this exclusive interview published by the American (New York) magazine Sporty y Más TV (6th of March 2019), Alvaro promotes his new single Loca, and also talks about his upcoming European Mar de Colores Tour in May, and reveals that he's going to release two new singles in March and also in May! 

En esta entrevista exclusiva publicada por la revista neoyorquina Sporty y Más TV (6 de marzo de 2019), Álvaro promociona su nuevo single Loca y también cuenta de sus planes de empezar su gira europea Mar de Colores en mayo y también nos revela que sacará dos nuevos singles en marzo y en mayo.

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Credits: Photo by Sporty y Más TV @sportyymastv and reposted by Team Soler @team.soler 

INTERVIEW TO ALVARO BY LATIN POP BRASIL (02/2019)

In February, Alvaro gave a telephone interview to the Brazilian website Latin Pop Brasil, in which he explained how he wrote his single Loca and why he decided to shoot the Loca music video in Tokyo, and talked about experimenting with new sounds, and particularly, urban sounds. Alvaro also reveals that in May he's releasing a re-edition of Mar de Colores including three new songs: Loca, a second song released simultaneously with the re-edition of Mar de Colores and a third song dedicated to his dog that he wrote back in 2015, when he had just moved to Berlin, and his dog died. In addition, Alvaro tells us that he's thinking about doing a tour in several countries of Latin America in mid June! Click on the video below to listen to Alvaro's interview. 

En febrero, Álvaro concedió una entrevista por teléfono al sitio web brasileño Latin Pop Brasil, en la cual explica cómo escribió su single Loca y por qué decidió grabar el vídeo musical para Loca en Tokio, y platica de experimentar con sonidos distintos, en particular el género urbano. Además revela que en mayo lanzará una reedición de Mar de Colores que cuenta con tres nuevas canciones: Loca, segunda canción estrenada al mismo tiempo de la reedición y tercera canción dedicada a su perro fallecido que compuso en 2015, cuando se había mudado a Berlín y se enteró de enfermedad y la muerte del perro. Asimismo, ¡Álvaro desvela sus planes de hacer una gira en varios países de América Latina a mediados de junio! Haz clic en el vídeo abajo para escuchar la entrevista.

Credits:  Video from the Youtube channel of LatinPop Brasil

INTERVIEW WITH ALVARO BY GERMAN NEWS WEBSITE HESSENSCHAU.DE  (FRANKFURT, 01/02/2019) 

Auf diese Songs mit dem hr-Sinfonieorchester freut sich Alvaro Soler besonders

01/02/2019 -- HESSENSCHAU.DE 

 

Klassik trifft Latin-Pop: Für das Music Discovery Project hat sich das hr-Sinfonieorchester Shootingstar Alvaro Soler eingeladen. Im Interview erzählt Soler, was ihn an der Zusammenarbeit besonders gereizt hat. Der hr streamt das Konzert am Samstag ab 20 Uhr live.

Alvaro Soler hat der Welt mit "La Cintura" 2018 nicht nur einen Sommerhit geschenkt - schon sein erstes Album mit den Tophits "Sofia" und "El Mismo Sol" hat weltweit über 30 Gold-, Platin- und Diamant-Auszeichnungen bekommen, seine Songs wurden allein bei Spotify knapp 390 Millionen Mal gestreamt, seinen YouTube-Kanal haben mehr als 2,3 Millionen Fans abonniert.

Nun probiert der 28-Jährige mit spanischer Mutter und deutschem Vater etwas Neues: Mit dem hr-Sinfonieorchester bringen er und seine Band an zwei Abenden in Frankfurt einen Mix aus Latin-Pop und klassischer Musik auf die Bühne. Warum das Music Discovery Project sehr gut in seine Karriere passt und warum Klassik ihn an Bambi erinnert, erzählt er im Interview.

hessenschau.de: Wie kam es zur Zusammenarbeit mit dem hr?

Alvaro Soler: Der hr hat mein Management angefragt. Und ich habe zum Glück auch ein deutsches Management, das mir sagen kann, dass das etwas Cooles ist. Ich selbst habe ja nie in Deutschland gelebt und kannte das Music Discovery Project deswegen nicht. Aber die meinten alle, das sei mega, und ich habe mich dann total über die Anfrage gefreut.

hessenschau.de: Wie wird das mit dem großen Orchester, Ihnen und Ihrer Band laufen?

Soler: Vor zwei Wochen kamen die Arrangements, die Gunther Papperitz für das Orchester geschrieben hat mit dem Mix mit unseren Songs, und das fand ich Hammer. Ich hatte ein bisschen Angst, ehrlich gesagt. Ich habe schon öfter mit Orchester gespielt, in San Remo auch mit einem großen Orchester und dieses Weihnachten im Vatikan. Aber jetzt bin ich doch nervös. Da waren nicht so viele Leute wie in Frankfurt in der Jahrhunderthalle.

hessenschau.de: Welchen Bezug haben Sie zur klassischen Musik?

 

Soler: Mein Opa hat immer klassische Musik gehört in seinem Auto, das mochte ich. Und in den Kinderfilmen früher, also in den Zeichentrickfilmen, lief ja auch immer klassische Musik. Lustigerweise fangen wir ja auch mit dem Song von Bambi an (Anm. d. Red.: Edvard Grieg, Morgenstimmung, Peer Gynt Suite). Das finde ich ganz cool. Ich höre gezielt klassische Musik zum Entspannen, wenn ich mal aus allem raus muss.

 

hessenschau.de: Haben Sie eine Vorstellung davon, wie Sie sich mit dem Sinfonieorchester verbinden werden?

 

Soler: Die größte Herausforderung ist, wenn die Tonart der Sinfonie auf die Tonart der Songs angepasst werden muss. Aber das hat zum Glück der Arrangeur gemacht und er hat das sehr, sehr gut hinbekommen. Ich hätte das nicht gekonnt, ich habe ja keine klassische Musikausbildung. Ich habe mir die Arrangements schon alle angehört und ich bin echt beeindruckt, wie schön das alles klingt.

hessenschau.de: Welcher Ihrer Songs war eine besondere Herausforderung?

 

Soler: Ich haben mich schon gefragt, wie will er das machen, etwa bei meinem Hit "Sofia". Das ist ein Song, der nicht so einfach zu covern ist, damit er anders klingt. Man muss ihn dafür ein bisschen verwerfen und dann sehen, wie man ihn neu hinkriegt, so dass der Spirit aber noch erhalten bleibt. Gunther hat es geschafft, dass die Energie des Songs noch da ist und diese spezielle Atmosphäre auch kreiert wird. Es ist noch mein Song, aber eben irgendwie auch ganz anders.

hessenschau.de: Auf welches Ihrer Lieder freuen Sie sich beim Music Discovery Project besonders?

 

Soler: Es gibt einen Song, der heißt "Nino Perdido", den habe ich auf dem Klavier geschrieben, eigentlich meine einzige Klavierballade. Das hat schon in meiner eigenen Version am Ende so einen Orchester-Einsatz, der wirklich großen Alarm macht. Darauf bin ich mit dem großen Orchester live sehr gespannt. Das ist übrigens das erste Mal überhaupt, dass ich diesen Song performe.

hessenschau.de: Wie passt die Zusammenarbeit mit dem Music Discovery Project in Ihre Karriere?

 

Soler: Ich glaube, das passt sehr gut. Ich bin eine Person, die immer Abwechslung braucht. Vielleicht nimmt man einen Song, bei dem alle denken: Ach ja, klar, das ist ja dieser Sommerhit. Und dann überrascht man die Leute mit etwas Neuem. Menschen zu überraschen ist eine meiner Lieblingsbeschäftigungen. Deswegen finde ich es eine mega gute Gelegenheit, das Music Discovery Project zu machen. So etwas können auch nicht viele Musiker vorweisen.

hessenschau.de: Was haben Sie als nächstes vor? Das Jahr 2019 ist noch jung ...

Soler: Ich gehe direkt nach Berlin und nehme ein paar Songs auf, die dieses Jahr noch rauskommen. Ab Ende Februar nehme ich "Sing meinen Song" mit den anderen Künstlern in Südafrika auf, dafür muss ich auch noch proben. Und ich bin dabei, meine "Mar de Colores"-Tour vorzubereiten: Ab Mai bin ich unterwegs in Europa, im September führt sie mich nach Deutschland, auch wieder nach Frankfurt in die Jahrhunderthalle.

Das Interview führte Katrin Kimpel.

INTERVIEW TO SPANISH MAGAZINE XL SEMANAL (10/2018) 

Álvaro Soler: «No tengo un rollazo, podría ser tu vecino»

 

17/10/2018 -- XL Semanal 

 

Nací en Barcelona hace 27 años. Soy ingeniero de Diseño Industrial, pero me dedico a la música. Acabo de publicar mi segundo disco, ‘Mar de colores’, con el que giraré por Europa, América y Asia el próximo año.  Por Virginia Drake / Vídeo y foto: Javier Ocaña 

XLSemanal. Terminó la universidad y, antes de aceptar prácticas por 600 euros, decidió probar con la canción… y triunfó.

Álvaro Soler. Sí, tuve que irme a Berlín para grabar un disco en español [sonríe] -allí debía de ser el único que cantaba en español-, pero aquí era muy complicado sacarlo adelante.

XL. Un día, Jennifer Lopez escucha El mismo sol y le pide grabarla juntos en spanglish.

A.S. ¡Imagíname!: recién llegado a Berlín, sin conocer a nadie, con El mismo sol número uno en Italia y Suiza, y recibo esa llamada de Jennifer… Fue una pasada grabar con ella en Brooklyn.

XL. Pero ella fue con novio.

A.S. Bueno, pero ya no lo tiene, jeje. En ese momento se disparó mi carrera.

XL. Y luego grabó Sofía, lo subió a la Red y volvió a ser número uno en varios países.

A.S. Lo normal es que los cantantes españoles hagan primero Latinoamérica antes que Europa. Yo soy el raro, empecé en Alemania y en español.

XL. ¿Cuáles son sus cifras en YouTube?

A.S. Mil millones de visitas en total en YouTube y una media de cien millones de visitas por canción en Spotify.

XL. Y, en España, ¿a verlas venir?

A.S. No [ríe]. Este verano, La cintura ha sonado en todas partes y fue muy bonito ver que aquí también te siguen. En mayo cantaré en el Palacio de los Deportes de Madrid y en el Sant Jordi, de Barcelona.

XL. Habla inglés, italiano, catalán, alemán y chapurrea francés y japonés.

 

A.S. Mi padre es alemán, aunque nació en Indonesia; vivió en Tokio y, a los 14, se mudó a Barcelona. Allí conoció a mi madre y nací. Pero me crié en Alemania, pasé 7 años en Japón, en Italia…

XL. Oiga, ustedes solos se hacen el programa Españoles por el mundo.

A.S. [Ríe]. Pues me grabaron uno en Berlín. Pero mi vida viajera es incluso aún más complicada [ríe].

 

XL. No se ‘trabaja’ el gimnasio, no lleva vaqueros rotos, no tiene tatuajes ni pinta de ‘colocarse’; usa camisas blancas. ¡Rarito!

A.S. Lo mismo pensé al inicio: no tengo un rollazo de flipar, podría ser tu vecino. Y no sé bailar: me muevo como me sale. Lo bonito es que no importe mi estética.

XL. A un ciudadano global de Barcelona, ¿a qué le suena el independentismo?

A.S. A poca cosa.

XL. Por cierto, mucho idioma, mucha Ingeniería… pero ¿ha estudiado música?

 

A.S. No [ríe]. ¡Otra rareza!

Desayuno: como cabra al monte

«Una rebanada de pan payés grande, artesanal y tostada, con tomate rallado y aceite y, encima, unas lonchas de fuet. Un zumo de naranja y un capuchino».

PROMO FOR MAR DE COLORES IN MEXICO (MEXICO CITY, 29/10/2018 - 30/10/2018)

Last Monday 29th of October and Tuesday 30th of October Alvaro promoted his album Mar de Colores in Mexico City, and on his busy promo schedule, he had lots of interviews with the Mexican radio, television and newspapers. On Monday, Alvaro visited the studio of the Mexican radio station EXA FM, and appeared on the morning show Sale El Sol TV, and on the Mexican TV show La Casa Telehit by Telehit, and was interviewed by the newspaper Perimetro México. On Tuesday, Alvaro did several promo interviews with TV channel Canal RMS, Radio Fórmula Mexico (Javier Poza en Fórmula) and Excelsior TV. Below I've posted the videos of part of Alvaro's interviews in Mexico. 

El pasado lunes 29 de octubre y martes 30 de octubre, Alvaro hizo promoción para su disco Mar de Colores en la Ciudad de México, y durante dos intensas jornadas promocionales, Alvaro presentó Mar de Colores, y también su último sencillo exitoso La Cintura con la radio, televisión y prensa escrita mexicana. El lunes, Alvaro pasó por los estudios de la emisora mexicana EXA FM, y también estuvo en el programa matinal Sale El Sol TV, en el show de entretenimiento mexicano La Casa Telehit del canal Telehit y fue entrevistado por el periódico Perimetro México. El martes, Alvaro hizo varias entrevistas promocionales con la cadena de televisión Canal RMS, Radio Fórmula México (Javier Poza en Fórmula) y Excelsior TV. Abajo pongo los vídeos de parte de las entrevistas que hizo en México 

Interview on La Casa Telehit, TV Telehit, Mexico City, 29/10/2018 

Credits: thanks to Telehit for this video on your Youtube channel 

Interview on Javier Poza en Fórmula, Radio Fórmula México, Mexico City, 30/10/2018 

Credits: Thanks to Javier Poza en Formula for this video from your Youtube channel 

Interview to TV program Las Estrellas, Televisa, Mexico City, 29/10/2018 

Credits: Thanks to Las Estrellas for this video on your Youtube channel 

PROMO FOR MAR DE COLORES ON TV PROGRAM 'UN NUEVO DíA'  (LOS ANGELES, 26/10/2019)   

Alvaro promotes his hit La Cintura and his album Mar de Colores on the American Spanish-language morning program Un Nuevo Día on TV channel Telemundo in Los Angeles, Friday 26th of October  

Álvaro promociona su éxito La Cintura y su disco Mar de Colores en el programa americano de habla hispana Un Nuevo Día del canal de televisión Telemundo en Los Ángeles, viernes 26 de octubre 

Thanks to Un Nuevo Dia for this video from your Youtube channel 

INTERVIEW WITH SPANISH WEBSITE JENESAISPOP (20/10/2018) 

Álvaro Soler: “La gente sabe quién soy pero no me pone cara”

20/10/2018 --- jenesaispop 

 

“Me encanta hablar”, se interrumpe en un momento de la conversación Álvaro Soler para justificar cuánto habla. Pero la verdad es que no puede ser más interesante oír lo que tenga que decir, como protagonista de un fenómeno excepcional en el pop español. El cantante barcelonés asentado en Berlín desde hace 4 años conquistaba la Europa continental hace un par de temporadas con temas como ‘El mismo sol’ o ‘Sofía’, pero en contra de lo que muchos pronosticaron, ese no fue su techo. ‘La cintura’ ya es su canción más famosa, tras colarse en el top 50 de Spotify a nivel global. Suma más de 150 millones de reproducciones, una verdadera salvajada para un artista español que además no ha conquistado Reino Unido ni Estados Unidos como sí lograba Julio Iglesias.

Con motivo de su nuevo disco ‘Mar de Colores’, no desperdicio mi oportunidad de hablar con él en un hotel de 5 estrellas de Madrid, sobre cómo se ha producido su éxito en Francia, Suiza, Italia o Polonia, en parte causado por el empujón que desde Universal Alemania se le dio allí y en los países colindantes; su deseo de llegar a más gente en contraposición a la tranquilidad de seguir en el anonimato; la escena electrónica de Berlín o Eurovisión. Foto: Ben Wolf.

Hay lo que llamamos “sorpasso”: ‘La Cintura’ ya es tu canción más reproducida de todas las que has grabado, superando la millonada de ‘Sofía’. ¿Has ido siguiendo esto porque te hacía ilusión?


Yo también he estado viéndolo. Al decirte esto, ya parece que lo estoy mirando todo el rato, pero me gusta comparar el porqué de las cifras, ver que Spotify ha crecido más que Youtube. En ‘La Cintura’ las reproducciones de Spotify y Youtube están igualadas, pero ‘Sofía’ tiene muchas más en Youtube, más de 400 millones. Mucha gente que escucha Spotify es premium, pero otra no y Youtube es gratis. La gente hace playlists en Youtube con los vídeos, e incluso he visto que se pincha así en bares. 

Ahora con ‘La Cintura’, Spotify ha crecido mucho más, hay mucho más usuarios. Y así hemos llegado al top 50 mundial, que nunca lo habíamos conseguido. Hay algo que se está moviendo y por eso llegas a ese tipo de cifras sin ser música urbana, porque todo el mundo en el top 50 es Drake o J Balvin o alguno de estos (risas). Soy el españolito ahí…

No te voy a preguntar solo por cifras y estadísticas…


¡No, no!

Pero es que tu caso es muy interesante. Puedo entender lo de Italia, porque se exportó a Jarabe de Palo, a Rosana; pero hay otros lugares de habla no hispana que no se entiende cómo has llegado.


Polonia no se entiende.

¿Cómo lo has vivido? ¿Te ha ido informando tu sello? ¿Has estado pendiente y es algo que habéis podido programar a través de playlists de Spotify?


Depende. Cada país tiene sus éxitos, sus playlists, sus novedades de los viernes, y cuantas más playlists abarques, a más gente llegas. Te podría hablar 3 horas de este tema, es muy interesante. Lo que más me interesa es buscar por países, por culturas, comparar con otras canciones y ver en qué rango suena. Porque es casi imposible sonar en castellano en otros países sin ser “el señor del verano”. ‘La Cintura’ ha ido muy bien en Alemania porque en mayo hacía muy buen tiempo allí. El castellano no suele ser el idioma de consumo habitual, y es música que recuerda al verano, a unas vacaciones… Y esto tiene que cambiar porque lo que hacemos es música. Soy el único que hace promo en Europa constantemente. J Balvin viene una vez al año, pero yo estoy casi cada mes en estos países. Y esto es lo que hace que funcione. Hemos estado 10 veces en Polonia, me lo ha dicho mi product mánager de allí. Y yo: “¿esto no es lo normal?”. Estamos todo el día currando, pienso que podría tener más vida personal, pero tenemos éxito porque vamos muchas veces. 

 

Pero tampoco explica por qué entramos en tantos países. Cada país es distinto. Polonia lo hicimos a través de Universal de allí. Empezó a sonar una canción que no habíamos programado que se llama ‘Agosto’ y fue número 1 en Polonia y en ningún sitio más. Y a partir de ahí vino ‘El mismo sol’, ‘Sofía’… y ‘La cintura’ ha sido como el quinto número 1 en Polonia. No lo sabes entender muy bien. Ha sido mucha insistencia de nuestro equipo y de Universal Alemania. Cada país tiene un departamento de “export”, y España no tiene un departamento de “export” hacia Europa, nunca lo han trabajado porque no tiene sentido porque todo el mundo mira hacia Sudamérica. Al entrar desde Alemania tienes otra base y otro punto de partida.

En Reino Unido ya es más difícil entrar, ¿verdad?


Estamos en UK, entramos con ‘Te quiero lento’ en su New Music Friday.

¿Y eso? ¿Se lo curró tu sello?


Se lo curró Spotify. Vamos a hacer una campaña muy grande con Spotify desde Alemania, tratando de transmitir mi personalidad a la gente. Lo que es Álvaro Soler. Haremos posters en digital, impresos, en autobuses… Spotify se la ha jugado bastante con nosotros.

Cuando dices que quieres transmitir tu personalidad a la gente, ¿qué quieres decir? ¿Que tienes como una ausencia de imagen?


Perdona, no te lo he explicado bien. La gente sabe quién soy pero no me pone cara. Para mí es perfecto, porque voy tranquilo por la calle. Saben qué canción es ‘Sofía’, ‘El Mismo Sol’, pero no me ponen cara. La idea es que la gente conecte más, y así vendrá más a los directos. Es importante poner cara. Es un punto clave. Estamos haciéndolo en España. Comparar el éxito que tenemos en España y la presencia (que tengo) en los medios… es muy distinto.

Por lo que has dicho de reconocerte por la calle, parece que la fama no te gusta mucho. ¿No te va a suponer un palo ver tu cara por todas partes?


No es un palo. Me gusta la campaña porque refleja muy bien quién soy. Son cosas divertidas, hechas con mucho humor. Me mudé a Berlín hace 4 años, y este mes me mudo a otro sitio, pero antes vivía en una habitación de 10 metros cuadrados y tengo una compañera de piso. La gente me pregunta: “¿cómo puedes ser número 1 y compartir piso?”. Les hace gracia. Y yo: “pero si nunca estoy en casa, no necesito nada más”. Y hemos usado todo esto para esta campaña.

Conozco Berlín bastante bien, porque viví allí, ¿en qué zona vives?


¿Dónde viviste tú?

En Friedrichshain.


Justo me mudo a Friedrichshain. Estoy en Neuköln.

¿Qué opinas de Neuköln? ¿Te parece el barrio de moda, te gusta porque lo has visto decadente, sigue molando…?


Es como el Raval en Barcelona. Si eres de Berlín nunca irías a vivir ahí. La gente de allí suele vivir en el oeste, donde los aliados. Esto es un poco complicado porque Neuköln es parte del oeste geográficamente, y de hecho cruzo cada día el muro para ir al estudio. Pero bueno. Es un barrio muy interesante, están subiendo los precios, es una zona muy hipster, sales a la calle, y ya ves dos bares, el canal, puedes beber en la calle, que para mí fue muy extraño, iba con la bebida y decía: “mejor la escondo un poco” (risas) Ves a la gente bebiendo en el metro. La gente hace el botellón yendo a la fiesta. 

 

También depende de en qué punto de tu vida estés, para mí Neuköln se está volviendo demasiado alborotado, y yo quiero calma porque estoy siempre de viaje y quiero estar tranquilo. Por eso me voy entre Friedrichshain y Prenzlauerberg, una zona con un cementerio al lado, donde no va a haber mucha fiesta (risas).

No he escuchado música latina en Berlín, ¿tú?


En la radio, sí. Pero muy poco. O suena J Balvin o sueno yo y ya está.

¿Tú te has oído en Berlín?


Sí. Lo que más me ha chocado es que al lado del supermercado donde hago la compra en Neuköln hay un póster con mi cara, anunciando la gira por Alemania. Es muy raro verte en el típico barrio chungo de antes, en el póster anunciando las giras.

¿Te interesa el underground, la electrónica de Berlín, Berghain, todo esto?
 

Bueno, he estado en Berghain, en el Panorama Bar, que es la parte de arriba. Soy el que menos ha salido por Berlín de fiesta, pero tengo amigos que han ido a Kit Kat, a un montón de fiestas. Lo que me gusta de Berlín es que tiene cosas para todos los gustos, pero si te gusta lo underground y lo alternativo, te va a encantar. Hay un sitio que se llama Birgit und Bier, justo al lado de Bädeschiff. Al lado, hay un sitio en el que entras y es todo al aire libre, hay stands alternativos con pizzas, un italiano, un tío tatuado como todo el mundo en Berlín… y todo lo hacen allí, también cerveza sin pasteurizar. Es un sitio muy guay, y tienes 3 salas con techno, deep house, slowtempo, y puedes ir escogiendo. Eso es Berlín. Da igual el día que sea, siempre tienes una fiesta, y está todo a reventar.

Qué curioso tu caso: muchos españoles van a Berlín por el underground, pero tú representas más bien el movimiento de la música latina que se pincha en Francia, Suiza… países donde se está pinchando en castellano y no en inglés a Shakira. Y lo lógico es que hubiera un cantante español que triunfara…
 

Me encanta representar eso en Europa. Mola porque la gente está cada vez más abierta al castellano. Eso da cada vez más oportunidades.

Hablando de “representar”. ¿Representar a España en Eurovisión para ti sería degradarte?
 

No lo veo como degradarme, lo veo como diferentes vías. Sí que pienso que antes Eurovisión era mejor a nivel musical, aunque tengo muchos amigos que han escrito canciones para Eurovisión, y de hecho yo escribí una canción para Azerbaiyán el año pasado, pero al final nos dijeron que no, pero bueno. En Azerbaiyán son así.

 

¿La canción salió o se quedó colgada?


Se quedó colgada. Creo que en Eurovisión sale ganando más el autor que el artista. Hay muchas excepciones, pero para los artistas que ganan es complicado mantenerse. Si recuerdas a Sergio Dalma, Julio Iglesias, Céline Dion… hay nombres mundialmente conocidos. Hoy en día falta eso. Me da mucha pena porque es un programa enorme y podría darse el caso. Pero esto no es la razón por la que no voy. Para mí es como si fuera a un talent, y estoy teniendo otro tipo de trayectoria. Lo hemos trabajado de otra forma para ir subiendo, y Eurovisión estaría bien, pero como autor. Como autor me encantaría.

De todas formas, para ti no sería rollo “talent”, sería llegar a un acuerdo con RTVE. Que alguien de tu equipo les dijera: “Álvaro Soler quiere ir a Eurovisión”, pero ese caso no se va a dar porque no os interesa, ¿no?
 

No, creo que no.

No conozco a la gente que aparece en los créditos de tu disco, salvo RedOne, ¿cómo ha sido trabajar con tanta gente?


Cuando me mudé a Berlín, se me abrió la puerta del mundo creativo de la música. Conocí a dos productores: uno (Simon Triebel) tenía un grupo en Alemania, Juli, y el otro (Ali Zuchowski) era hijo de un compositor muy conocido allí de canciones para niños. Empezamos a trabajar sobre un par de canciones y eso se convirtió en un álbum. Algo que era diversión, se convirtió en algo muy raro: lanzar música española desde Alemania. Hacemos todo los 3 juntos, somos el equipo creativo. Nos llamamos “dynamic trio” para poder hacer todo: promo, producción… Hubo una época en que yo producía también a la vez que hacía promo y no puedes hacer eso porque te mueres. Luego queríamos escribir con otra gente, aunque eso a veces ha sido una excusa para escribir los 3 juntos otra vez, pero por ejemplo con RedOne y Jakke de su equipo, con ellos sí hemos escrito varias canciones, es una dinámica que entendemos muy bien.

¿Habéis trabajado en persona o por mail?
 

En persona en Los Ángeles y Jakke vino un par de veces a Berlín. Lo que queríamos era abrir las puertas y escribir con gente de Norteamérica para ver cómo hacen las cosas allí. Enseguida vimos que cada uno tiene una visión. Está guay abrirte a nivel de autor. Es muy interesante. Hay mucha gente que dice que hay que escribir solo, pero cerrarte a escribir solo, yo creo que es un error. No es que no sepas escribir sino que quieres tomar influencias de diferentes sitios.

¿Qué te gustaba de RedOne? Porque en el synth-pop de Lady Gaga tampoco te veo.
 

Es un sonido de producción que tiene. Si oyes ‘Sofía’ y ‘La cintura’, flipas con el compresor de voz que usan ellos a nivel técnico. Me encanta. Tienen mezclas muy ordenadas: oyes todos los instrumentos y a la vez tienes la sensación de que todo te está… avalanchando.

En el disco hay tropical house, está ‘Veneno’ que es una canción latina tradicional… Hay varias cosas, ¿pero has evitado por ejemplo seguir la moda urbana? 


Evitar, creo que no he evitado nada. He cogido todo lo posible y lo he mezclado. El primer álbum definía a Álvaro Soler. Ahora hemos decidido escribir con alguien del reggaetón y llevarlo a nuestro mundo. Y no es un reggaetón al final porque no es el estilo que estoy haciendo, pero sí que hay cosas de reggaetón que molan. O canciones más tradicionales. Evitar cosas habría sido un error porque eso nos habría limitado como autores.

Lo digo porque has mencionado varias veces a J Balvin, pero realmente no te pareces.


Es lo único que suena (en castellano) en Europa. 

¿Quién te gusta realmente?


Juanes, Gloria Estefan, Dani Martín, el disco de Blas Cantó… un montón de cosas.

¿Algo de urbano tipo Rosalía o C. Tangana?


Rosalía me encanta, está en mi lista. Sobre todo por el follón que está montando, es increíble.

Cuando haces un disco, ¿te interesa el disco como conjunto? ¿Qué baremo usas como reconocimiento crítico, qué medio, qué colegas, quién de la industria? ¿De quién te fías en cuanto a crítica?


Pues de mis padres, de mi familia. Ellos son los que me conocen mejor. La música es muy subjetiva. No te digo que no me importe la opinión de la gente porque sí que me importa. Este álbum es más importante que ‘Eterno agosto’. El fundamento lo creamos ya, y con este estamos haciendo como la casa del edificio, enseñando a la gente qué hay detrás. Para mí el reconocimiento es muy bueno, pero tienes que saber controlarlo. Obviamente, los premios satisfacen a la gente, y es una parte. No te puedo negar que cuando gané la canción del año con Morat (NdE: Los 40 Principales), me hizo mucha ilusión como compositor, más que como artista revelación. El álbum para mí es una de las cosas más importantes. Mi sueño es que la gente vea otras facetas, y venga a ver el directo, que va a ser una experiencia muy guay. 

También hay un baladón, ‘Niño perdido’. ¿Qué canción especial para ti te gustaría que escuchara la gente?


‘Niño perdido’ me encanta, sobre todo por el significado que tiene, el contraste que supone. La imagen que se tiene de mí es de canciones del verano, hits de la radio… Todo positivo, pero la gente también tiene problemas. Me gusta como contraste a todo lo que ha venido antes: crea una especie de ambiente.

FIRST INTERVIEW WITH MUNDO DEPORTIVO  (BARCELONA, 17/10/2018) 

Álvaro Soler:  “Mar de Colores es un reflexión personal”

17/10/2018 --- Mundo Deportivo 

 

Álvaro Soler ha visitado la redacción de MD y ha hablado sobre el exitoso disco que sacó el pasado mes de septiembre, ‘Mar de colores’, el especial significado de la canción ‘Niño Perdido’, su próxima gira europea que dará inicio el próximo mes de mayo y su actuación de esta noche en la gala 4 de Operación Triunfo.

 

Su disco ‘Mar De Colores’, una reflexión personal.

“Es una combinación de una cosa muy personal como es el mar, que viene de Barcelona y de mis veranos en la Costa Brava, siempre delante del mar, para mí un ambiente muy relajante para mí, y ‘colores’ porque cuando viví en Japón y ahora en Berlín, te encuentras con culturas muy diferentes. Además, a mí me gusta hacer estilos musicales muy diferentes y este disco es una reflexión personal de esto”.

La canción ‘Niño Perdido’, la canción que aporta el equilibrio

“Es un estilo muy diferente a, por ejemplo, La Cintura. En mi último disco no toqué ninguna canción con el piano y en este álbum quería tener una canción en el piano. Cuándo tocaba el piano, era un poco mi terapia. Tenía tantas cosas en la cabeza que era mi manera de desconectar. Siempre me dicen que soy muy positivo, y soy una persona positiva y feliz, pero no siempre es así. Esta canción es el momento difícil de todo esto. Me están pasando cosas muy bonitas pero es verdad que no veo mucho a mi familia, mantengo una relación a distancia... Es complicado para mí. Hay que encontrar el equilibrio”.

Ya piensa en su gira europea de 2019

“Hay mucho trabajo antes de una gira. Tengo un equipo muy guay. Cada uno tiene su sitio, todos estamos cómodos y es muy fácil trabajar en equipo. En la última gira ya diseñé, junto a un amigo de la universidad el escenario, y estamos muy involucrados en la estética. Hay muchas ideas que terminar de definir, estoy en proceso de pensar. Es un reto pero me gusta crear un mundo en un concierto, no son solo las canciones.

 

Considera que el público es parte de su ‘show’

“El público es parte del ‘show’, sino no tiene sentido. Si tú desde el escenario ves actividad, cuando hay intercambio de energías, es cuando es guay porque nosotros queremos conectar con la gente. Tengo muchas ganas. 

Esta noche actuará en Operación Triunfo

“Sigo mucho esta edición de Operación Triunfo. Me gusta mucho el ambiente que hay, mucha positividad y no he visto ninguna competencia negativa. Todos están allí para crecer y ofrecer su mejor versión. La academia lo hace muy bien. Yo pedí actuar con ellos porque no quería cantar e irme. Estaban emocionados porque es la primera vez que cantan con un artista. Tienen una energía muy contagiosa”.

SECOND INTERVIEW WITH MUNDO DEPORTIVO  (BARCELONA, 17/10/2018) 

On Wednesday 17th of October Alvaro was interviewed by the Spanish sports program Mundo Deportivo in Barcelona, and he answered several questions related with sports, like which sports he practiced as a kid and now, his favorite football player, his favorite football team, his favorite sportsman and in which stadium he would love to perform one day

Álvaro fue entrevistado por el programa deportivo español Mundo Deportivo en Barcelona, y contestó varias preguntas relacionadas con el deporte, por ejemplo qué deporte practicaba de niño y ahora, su equipo de futbol favorito, su futbolista favorito, su deportista favorito, y en qué estadio le gustaría cantar algún día.

Credits: video from the Youtube channel of Mundo Deportivo

INTERVIEW WITH LOS 40 PRINCIPALES (MADRID, 24/09/2018)

On Monday 24th of September Alvaro was interviewed by the Spanish radio station Los 40 Principales Spain in Madrid, and in this interview, Alvaro tells us lots of details about his new album Mar de Colores and its creating process. 

El lunes 24 de septiembre, Álvaro fue entrevistado por la emisora de radio española Los 40 Principales España en Madrid. Durante su entrevista con Los 40 Principales, Álvaro detalla mucho de su nuevo disco Mar de Colores, y su proceso creativo. 

Credits: video from the Youtube channel of LOS40 

CAR INTERVIEW WITH DESGUACES EL CHOQUE (MADRID, 08/10/2018) 

On Monday 8th of October Alvaro was interviewed about his passion for driving and cars, and also about his music career by the Spanish car company Desguaces el Choque in San Martín de La Vega (Madrid)

El lunes 8 de octubre Álvaro fue entrevistado sobre su afición por los coches, y también sobre su carrera musical por la empresa vendedora de coches española Desguaces el Choque en San Martín de La Vega (Madrid)

Credits: Video from the Youtube channel of Desguaces El Choque 

INTERVIEW BY ALVARO TO RTVE AND PLAYZ (MADRID, 03/10/2018) 

On Wednesday October 3rd Alvaro gave this long interview to the Spanish TV channel RTVE in Madrid, promoting his new album Mar De Colores. Alvaro's interview with RTVE was broadcast through their online platform Playz.

El miércoles 3 de octubre, Álvaro concedió esta entrevista larga a la cadena española RTVE en Madrid, promocionando su nuevo disco Mar de Colores. Su entrevista con RTVE fue emitida a través de la plataforma online Playz.

Credits: thanks to playz for this video from your Youtube channel 

INTERVIEW WITH EUROPA PRESS (MADRID, 03/10/2018)

When he was doing promo in Madrid last Wednesday for his album Mar de Colores, Alvaro was interviewed by the Spanish newspaper Europa Press.

Cuando el pasado miércoles estuvo de promoción en Madrid, Álvaro fue entrevistado sobre su disco Mar de Colores por el periódico español europa Press.

Credits: video from the Youtube channel of Europa Press 

INTERVIEW WITH SWISS NEWSPAPER COOPERAZIONE  (25/09/2018)

Un Mix di Emozioni e Sentimenti 

25/09/2018 --- Cooperazione.ch 

Ha raggiunto il grande successo al primo colpo. Era l’estate di tre anni fa e Alvaro Soler ci “tormentava” con El mismo sol. Un brano dal sapore latino, orecchiabile e positivo, con un accattivante mix di chitarre, xilofono e fisarmonica, e un ritornello che non lascia scampo.

Sembrava il classico fenomeno “usa e getta”, invece questo ragazzone catalano dalla vita vagabonda, nato da padre tedesco e da madre spagnola, cresciuto tra Barcellona e Tokyo, poi trasferitosi a Berlino, ha saputo confermarsi ad alti livelli. Dal cilindro magico ha estratto altri successi, da Sofía a Yo Contigo, Tú Conmigo, fino a La cintura, superhit di questi ultimi mesi. Non solo. Alvaro ha anche duettato con big come Jennifer Lopez, la star argentina Tini, il rapper Flo Rida e l’italiano Max Gazzè. È stato uno dei giudici nell’edizione tricolore di X Factor 2016, dove ha portato alla vittoria il suo gruppo (Soul System). Ciliegina sulla torta, l’anno scorso, il trionfo agli Swiss Music Award come Best Breaking Act International. E ora ha da poco pubblicato un nuovo cd, Mar de colores (Universal Music), con cui alza l’asticella e cerca nuovi traguardi.

Dove vuole arrivare, Alvaro?


Sempre più avanti. Gli anni passati in Giappone mi hanno insegnato valori fondamentali come perseveranza e rispetto. E ho imparato che devi lavorare duro per avere successo.

Molti, però, la considerano solo quello dei tormentoni estivi…


E mi dispiace. Spesso la gente viene ai concerti solo per le mie hit, invece vorrei conoscessero tutto il resto. È un peccato, perché io faccio i dischi proprio per il live. Vuol dire che devo lavorarci sopra. Il nuovo album è un altro passo verso questo obiettivo.

Ha sentito pressioni dopo il clamore dell’esordio?


Sì, ma in positivo. Col primo album ho sperimentato e non m’aspettavo tutto quel successo. È stato come mettere le fondamenta di una casa che adesso devo costruire per bene. Così per Mar de colores ho lavorato più in profondità, è stata un’evoluzione naturale.

Che cos’è questo “mare di colori”?


È un mix di emozioni e sentimenti. Del resto io sono fatto così: parlo tante lingue ma nessuna bene, faccio un sacco di cose ma nessuna bene. Non c’è un colore dominante.

E le nuove canzoni?


Sono diverse ma sempre nel mio stile. Il tono rimane allegro, perché nella vita ci sono tanti problemi e io amo portare gioia. Sono felice quando qualcuno mi dice che l’ho aiutato con la mia musica. Però stavolta c’è qualche momento più introspettivo. E testi più maturi.

Per esempio?


In Te Quiero Lento parlo della fretta di fare le cose che ci impedisce di godere il momento, quando invece persino mangiare lentamente ti permette di assaporare meglio il cibo. È una canzone d’amore, ma anche una riflessione sulla vita e sul successo. Niño Perdido, uno dei miei pezzi preferiti, mi riporta a quando da bambino suonavo il pianoforte. Così, spinto dal desiderio dei miei genitori, ho scritto questa ballata al piano un po’ malinconica, che parla dei momenti in cui ti senti stanco e solo. Puebla, inve- ce, racconta la bellezza e l’importanza delle proprie tradizioni, del sentirsi a casa.

Come barcellonese, cosa ne pensa dell’indipendenza della Catalogna?


Non mi sbilancio, ma le divisioni mi sembrano un peccato. Con la musica io voglio unire la gente, non separarla. Ho visto i miei nonni, che vivono a Barcellona, addirittura impauriti all’idea di scendere per strada. Non va bene.

 

Nel maggio del prossimo anno sarà in tour l’8 a Zurigo e il 9 a Milano. Che spettacolo vedremo?
 

Penso a uno show diverso, più grande e dinamico, con un palco nuovo e tanti musicisti, forse una sezione fiati. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare al “concept” e, poi, condividere le emozioni live con i miei fan. È la parte più bella di questo mestiere.

INTERVIEW WITH HAPPY FM (MADRID, 24/09/2018)

Alvaro was interviewed by the Spanish radio station Happy FM last Monday 24th of September when promoting his new album Mar de Colores in Madrid

Álvaro fue entrevistado por la emisora de radio española Happy FM el pasado lunes 24 de septiembre cuando estuvo en Madrid promocionando su nuevo disco Mar de Colores

Video from the Youtube channel of HAPPY FM

INTERVIEW WITH GERMAN WELTBILD MAGAZIN  (09/09/2018)

Alvaro Soler: "Erfolg kann man nicht planen!"

09/09/2018  -- Weltbild Magazin

 

Der grandiose August ist vorbei, doch es muss niemand traurig sein. Die Stimmung heißer Sommernächte holen wir uns jetzt musikalisch ins Haus: Mit seinem neuen Album „Mar de Colores“ sorgt Hit-Garant Alvaro Soler auch an kühlen Abenden für Summerfeeling und jede Menge gute Laune.

Einen endlosen August - „Eterno Agosto“ - versprach Alvaro Soler schon vor drei Jahren auf seinem Debütalbum und stürmte prompt weltweit die Charts, weil alle Sonnenhungrigen nicht genug bekommen konnten von dem unwiderstehlichen Mix aus spanischem Pop mit Folk-, HipHop- und Weltmusik-Elementen bis hin zum großen Orchester-Sound. Die ganze Welt schaltete 2015 in den Tanzmodus, sobald die ersten Klänge vom Sommerhit "El Mismo Sol“ ertönten. Kaum ausgetanzt, legte der lässige Deutsch-Spanier 2016 mit dem Song „Sofia“ auch schon seinen zweiten Super-Hit nach.

Tatsächlich nur zwei Singles, die aber insgesamt mehr als 30 Gold-, Platin- und Diamant-Awards einheimsten und für drei „Latin American Music Award“-Nominierungen sowie mehr als eine Milliarde Klicks auf seinem YouTube-Kanal sorgten. Ein Riesenerfolg für den 27-Jährigen, der auch mit Auftritten in Shows mit J-Lo und Phil Collins und als Juror der italienischen Edition von „X Factor“ von sich reden machte. In der Filmwelt setzte er zudem eine Duftmarke, mit „Yo Contigo, Tú Conmigo“ („Ich mit dir, du mit mir“) steuerte er einen Song für den Minions-Blockbuster „Despicable Me 3“ bei.

Jetzt erscheint endlich sein zweites Album "Mar De Colores" ("Meer aus Farben") und in seinen neuen Songs entfaltet Alvaro Soler das ganze Spektrum seiner Farben, erzählt ganz Privates, aber auch Geschichten über das Fernweh und seine Heimat in Barcelona, Berlin und anderswo. Vom neuen Album stammt auch die aktuelle Single "La Cintura", die die Erfolgsserie des charmanten Sängers und Songwriters fortsetzt. Ein neuer echter Ohrwurm, der gerade dabei ist, die Charts weltweit zu erobern. Wetten, dass Sie „La Cintura“ schon gehört haben und gar nicht anders können, als den Song sofort mitzusummen?

Schlag auf Schlag, Hit auf Hit, wie geht das denn? Was bedeutet Alvaro Soler dieser Erfolg? Wir haben mit dem Charts-Überflieger gesprochen:

Weltbild:Was hat dich dazu bewegt Musiker zu werden und das zu tun, was Du heute tust?

A.S.: Ich habe parallel zur Schule, Uni etc. immer Musik gemacht und das war für mich immer schon eine Art Ausgleich und Therapie. Wenn ich sehr viel zu tun hatte und gestresst war, war es immer schön, sich ans Klavier zu setzen und ein bisschen zu spielen. Das fand ich immer schon total entspannend und das brauche ich auch heute noch – mich einfach hinzusetzen, nur das Instrument und ich und das bewegt mich dann immer noch Musik zu machen, weil es mir Spaß macht und mir guttut!

Was ist dein liebstes Social Media Tool und warum?

A.S.: Mein Lieblings Social Media Tool ist auf jeden Fall Instagram, weil es für mich alles Relevante kombiniert. Mit der Einführung von InstaStory hat sich ja auch der Markt extrem verändert. Ich finde Facebook nach wie vor gut und nutze das auch immer noch, da man ja auch unterschiedliche Altersgruppen und User ansprechen möchte. Aber ich glaube Instagram ist schon mein Favorit, da es auf Fotografie basiert und der Aufbau der Profile sehr grafisch ist und das finde ich nicht nur ansprechend sondern auch nutzerfreundlich. Dazu kommt natürlich, dass durch die unterschiedlichen Funktionen ein direkter Austausch mit den Fans möglich ist!

Wo fühlst du dich zuhause?

A. S.: Ich fühle mich auf jeden Fall in Spanien zu Hause. Neben Berlin habe ich ja einen festen Wohnsitz in Madrid. Innerhalb Spaniens ist aber Barcelona für mich noch mehr ein Zuhause, weil ich dort aufgewachsen bin und meine ganze Familie dort wohnt. Aber ganz generell bekomme ich dieses Gefühl von Heimat, wenn ich mit Leuten aus der spanischen Kultur in Kontakt trete und mit allem, was damit zu tun hat. Sei es traditionelles Essen, die Sprache, das Klima, einfach alles, was die spanische Identität ausmacht – dann fühle ich mich zu Hause und auch überall dort, wo man am Meer ist!

Du hast letztes Jahr mit „Sofia“ schon die gesamte Welt erobert – und nun läuft „La Cintura“ ebenfalls überall auf dem Planeten. Was erwartet uns heuer noch von Alvaro Soler?

A.S.: Ja die Entwicklung ist wirklich unfassbar! Wir waren schon von dem unglaublichen Erfolg von Sofia total überrascht und hätten nie damit gerechnet, dass wir diese Erfahrung noch einmal machen dürfen! Wir waren natürlich davon überzeugt, dass wir mit „La Cintura“ einen starken Song haben, aber dass er einschlagen wird wie eine Bombe und am Ende sogar noch erfolgreicher ist als „Sofia“, das hätten wir niemals zu träumen gewagt! Sowas kann man einfach nie planen und wissen! Aber dieses Jahr wird wirklich spannend. Wir haben in den letzten Wochen „Ella“ und „Puebla“, sowie „Lo Mismo“ feat. Maitre Gims veröffentlicht, alles Songs, die schon mal einen Vorgeschmack auf mein neues Album „Mar de Colores“ geben sollen, dass am 07.09 veröffentlicht wird! Ich freue mich total und bin sehr gespannt, was die Leute sagen werden!

Was ist deine Lieblingsbeschäftigung, wenn du für die Musik unterwegs bist und ein wenig Zeit für dich zur Verfügung hast?

A.S.: Das hängt ganz von der Jahreszeit ab! Wenn wir im Winter eine Tour machen, finde ich es schön, neue Orte zu besuchen, neue Kulturen kennenzulernen. Das Schöne ist, dass uns die Musik auch an Orte bringt, an denen wir vorher noch nie waren. Das finde ich einfach super, weil man so auch alte Freunde besuchen oder neue kulinarische Eindrücke sammeln kann. Eine meiner Lieblingsbeschäftigungen ist eben essen und dann gibt es in jedem Land lokale und typische Gerichte – Pasta in Italien und frischen Fisch in Spanien. Im Sommer bin ich dann gerne am Meer. Die letzten Tage waren wir in Italien jeden Tag am Meer, sind nach dem Soundcheck noch kurz an den Strand und sind Jetski gefahren – das ist für mich echte Quality Time!

Pflegst du irgendwelche Rituale vor einem Auftritt?

A.S.: Für mich selbst pflege ich nicht so viele Rituale, aber ich bin ein echter Bandmensch und finde diesen Team-Moment total wichtig. Kurz vor der Show versammeln wir uns dann in einer Runde und haben einen Moment zum Durchatmen, wo wir auch ab und zu noch Gedanken und Gefühle austauschen. Wir sprechen beispielsweise darüber, was für schöne Momente wir tagsüber erlebt haben oder wir fragen uns, wie das Publikum wohl reagieren wird. So stimmen wir uns auf die Show ein und motivieren uns gegenseitig.

INTERVIEW TO LOUDVISION ITALIA  (MILAN, 03/09/2018)

Alvaro Soler presenta il nuovo album “Mar De Colores” | INTERVISTA

 

10/09/2018 --- Loudvision Italia 

 

L’Hotel ME a Milano ha ospitato l’incontro con la la stampa e Alvaro Soler in occasione della pubblicazione del suo nuovo album Mar De Colores.

Mar De Colores, secondo album da solista di Soler, in uscita per Universal Music venerdì 3 settembre contiebe 13 tracce tra cui La Cintura in rotazione radiofonica da marzo, già disco di platino in Italia. 


Le canzoni come Puebla o Te Quiero Lento hanno come tema il voler rallentare, la volontà di vivere una vità semplice. Questo filo conduttore è una reazione al successo che hai avuto?

Puebla è una parte del Messico, non parlo direttamente di questo posto anche perché non ci sono mai stato ma volevo prenderla come un esempio per dire che ognuno ha un posto dove si sente a casa, dove sono le nostre tradizioni.


Lo vediamo quando usciamo dal nostro paese. Sono cose molto belle che non dobbiamo mai perdere perché fanno parte del nostro carattere. Te Quiero Lento invece è una canzone che dice che abbiamo sempre tanta fretta che ci dimentichiamo di godersi il momento. In una relazione amorosa, come anche quando mangi, quando lo fai lentamente, te lo godi di più.

Con questo secondo album hai avuto possibilità di andare più in profondita, sia al livello musicale che al livello dei testi, era questo il tuo obiettivo?

Ovviamente, è un’evoluzione naturale, il primo disco è sempre una sperimentazione. È stato un successo e così abbiamo costruito le fondamenta, come in una casa. Era il momento di costruire i muri, con Mar De Colores sentivo la pressione di dover superare il primo album ma così è nato un album più maturo.

 

Chi ha seguito X-Factor ha avuto possibilità di conoscerti come una persona seria, cerebrale ma le tue canzoni sono molto allegre, è perché abbiamo bisogno di allegria?

Qualche volta servono canzoni che ti sollevano il morale. Nel disco c’è anche una canzone che potrebbe far piangere, Nino perdido, che è anche una delle mie canzoni preferite che mi ricorda quando ero piccolo e suonavo il pianoforte, anche se voi tutti mi ricordate già con una chitarra. I miei genitori mi ripetevano che sarebbe bello tornare al pianoforte e così ho avuto un desiderio di scrivere una ballad per pianoforte. Secondo me portare gioia con la musica è la cosa più bella del mondo: la gente ha bisogno sia delle canzoni allegre per tirarsi su sia delle canzoni tristi per non sentirsi sola.

Come è stato collaborare con Flo Rida e Tini (Martina Stoessel, attrice e cantante argentina, conosciuta soprattutto per il suo ruolo nella serie TV Violetta) sul remix deLa Cintura?

 

È stato molto bello collaborare con Flo Rida e Tini, ho fatto una cosa simile in passato collaborando con Jennifer Lopez in El Mismo Sol. Grazie a collaborazioni come questa, con Flo Rida ho avuto possibilità di condividere la mia musica negli Stati Uniti. Non ci siamo conosciuti prima del video, abbiamo registrato le parti separatamente ed è stata un’esperienza particolare. Collaborare con Tini è stato molto naturale e divertente.

Quale colore, quale sentimento prevale su Mar De Colores?

 

Mar De Colores è un mix di tanti colori diversi. La cosa bella è proprio questo… un miscuglio di sentimenti. Del resto io sono fatto così, parlo tante lingue ma nessuna bene, faccio un sacco di cose ma nessuna bene, un mix di tante cose.

Hai mai avuto paura di finire nella categoria di quelli che fanno solo canzoni estive?

È vero, alcuni mi vedono ancora cone one hit wonder, ma direi che adesso rientrerei più nella categoria che dobbiamo ancora inventare, quella di five hits wonder!


Mi piace anche uscire fuori dell’ottica dei singoli, oltre alle canzoni che vanno in radio c’è tutto il resto dell’album, mi piacerebbe che la gente conoscesse non solo Sofia o La Cintura ma anche altre canzoni.

Con chi vorresti duettare?

Sicuramente con Santana, ci siamo anche conosciuti durante un festival in Polonia (Tauron Life Festival Oświęcim) dove abbiamo suonato entrambi.In realta la canzoneBonitaè stata pensata per un’eventuale duetto, ha anche un solo di chitarra à la Santana. Purtroppo per ora avevamo diversi impegni ma mi piacerebbe fare qualcosa insieme in futuro.

Ti piacerebbe tornare a fare televisione?

Per ora il mio calendario non lo prevede. X-Factor è stata una bellissima avventura, è un bel ricordo.
Adesso la priorità è fare musicista anche se la televisione è una cosa che potrebbe aiutare, come abbiamo visto.

 

Il tuo tormentone preferito?

La Tortura di Shakira e Alejandro Sanz. La gente ha un legame molto emozionale con tormentoni, per qualcuno una determinata canzone potrebbe esser stata un soundtrack di un bellissimo viaggio, una cosa che riporta in mente i ricordi.


Per me era così con La Tortura, ai tempi vivevo in Giappone e sentire in radio una canzone in spagnolo ha avuto su di me un impatto particolare.

I tuoi piani per il futuro?

Mi piacerebbe fare almeno una settimana di vacanza e poi tornare con delle prove e lavorare concettualmente ai live. È una parte molto bella e creativa che mi piace tanto, anche altra volta siamo stati noi a disegnare il palco. Vogliamo fare uno show più grande, con una band più ampia, anche con unabrass section di almeno tre persone, insomma uno spettacolo dinamico. Mi piacerebbe che la gente se lo ricordasse poi come un evento da rivivere.

COVER INTERVIEW FOR BILLBOARD ITALIA  (RIMINI, 07/2018)

Alvaro Soler: «Sicuro delle mie insicurezze»

07/2018 --- Billboard Italia

 

Ha un background musicale e geografico di ampio respiro. Alvaro Soler è nato a Barcellona da padre tedesco e madre per metà spagnola e per metà belga. Ha vissuto a Tokyo per sette anni e, dopo essersi laureato in Design Industriale a Barcellona, si è trasferito a Berlino.

In tutto questo andirivieni, Soler ha approfondito sempre di più la sua passione per la musica. E con il brano El Mismo Sol è di fatto diventato uno degli artisti internazionali più amati nel nostro Paese.

 

Con questa canzone e con i suoi successi Sofia, Libre e Yo Contigo, Tú Conmigo è arrivato a guadagnarsi in Italia sedici dischi di platino. Il suo nuovo singolo La Cintura è uno dei brani più trasmessi dalle radio italiane.

Facciamo un viaggio nel tempo e torniamo all’inizio di tutto. Da dove è nata la tua voglia di scrivere, cantare e suonare?

Ho iniziato a fare musica per me stesso, così come capita con gli hobby che nascono un po’ per caso. È sempre stata una cosa che mi rendeva felice. A casa di mia nonna c’era un pianoforte, ho imparato molto velocemente a suonare: mi piaceva molto. Poi mi sono trasferito insieme alla mia famiglia a Tokyo. Lì mi hanno regalato un pianoforte elettrico che tenevo nella mia camera. Non avevo studiato e ogni tanto mi divertivo a suonarlo. Lo facevo quando avevo voglia di farlo. Per me questa cosa è molto importante: non ho mai avuto la sensazione di dover fare la musica per obbligo.

E poi? Cosa è successo?

A un certo punto nella scuola tedesca in cui studiavo, a Tokyo, uno dei nostri professori ci ha proposto di scrivere una canzone tutti insieme, in classe. Io mi sono subito caricato. Il professore aveva questo programma (che io ancora non conoscevo) che permetteva di lavorare sulle canzoni. Mi sono molto emozionato a vedere nascere quel processo creativo con tutta la mia classe.

Era molto bello farlo insieme. Però non avevamo concluso il brano e io sono andato dal professore a dirgli: «Dobbiamo finirlo! Lo voglio conservare sul mio telefono!». Volevo riascoltarmelo a casa. Così ci siamo ritrovati e abbiamo registrato tutte le voci che mancavano. Quel momento è stato molto importante per me.

 

Mi sono accorto lì di avere una grande passione per la musica e volevo essere il più creativo possibile. Ho intravisto come farlo e ho capito quali potevano essere gli strumenti con i quali avrei potuto essere chi volevo essere. Poi a scuola ho cantato in un sacco di band e ho scritto tanto. Poi – con i miei primi soldi – mi sono comprato un MacBook e ci ho collegato il piano: con questa cosa mi si è aperta una porta enorme. Il cambio più grande dei miei sedici anni? Meno Playstation e più Logic.

Oggi riesci a mantenere questo atteggiamento nei confronti della tua musica?

Tendenzialmente sì. Ma dipende molto da quanto sei preso da ciò che fai. Soprattutto quando fai canzoni e promo in giro per molti paesi. Io attualmente ho tre cose che vanno insieme: i live, la scrittura e la promozione. Sono tre ambiti diversi del mio lavoro. Se faccio molta promo come in questo momento, poi capita che ho bisogno di staccare e tornare a scrivere. E viceversa. Insomma: ho bisogno di variare per vivere con serenità il mio lavoro. Se fai una cosa equilibrata, riesci a gestirtela bene.

Come funziona il processo di scrittura dei tuoi brani? Hai dei momenti che dedichi esclusivamente a questo oppure capita spontaneamente mentre fai altre cose?

Capita spesso che le canzoni arrivino da situazioni inaspettate. Un giorno sono andato a comprare dell’acqua al supermercato insieme a mio fratello e al mio chitarrista Javi. In quei giorni stavamo scrivendo una canzone.

Io ho preso la cassa d’acqua e, mentre stavamo camminando verso lo studio, mi sono accorto che le bottiglie facevano un suono molto figo, molto “reggaetonero”. Così abbiamo deciso di registrarlo ed è stato il primo step di una nuova canzone (che sarà contenuta nel mio nuovo disco).

A volte capitano cose strane come questa. Altre volte, invece, mi metto lì con la chitarra e scrivo un paio di melodie. Io lavoro insieme a due ragazzi tedeschi e scrivo con loro: ci confrontiamo molto. Abbiamo un Dropbox dove infiliamo tutto il materiale che ci viene in mente e poi selezioniamo insieme su cosa lavorare e cosa, invece, lasciar perdere.

Come è arrivata La Cintura? Ci racconti qualcosa di questa tua nuova hit?

Innanzitutto voglio specificare che la traduzione corretta del titolo è “la vita”: non intendo l’accessorio e nemmeno la cintura della macchina. Mi fa ridere il fatto che tante persone mi scrivono in direct su Instagram dicendomi: «Bravo! Grazie per ricordarci di mettere la cintura alla guida!».

È una cosa molto divertente il fatto che alcuni mi abbiano preso per un testimonial della guida sicura (ride, ndr). In ogni caso questo è un brano molto autobiografico: canto del fatto che non so ballare molto bene. O comunque del fatto che ho una grande insicurezza nel ballare davanti ad altre persone in discoteca, perché penso di non saperlo fare. È una storia che volevo condividere.

Oggi il bullismo è un fenomeno duro e ci sono tante persone che purtroppo si fanno dire tante cose e accettano tutto, severi con se stessi. Nel mio caso, andare a ballare è una cosa molto “happy”, una cosa che mi rende felice. Non è giusto che io ci rinunci solo perché la gente mi dice che non ne sono capace. È per questo che ho voluto fare una canzone che parlasse delle cose che non so fare, piuttosto che fare uno dei soliti elenchi di ciò che so fare alla perfezione. È così noioso dire quanto siamo bravi. Per me è proprio un bel cambio, questo.

Quindi dai molta importanza all’autoironia.

Assolutamente sì. Penso che l’autoironia sia la chiave per la felicità. La persona più autoironica che conosco è Fedez. È incredibile ed è pazzesco vedere una persona così sicura delle sue insicurezze. Questo ti rende molto forte: è una bella strategia. Un processo psicologico molto importante.

È sempre possibile avere un rapporto personale con gli artisti con i quali collabori? È una cosa a cui aspiri?

 

A volte è difficile. Ad esempio, se sei in promozione e hai solo un giorno per girare un videoclip, non è facile. Prima di collaborare con Jennifer Lopez non ho avuto molto tempo per conoscerla per bene. Ma sai cosa ho notato? In questo mondo si è tutti più aperti come persone. Forse anche perché si ha la consapevolezza che capita poche volte di poter approfondire a fondo la conoscenza dell’altro. E quindi ci si apre più facilmente.

 

Tutti siamo abbastanza dinamici. Quando capita di incontrare un artista che invece tende a chiudersi in se stesso, allora sì che è difficile. Detto questo, quando devi scrivere una canzone con qualcuno, è di fatto obbligatorio cercare di capirsi con profondità, per quanto mi riguarda.

Sei stato giudice a X Factor nel nostro Paese e quindi hai vissuto da vicino il panorama musicale italiano. Come lo vedi?

 

Non penso di essere la persona più giusta per dirti come funziona nel dettaglio in Italia. So che ora in Italia – come nel resto del mondo – sta andando un sacco la trap. Anzi, trap-pop. Tutto questo è molto legato a Spotify e al concetto di playlist. Si sta facendo un cambio importante nella musica che è sempre più evidente. La gente che ascolta la radio non è la stessa che, invece, consuma musica su Spotify. Oggi è importante avere la possibilità di scegliere cosa ascoltare. E questo è molto figo, non solo nella musica ma in tutti gli ambiti tecnologici.

Io sono convinto che sia la combinazione di tanti fattori. Ma anche iTunes è importante in Italia, forse più che in altri paesi. Quello della musica è un mondo dinamico e veloce. La gente consuma musica come se fosse una caramella. Ecco perché J Balvin ha ogni settimana una canzone pronta per te (ride, ndr).

 

Io in ogni caso sono ancora legato all’idea di album, alla storia che racconti attraverso le canzoni della tracklist. Con le playlist si sta perdendo questo concetto. E mi dispiace.

La musica latina sta funzionando molto in Italia. Come te lo spieghi?

Senza dubbio ora si sta lavorando molto a livello discografico per posizionare per bene chi propone musica di questo tipo. L’Italia, ad esempio, ha bisogno della presenza vicina di un artista. Questa è una cosa importante. La gente si affeziona di più se torni più volte anche fisicamente in un paese. Ogni volta bisogna fare qualcosa di nuovo. Sono contento che stia andando bene.

Forse anche il concetto di tormentone estivo – collegato al mondo latino – è ormai superato. Basta pensare a Despacito di Luis Fonsi che non è rimasto in classifica solo in estate.

 

Certo. La cosa tipica se fai musica in spagnolo (e se ti proponi in un paese dove non si parla questa lingua) è sempre stata quella di fare una canzone per l’estate. Forse perché è più facile. C’è sempre stato un legame molto forte, anche psicologico, da questo punto di vista.

Molte canzoni latine sono positive e anche per questo si prestano bene per il periodo dell’estate, in cui la gente ha voglia di leggerezza e spensieratezza. Però non dobbiamo essere positivi solo durante l’estate ma anche in tutto l’anno. La musica ritmica che ti fa ballare è positiva a prescindere. Ma dipende dai paesi: in Spagna, ad esempio, El Mismo Sol è arrivata prima in classifica a dicembre.

Hai duettato con Jennifer Lopez. Come riesci a gestire il tuo successo? Non è scontato riuscire a farcela.

 

Per fortuna io ho iniziato a fare musica molto prima di cantare con Jennifer Lopez. Vengo da una gavetta di dieci anni e so benissimo cosa vuol dire quando vuoi cantare una canzone e nessuno vuole ascoltarla. Ho passato anche momenti meno gratificanti, ecco.

La questione è: sei preparato a fare un salto così grande? Nessuno ti può preparare per cantare con Jennifer Lopez sul palco. Io mi sono detto: «Spero solo di essere un minimo all’altezza di questo palcoscenico e di non fare figuracce!». Ma tutta la fatica che ho fatto prima di questo momento mi sta aiutando a godermi al meglio quello che sta succedendo ora.

Hai vissuto per molto tempo in Giappone. Ti è rimasto qualcosa a livello artistico del tuo impatto con la loro cultura?

È difficile risponderti. Al momento credo di no. O meglio: il Giappone lo porto dentro di me. Quando vivi lì, vedi un sacco di cose belle. Come il taiko, un gruppo di tamburi enormi che fanno un gran casino. L’altro giorno stavo pensando che sarebbe fantastico portare qualcosa di simile nel live. Quindi, vedi, qualcosa è rimasto. Anche se forse a volte non ne sono così cosciente.

Senti il bisogno di raccontarti tramite i tuoi brani?

Sì, canto cose mie e spero sempre che il pubblico possa capire e possa immedesimarsi nelle mie parole. Con La Cintura, ad esempio, volevo lanciare un messaggio: “Non è un problema se non potete fare qualcosa. Se vi va di farlo, andate avanti!”.

È una cosa che ti sei detto anche a te stesso quando hai girato il videoclip del brano?

Certo. Per me è stata una bella sfida. Io volevo fare il video con i ballerini e volevo una coreografia super carina. Ma ancora una volta non pensavo di esserne all’altezza. Volevo un ballo che non fosse né La Macarena né le Las Ketchup: volevo una combinazione di entrambe le cose. Volevo una cosa facile da imparare ma allo stesso tempo divertente.

Il coreografo che mi ha aiutato per il videoclip mi ha detto: «I passi non sono un problema. Dipende tutto dall’attitudine che ci metti mentre lo fai». E ha ragione: ci vuole l’intenzione giusta!

A proposito, il videoclip de La Cintura è stato girato a Cuba. Cosa ti trasmette questo luogo?

Sarò sincero. Abbiamo dovuto girare il video tra febbraio e marzo e non potevamo farlo né in Italia né in Spagna. Sarebbe stato bellissimo, ma c’era bisogno di un sole caldo. Dovevamo andare in America Latina a farlo e abbiamo improvvisato un po’. Abbiamo pensato a Cuba e abbiamo deciso di fare un video differente da quello che avevamo in mente. Sicuramente non sarebbe stato lo stesso senza l’energia della gente che balla nel video. Ora conosciamo bene Cuba.

Nel Making Of si vede che tutti ballano La Cintura: anche i cameraman! È stato un bel momento. Cuba è un posto molto strano. Tante persone che abitano lì, nonostante le condizioni di difficoltà, hanno un sorriso stampato in faccia. Io mi sono detto: “Cavolo, perché noi che apparentemente abbiamo tutto non riusciamo a essere felici come loro che materialmente hanno molto meno di noi?”. È inevitabile chiederselo. Ma questo è un altro tema. L’energia di Cuba mi piace davvero tanto.

INTERVIEW WITH GERMAN MAGAZINE GALA (21/09/2018)

Alvaro Soler im Interview: "Ich wollte eigentlich Autodesigner werden"

 

21/09/2018 --- Gala.de 

 

Alvaro Soler zählt zu den erfolgreichsten Musikern in Deutschland. Jeder Sommer wird mit seinen Hits eingeläutet. Mit GALA.de spricht er über autobiografische Züge seiner Musik und enthüllt Details aus seinem Liebesleben

Sein neues Album "Mar de Colores", zu  deutsch: "Meer voller Farben", ist Anfang September auf dem Markt erschienen; sein Song "La Cintura" hält sich seit Wochen in den Charts – 2018 ist für Alvaro Soler ein erfolgreiches Jahr. Im GALA-Interview erzählt er von seinen alten Lebensplänen und wie er zur Musik gekommen ist.

"Mar de Colores" heißt Ihr neues Album. Woher haben Sie Ihre Inspirationen genommen?

Alvaro Soler: Es repräsentiert meine Heimat Barcelona – das Meer entspannt mich und ich fühle mich da wie zu Hause. "Voller Farben" bezieht sich auf die unterschiedlichen Orte, an denen ich gelebt habe, unter anderem in Barcelona und in Tokio, und auf die vielen Menschen, die ich kennenlernen durfte. Deshalb gibt es viele verschiedene Musikstile auf dem Album. Der Titel verdeutlicht die kulturelle Offenheit.

Der Song "La Cintura" bedeutet "die Hüfte". Der Protagonist hat darin ein paar Probleme mit dem Tanzen und benötigt Nachhilfe. Ist es eine persönliche Geschichte?

Soler: Genau, es ist eine autobiografische Story. Ich wollte zeigen, dass es okay ist, auch zu sagen: "Hey, ich kann gar nicht tanzen, aber es ist mir egal; ich habe trotzdem Spaß." Viele haben Probleme mit der Selbstironie, was schade ist, denn wenn man über sich selbst lachen kann, ist alles viel entspannter.

Alvaro Soler hatte andere Pläne 

Hatten Sie schon immer den Wunsch Sänger zu werden oder gab es für sie noch andere Pläne?

Soler: Musik habe ich schon immer gemacht, weil ich Spaß dabei hatte. Eigentlich wollte ich Autodesigner werden. Damals war die wirtschaftliche Krise in Spanien noch extremer und viele Unternehmen wollten vor Arbeitsantritt drei Jahre Berufserfahrung vorgewiesen bekommen. Deshalb entschied ich mich für die Musik, hätte aber nicht gedacht, dass sie mir so liegen und ich mit ihr soweit kommen würde. In einem Songwriting-Camp in Österreich merkte ich, dass ich besser abliefern kann als angenommen. Also ging ich nach Berlin und fing dort mit der professionellen Musik an.

Sie sind sehr viel unterwegs;  das kann alles ziemlich stressig sein. Gibt es Phasen, in denen Sie sich ein ruhigeres Leben wünschen?

Soler: Natürlich. Es gibt immer Phasen, in denen man sich wünscht, einfach rauszukommen. Aber ich bin auch nicht so aufgewachsen, um sagen zu können, ich hätte alle Freiheiten der Welt. Ursprünglich habe ich Ingenieurwesen studiert und dachte, ein Job von montags bis freitags wäre das, was mich einmal antreiben würde.

"Wir versuchen immer das Beste aus der gemeinsamen Zeit zu machen"

Sie sind mit der spanisch-britischen Sängerin Sofia Ellar zusammen. Wann sind Sie sich das erste Mal begegnet?

Soler: Vor fast drei Jahren. Wir sind jetzt knapp zweieinhalb Jahre zusammen.

Und Sie bekommen alles unter einen Hut?

Soler: Es ist cool, wenn man mit Jemandem zusammen ist, der aus der gleichen Branche kommt. Sie versteht den Stress. Wir versuchen immer das Beste aus der gemeinsamen Zeit zu machen.

 

Könnten Sie sich auch ein Duett mit ihr vorstellen?

Soler: Ja, wieso nicht. Wir haben drüber einmal gesprochen. Aktuell macht jeder sein Ding, aber vielleicht kommt das noch in naher Zukunft.

INTERVIEW WITH RADIO KISS KISS (ROME, 17/09/2018)

Alvaro promotes his new album Mar de Colores in a long, interesting interview with the Italian radio station Radio Kiss Kiss in Rome on Monday September 17 

Álvaro promociona su nuevo disco Mar de Colores en una entrevista larga e interesante con la emisora de radio italiana Radio Kiss Kiss el lunes 17 de septiembre en Roma.  

Credits: Video from the Youtube channel of Radio Kiss Kiss 

INTERVIEW WITH AMERICAN WEBSITE IDOLATOR  (11/09/2018)

Alvaro Soler Talks Breakout Hit “La Cintura” & ‘Mar De Colores’: Interview

11/09/2018 --- Idolator.com 

Alvaro Soler broke big in 2015 when “El Mismo Sol” became a surprise smash. (It even got a remix featuring Jennifer Lopez). The German-Spanish singer backed it up with more hits including the still-catchy “Sofia,” but nothing could prepare him for the worldwide success of “La Cintura.” The humble, relatable banger about overcoming two left feet conquered the charts across Europe, racking up more than 140 million streams on Spotify. With those kind of numbers, it was only a matter of time before the lucrative US and Latin American markets started to pay close attention.

The feel-good anthem recently got an overhaul featuring Flo Rida and TINI, which proved to be an instant success with the tropical video soaring past 20 million views in a matter of weeks. Alvaro’s sophomore LP, Mar De Colores, arrived on Friday (September 7) and it shows that “La Cintura” is just the tip of the iceberg. There are other instantly addictive floorfillers, sultry slow jams and even a dreamy piano ballad. I recently spoke with the 27-year-old about his breakout hit as well his eclectic album. Get to know the rising star a little better in our Q&A below.

When you first recorded “La Cintura” did you know you had a hit on your hands?

I think this is the first time that the whole team maybe knew that we at least had something that was going to be played on the radio. In the past, we had songs we hoped would be successful, but I think with this one, the feeling was stronger. But, at the same time, because we had that feeling, we thought, “Oh no, this is the first time we have this feeling, so maybe it’s wrong and it’s going to go the other way.”

But even so, I think the expectations were much lower than what actually happened in the end. They just told me five minutes ago that the song has been number one at radio for 10 weeks. It was also a big hit in countries outside Spain, which has been an incredible surprise. So no, we didn’t exactly know all of this, but we had a feeling. We just didn’t know it would be this big.

It’s such a catchy song. From what I understand, it’s about your bad dance moves?

Yes. It all was born through the word, “La Cintura,” which is the title of the song. When I sang the melody, I don’t know why I sang that word. It was the first thing I sang, and sometimes, there’s this thing that happens that the word perfectly matches the melody and there is no other word that you could ever use to make it sound as good. And I thought, “Oh man, the word fits so well in the chorus, but I can’t use it because I’m not a dancer,” so I can’t sing a song that talks about my hips.

So I thought maybe I could use this opportunity and talk about my hips in a different way, by confidently saying that I can’t dance and that it’s fine. And it’s cool to open up and not care about what other people say when you’re dancing, because that was my deepest problem. I always thought, “I’m not going to dance because of what people might say.” So why bother? It shouldn’t be like that because dancing is just an expression of your happiness. If you’re not dancing, I think you’re missing out on something really big.

I’m happy that through the song and through the video shoot, I got more confidence in myself as well. I went through some kind of a psychological test. It was like self-therapy.

I thought your dancing was pretty good in the video!

Well thank you, I had a lot of training.

The remix featuring Flo Rida and TINI is starting to get played in America. How did it come about?

I think that came about through our friends at Interscope. We sent the song to Flo Rida and he liked it and said he wanted to record a verse for it, so we were super happy. Then, we were waiting on his vocals, and TINI came on board because we wanted to include an artist from Latin America as well. It was great to have both of them on the track. Sometimes with features, you have a feeling they want to do it and then the next day maybe they don’t. I was very calm, because I didn’t want to get excited in case it didn’t work out.

I also think the version with Flo Rida is cool because everyone on the track has their own unique style and they all blend together on the song, which makes it a really fun listen.

Did you get to hang out with Flo Rida on the video shoot?

Yes, we did. Nowadays videos can be made without the other artist being there and I think that’s a pity. So we tried to make it work. We recorded the scenes with TINI in Madrid and we got to hang out during filming. The next day, I flew to Miami to meet Flo Rida and film there. I love that TINI is so natural because chemistry is important. I hate it when it feels forced, but that wasn’t the case at all.

With Flo Rida, we met in Miami and we had two scenes — one on the island and then the one at night. We didn’t have the chance to talk so much, but we hung out between takes and we got to chat. It was pretty cool. I’m so glad that I worked with people I could have a normal conversation with, He’s a cool guy.

Spanish-language pop music is having such a big moment in America with songs like “Despacito” and “Mi Gente.” Does that inspire you?

Of course. It gave us the chance to say, “It’s kind of opening up over there, so we should take every available opportunity.” The goal for every artist is to make the music accessible to as many people as possible, so reaching out and collaborating with other people from other nationalities is just very cool. I think it’s great that America embraced Latin music because it’s such a big market. It’s nice that Spanish-speaking artists now have the chance to show what we’re doing and share it with more people.

Do you have a theory as to why Latin music is crossing over more regularly?

I think it’s just how music works. Different genres become more popular all of a sudden. Like the way EDM exploded and is now a staple of pop music. It’s in fashion somehow. It’s trendy now, but let’s see if it’s permanent. That would be nice. And it’s all music, and in the end that’s an international language — if we’re singing in Spanish or English. I also think it has something to do with dancing. Latin music is easier to listen to than say German music because Latin music is usually combined with dancing.

I think if it’s a danceable song then you have a much better chance of cracking the American market, more so than if it’s a ballad. I think that’s because the lyrics are more important in a ballad than an uptempo song. The musicality of the song is easier to access for people who don’t speak the language. Also, “Despacito” played a big role. Justin Bieber singing on that song opened the door, and then everyone just started to feel brave enough to do it as well.

What are your plans for the US? Is there going to be a proper rollout or are you just playing it by ear?

 

I think we’re doing a little bit of both. I’m releasing my second album in September, so I still have a lot of work to do here in Europe. Then, in October, we have a trip planned to Los Angeles. I’m going to the Latin American Music Awards. Normally, I would use the opportunity to do some promotion while I’m there. I don’t have any plans yet, but I’ve been to L.A. and Miami a few times. I would love to do some promo on American radio stations and stuff like that. Let’s see if we can combine it.

Do you have any other collaborations in the works?

I like a balance. I don’t usually have a rule about features. I think it depends on the song. Right now I’m working on a song, I just recorded the vocals ten minutes ago, and I think it needs a feature. But I’m not afraid to release it by myself, you know. We’re always in such a hurry, which makes it tricky if you want to get a feature on it. But it just depends on the moment, and if everything works out, collaborating is very cool and helps you expand your audience. So from that perspective it’s very nice.

Tell me about Mar de Colores. Is “La Cintura” reflective of the sound?

It’s going to be a bit of everything. My first album was really successful in Europe, which was kind of a surprise. I didn’t have a fan base or anything, so I started from scratch on. Now, I have an identity when I go in the studio and I’m more confident at experimenting with new sounds. I will try a country idea or a blues idea and just see what happens. I think a lot of cool things have come from this. Musically, it’s a very cool ride.

You can expect a lot of variety, because I always want to record an album that I would like to hear myself. So there are songs in the mold of “La Cintura,” but it also has some slow songs as well. There’s also a ballad, there’s a lot of different things. Actually, the ballad is one of my favorite songs on the album. The piano was my first instrument, but I started to play guitar when I moved to Berlin. My family said, “Hey Alvaro, you should do a song on the keys,” because they would always hear it when I was practicing. They liked it and they missed it.

I thought, “Why don’t I do it because I also miss the piano.” So I sat down at the keys. I’m very curious to see what people think of the album. I think it still has the Alvaro Soler identity, but I really mixed it up.

 

Do you intend to release any English or Spanglish songs in the future?

I’ve done it in the past with the J.Lo version of “El Mismo Sol.” We did a Spanglish version and a full Spanish version. I’ve done before, so I don’t feel unfamiliar with it. I would do it if it made sense. And English would be the first language I would sing in apart from Spanish. People in Germany sometimes ask me about singing in German and I tell them I’m not interested. But English feels natural to me. Why not, you know? I’m not opposed to it.

Thank you for your the chat. Good luck with the album!

Thank you so much, have a nice day.

INTERVIEWS TO PROMOTE MAR DE COLORES AT MONDADORI MEGASTORE (MILAN, 16/09/2018)

Alvaro talked about his new album Mar de Colores to the Italian entertainment website Recensiamo Musica on Sunday September 16 at the music and book store Mondadori Megastore in Milan where he was doing a signing session for his fans in occasion of the release of his album 

Álvaro platicó de su nuevo disco Mar de Colores al sitio web de entretenimiento italiano Recensiamo Musica el domingo 16 de septiembre en la tienda de música y libros Mondadori Megastore en Milán, al tiempo de hacer una firma de discos para sus fans en ocasión del estreno del álbum. 

Credits: Video from the Youtube channel of Recensiamo Musica

And he also did another interview with SMS News (Spettacolo Musica Sport) 

Y también hizo otra entrevista con el medio SMS News (Spettacolo Musica Sport) 

Credits: Video from the Youtube channel of SMS News Official Quotidiano SpettacoloMusicaSport

INTERVIEW BY UNIVERSAL MUSIC SWITZERLAND (BERN, 08/09/2018)

Alvaro and Nico Santos meet Universal Music Switzerland backstage at the radio festival Energy Air on Saturday 8th of September in Bern, and they interview each other, asking each other questions about tour life, their favorite food, hotel beds, their collaboration on Fuego (included into Alvaro's album Mar de Colores!) and much more. 

Álvaro y Nico Santos se encuentran con la disquera Universal Music Suiza en el backstage del evento de radio Energy Air el sábado 8 de septiembre en Berna, donde se entrevistan el uno al otro, hablando de la vida al estar de gira, su comida preferida, las camas en sus hoteles, su colaboración en el tema Fuego (¡incluido en el disco Mar de Colores de Alvaro!) y mucho más.  

Credits: video from the Youtube channel of Universal Music Switzerland 

INTERVIEW TO RADIO REGENBOGEN (RUST, 04/08/2018) 

Alvaro talks to the German radio station Radio Regenbogen backstage at the event Music @ Park at the famous German amusement park Europa Park in Rust, Saturday 4th of August 2018. In this interview, Alvaro reveals a secret about his new album Mar de Colores, which will be out on the 7th of September!

Álvaro habla con la emisora de radio alemana Radio Regenbogen en el backstage del evento Music @ Park que se celebró el sábado 4 de agosto en el famoso parque de atracciones alemán Europa Park en Rust. ¡En esta entrevista, Álvaro también nos revela un secreto especial sobre su nuevo disco Mar de Colores, que sale este 7 de septiembre!

Credits: video from Youtube channel of Regenbogen DE 

INTERVIEW WITH GERMAN MAGAZINE SPREEWILD (06/09/2018) 

Alvaro Soler:  “Sommerhit-König klinkt furchtbar.”

06/09/2018 --- Spreewild.de

 

Álvaro Soler will nicht reduziert werden: weder auf Gute-Laune-Musik noch seine Herkunft und auch nicht auf ein Lied mit J.Lo.

Dass die Songs von Álvaro Soler im Radio rauf und runter laufen, hat auch mit dem guten Wetter zu tun. Sommer, Sonne, spanische Musik: Das passt. Im Interview erzählt der 27-jährige Deutsch-Spanier und Wahl-Berliner, warum er sein neues Album „Mar de Colores“ (erscheint am 7. September) trotzdem nicht mit Sommerhits vollgepackt hat.

Was in diesem Hotelzimmer sofort auffällt: Überall steht Kaffee. Wie viele Tassen waren denn für das neue Album nötig?


Ich trinke höchstens zwei Tassen pro Tag, sonst werde ich nervös. Eigentlich bin ich nämlich eher der Tee-Typ und erst vor einem Jahr unter die Kaffeetrinker gegangen. Zu deiner Frage: Schlaflose Nächte hatte ich nicht, auch wenn es zwischendurch vielleicht mal stressig war.

Welchen der neuen Songs sollte jeder einmal gehört haben?


„Niño perdido“, „Ella“, „No te vayas“, „La Cintura“ natürlich. Sag stopp, sonst nenne ich dir jetzt alle Titel.

 

Stopp! Lieber zur nächsten Frage: Warum ist spanische Musik auf einmal so populär? Du zum Beispiel singst nur auf Spanisch und hast in ganz Europa Preise abgeräumt.


Tja, das kann ich dir gar nicht so genau beantworten. Mich wundert das selbst. Zum Beispiel sind wir in Italien als Erstes durchgestartet, da kann ich nicht mal mehr unerkannt durch die Straßen gehen. Dabei sind Italienisch und Spanisch grundverschieden. Was aber noch kurioser ist: Sie haben selbst das mediterrane Leben, das Meer, die Sonne und eigene Gute-Laune-Mucke. Wozu brauchen sie Spanische Sommerhits?

Aber du bist auch in Schweden, Polen und Tschechien erfolgreich.


Nördlicher in Europa ist das ein bisschen anders – kühleres Klima. Und in Deutschland wird Spanisch auch schon eher gesprochen. Wobei: Wenn ein spanischsprachiger Künstler wie Maluma hier Konzerthallen füllt, dann siehst du trotzdem vor allem Latinos im Zuschauerraum.

Du hast eine Wohnung in Neukölln. Was gibt dir der Bezirk?


Abgesehen vom Biergeruch am Morgen, meinst du? Nee, Neukölln ist supercool und multikulturell, du kannst dich mit deinem Bier an den Kanal setzen – das genieße ich. In Spanien ist das verboten.

Auf Klischeefragen gibt's Klischeeantworten 

Jetzt, da du selber den Vergleich ziehst: Wie sehr nerven dich in Interviews Fragen wie „Berlin oder Barcelona?“ oder „Paella oder Currywurst?“?


Die Klischeefragen eben … Da kommen dann aber auch Klischeeantworten. Natürlich wollen sie dann hören, dass ich typisch deutsch – diszipliniert – bin. Ist auch okay. Viel nerviger ist die Frage nach meinem Song mit J.Lo. Das ist drei Jahre her! Gerade in hastigen 5-Minuten-Interviews gibt’s eigentlich wichtigere Themen.

Nachvollziehbar. Dann hilf mir: Worüber würdest du denn lieber sprechen?


Autos zum Beispiel. Ursprünglich habe ich nämlich Industriedesign studiert.

Uff, bei dem Thema bin ich echt raus.


Dann habe ich eine Frage an dich: Was ist für dich ein Sommerhit?

Ein Gute-Laune-Song, der im Sommer rauskommt?


Ist Definitionssache! Das kann auch ein One-Hit-Wonder sein. Ich habe mal die Überschrift „Álvaro Soler – Der Sommerhit-König“ gelesen.

Alvaro möchte kein "Sommerhit-König" sein 

Es könnte schlimmer sein …


Nee, das klingt furchtbar! Wir machen ja viel mehr als das. In erster Linie sind es ganz normale Songs. Du landest aber schnell auf dieser einen Schiene. „La Cintura“ wurde schon im März veröffentlicht. Mir haben die deutschen Radiosender aber gesagt, dass sie ihn nicht spielen, bevor die Sonne scheint – es sei ja schließlich ein Sommerhit. Spanische Musik muss anscheinend immer happy sein. Und aus dieser Schublade rauszukommen, ist schwieriger als gedacht.

ALVARO BACKSTAGE AT RTL 102.5 POWER HITS ESTATE (VERONA, 03/09/2018)

All Music Italia,  RTL 102.5 Power Hits Estate, Verona, 03/09/2018

Credits: Video from the Youtube account of  All Music Italia 

Fun Week Italia,  RTL 102.5 Power Hits Estate, Verona, 03/09/2018

Credits: Video from the Youtube account of  Fun Week Italia 

Fun Week Italia,  RTL 102.5 Power Hits Estate, Verona, 03/09/2018

Credits: video from the Youtube account of ONSTAGE Magazine 

PRESS CONFERENCE IN MILAN (03/09/2018) 

Last Monday September 3rd Alvaro presented his new album Mar de Colores to the Italian press in a press conference held in Milan. Watch below the videos of his press conference 

El pasado lunes 3 de septiembre Alvaro presentó su nuevo disco Mar de Colores con los medios de comunicación italianos en una rueda de prensa celebrada en Milán. Mira abajo los vídeos  

Credits:  video from the Youtube channel of Recensiamo Musica 

Credits: video from the Youtube channel of Musica e TV 2.0 

Credits: thanks to Eventi Milanesi for this video from your Youtube account 

Credits: Thanks to Gingergeneration1 for this video on your Youtube channel 

INTERVIEW WITH SOCIAL MAGAZINE (MILAN, 03/09/2018)  

ALVARO SOLER torna con MAR DE COLORES | “Mi piacerebbe duettare con Santana…”

08/09/2018 -- Social Magazine 

 

Il cantante spagnolo ritorna il 7 settembre con un nuovo album, in uscita per Universal music, dal titolo ‘Mar de colores’, un progetto decisamente più maturo nella parte autorale rispetto al già fortunatissimo ‘Eterno agosto’ (2015, Platino in Italia).

Il disco contiene il successo planetario ‘La cintura’ che, pubblicato lo scorso marzo, ha confermato Soler vero hit maker, portando a quota 5 il numero dei successi inanellati in quattro anni (insieme a ‘El mismo sol’, ’Sofia’, ‘Libre’ e ‘ Yo contigo Tu Conmigo’). Il brano ai vertici di tutte le classifiche ha totalizzato oltre 133 milioni di stream su Spotify, nonché 118 milioni di views grazie al video postato su you tube.

“Quante canzoni dovrò scrivere ancora, per levarmi di dosso l’etichetta dell’ ‘one hit wonder’?”, domanda ridendo l’artista, rompendo il ghiaccio durante una gremita conferenza stampa milanese. Cd tra le mani cominciamo a parlare con lui di ‘Puebla’, il nuovo singolo. “In tanti mi chiedono se questa traccia parli di quella grande città del Messico, ma in realtà no, non ci sono mai stato. Ho semplicemente scelto un luogo per raccontare quanto ognuno di noi possa sentirsi a casa, nella propria città. Io del resto adoro la mia Barcellona, il cibo e l’allegria contagiosa della gente spagnola (discorso a parte per la Corrida, una tradizione che non amo per niente) ”.

Un ‘altra traccia dell’album, davvero molto bella, si intitola ‘Te Quiero’ e pare essere un po’ la tua filosofìa di vita. E’ così? 

 

 “Effettivamente sì. Troppa gente ha fretta di raggiungere un obiettivo, non godendosi il momento. Soprattutto in amore bisognerebbe andare per gradi, rispettare tempi e emozioni, così come per il successo”.

Quale potrebbe essere il colore predominante, di questo ‘Mar de Colores? 

 

“In realtà non c’è. Del resto io parlo tante lingue e amo fare tante cose ma … nessuna bene! Sono fatto così: quindi non c’è un colore dominante! (ride; ndr). Scherzi a parte questo mio album è solare: la mia intenzione è quella di regalare un po’ di felicità ed energia positiva alla gente, voglio essere un ‘portatore di gioia’, anche se ovviamente ascoltando il cd, vi imbatterete in qualche pezzo più intimista come quella ‘Nino Perdido’, la più malinconica di tutte””.

Per il remix de ‘La Cintura’ hanno partecipato la giovane cantante e attrice argentina Tini (ovvero Martina Stoessel, famosa in tutto il mondo per aver interpretato il ruolo di Violetta nella celebre serie tv, e per i 5 milioni di followers su Instagram) e il rapper americano Flo Rida. Cosa ci puoi raccontare, di questa esperienza?

 

 “Tini è una ragazza molto simpatica, purtroppo sia lei che Flo avevano sempre tempi molto stretti per rispettivi impegni di lavoro, quindi abbiamo registrato velocemente anche sul set del video, confidando in un ‘buona la prima’. Per fortuna è andata bene!”.

Che rapporto hai con i tuoi fan?  

 

“Di rispetto reciproco. Se rimani semplice e con i piedi per terra la gente percepisce e apprezza, ma se sei un artista pazzo anche i tuoi fan rispecchiano il tuo modo di essere. Se vieni da me per conoscermi e fare un selfie mi sta bene, ma lo devi fare con educazione”.

Alvaro tu vivi tra Berlino e la Spagna, ma durante la partecipazione a ‘X Factor’  avevi preso casa nel cuore di Milano. Se ti richiamassero – vista la notizia fresca dell’espulsione di Asia Argento dal ruolo di giudice – ti piacerebbe ritornare a lavorare in quel talent? 

 

 “Lo scopro adesso, non sapevo nulla! In ogni caso certo, mi piacerebbe moltissimo. Mi sono divertito parecchio durante il soggiorno milanese (abitava in Porta Venezia , ndr), Milano mi piace come pure lavorare in televisione, ma adesso non ne avrei il tempo. Per ora mi voglio interamente dedicare alla promozione del disco e alla preparazione del mio nuovo live”.

Parliamo dell’atteso concerto annunciato per il prossimo 9 maggio, al Forum di Assago. 

 

“Sarà uno show molto più imponente e ricco, rispetto a quello dello scorso anno. A partire da novembre inizierò le prove con i musicisti della band (molto probabilmente saranno una decina; ndr) ma intanto sto già pensando al concept, al nuovo palco (il precedente era stato ideato da lui, insieme a un amico dell’università; ndr) e alla scaletta dei brani. Non vedo l’ora”.

Chiudiamo con una curiosità: con chi ti piacerebbe duettare in futuro? 

 

“Con Santana!  L’ho conosciuto in Polonia, suonava dopo di me a un Festival. ‘Bonita’, un inedito del mio nuovo cd, ha un giro di chitarra che ricorda parecchio il suo stile, l’ho scritta e mi sono detto: ‘chissà, magari l’ ascolta e gli viene voglia di chiamarmi…’.

 

Alvaro Soler incontrerà in fan italiani per presentare e autografare il suo nuovo ‘Mar de Colores’, durante 3 appuntamenti esclusivi: il 15 settembre alle 18.00 alla Feltrinelli Libri e Musica Stazione Garibaldi di Napoli; il 16 alle 17.30 Mondadori Megastore di Milano e il 17 alle 18.00 alla Discoteca Laziale di Roma. Dopo il doppio sold-out al Fabrique di Milano del 2017, Soler tornerà in Italia il 9 maggio, per la prima volta al Mediolanum Forum di Milano. Tracklist ‘Mar de Colores’ – La Cintura, Histérico, Te quiero lento, Ella, Puebla, Au au au, Fuego (feta. Nico Santos) , Veneno, Bonita, No te Vayas, Niño perdido, Yo Contigo Tu Conmigo, La Cintura Remix( feat. Flo Rida & Tini)

INTERVIEW WITH ALVARO BY SWISS MAGAZINE SCHWEIZER ILLUSTRIERTE  (30/07/2018)

Alvaro Soler:  «Meine Kinder sollten mehr lesen als ich»

 

30/07/2018 --- Schweizer Illustrierte Ch  

Seine Musik bringt den Sommer: Alvaro Soler spielt mit seinen spanischen Ohrwürmern in den Charts seit Jahren ganz oben mit. Und ist doch ein geerdeter Familienmensch geblieben. Im Gespräch erweist sich der Gute-Laune-Sänger als Erbsenhasser, Schweizliebhaber und echtes Basteltalent.  

Alvaro Soler, Ihr neuer Hit «La Cintura» bedeutet die Hüfte. Schwingen Sie gern die Hüften?
 

Ich tanze gern, aber ich bin überhaupt nicht begabt.

Im Video spielt Toni Garrn mit. Wie haben Sie das Topmodel für Ihr Video gewinnen können?
 

Mein Manager hatte Tonis Nummer, und tatsächlich kam sie nach der Oscarverleihung nach Kuba geflogen. Total unprätentiös, ohne Security. Wir hatten es lustig zusammen, obwohl wir schon um fünf Uhr morgens drehten.

Was sagte Ihre Freundin dazu?


Sofia ist da cool. Sie arbeitet in derselben Branche, sie ist Singer-Songwriterin. Wir vertrauen uns. Aber eine Kussszene hätte ich mit Toni trotzdem nicht gespielt.

Erinnern Sie sich an Ihren ersten Schulschatz?


Damals lebte ich mit Eltern und Geschwistern in Tokio. Als Zehnjähriger schrieb ich einem süssen Mädchen einen Liebesbrief. Sie antwortete, dass wir ja Freunde sein könnten. Ich war schwer enttäuscht, obwohl ich diese Reaktion schon erahnt hatte (lacht).

Ihr Spitzname als Kind?


Albi, den habe ich oft immer noch.

Wie hätte Ihr Name als Mädchen gelautet?


(Lacht) Hoffentlich nicht Alvara! Das ist ein schrecklicher Name.

Sie dürfen Ihren Wohnort neu designen: Wie würde er aussehen?


Geil! Das ist meine Lieblingsfrage. Das Grün von Berlin würde ich mit der Aare zwischen Thun und Bern kombinieren. Der Fluss sollte dann aber ins Mittelmeer münden, da meine Stadt an der Küste liegt. Dahinter gibt es schöne Landstrassen, die in die Berge führen, wo man Ski fahren kann.

Welches Gemüse gehört verboten?


Erbsen! Sie haben keine Funktion. Ich mag sie einfach nicht.

Und was für ein Gemüse oder welche Frucht wären Sie?


Eine japanische Nashi-Birne. Das ist eine Kreuzung aus Birne und Apfel. Ich bin ja eine Mischung: Spanier und Deutscher. Wenn man Sachen kombiniert, kommt oft etwas Besseres dabei heraus. Wir leben in einer globalisierten Welt, jeder stammt von überall her. Das ist doch originell.

Um wie viel Prozent müssten Sie Ihr Arbeitspensum reduzieren, damit Sie massiv glücklicher wären?
 

Oh! Um 20 Prozent. Dann hätte ich mehr Zeit für meine Familie, könnte meine Termine und die Reisen zwischen meinem Wohnort Berlin und meiner Freundin in Madrid besser planen.

Wann haben Sie zuletzt etwas Selbstgebasteltes geschenkt?


Ich bastle gern. Meine Freundin bekam neulich zum Geburtstag einen Bilderrahmen von mir. Dafür habe ich selbst Stempel aus Gummi geschnitzt und damit etwas auf den Rahmen gedruckt. Dazu trug ich flüssiges Kupfer auf, das ich dann oxidieren liess. Es wird ganz hellgrün, Sofias Lieblingsfarbe. Ich bin oft nicht bei ihr, da sind solche Geschenke wenigstens ein kleiner Ausgleich.

Welchen Wunsch haben Sie endgültig begraben?


Rennfahrer oder Videospiel-Designer werden. Das waren so Kinderträume. Obwohl, das mit den Rennen habe ich noch nicht so ganz aufgegeben.

Welche Musik soll an Ihrer Beerdigung gespielt werden?


Eine richtig geile, keine traurige Ballade. Meine Beerdigung soll eine fröhliche Feier sein, die an mein Leben erinnert. Einen bestimmten Song habe ich bisher noch nicht im Sinn.

 

Die bisher beste Idee Ihres Lebens?


Nach Berlin zu ziehen, um offener zu werden und Songs zu schreiben. Dort traf ich meinen Produzenten und das Team.

Und Ihre dümmste Idee?


Nach Berlin zu ziehen. Da scheint nie die Sonne, das wusste ich vorher nicht. Ich wohne in Neukölln, da kann es ganz schön aggro sein.

Was würden Sie Ihren Kindern mit auf den Weg geben wollen?


Respekt vor anderen Menschen und Familiensinn. Sie sollen immer zusammenhalten. Nicht erben sollen sie meine Ungeduld, wenn es ums Instrumente-Lernen geht. Mich motiviert der gute Klang, aber der erklingt natürlich nicht, wenn man gerade erst zu lernen anfängt. Ich will es immer ohne Üben gleich perfekt beherrschen. Und meine Kinder sollten mehr lesen als ich. Ich lese gerade gar nichts. Das ist schlimm. Und sie dürfen meine Grösse erben, aber nicht unbedingt die langen Beine. Das ist im Flugzeug echt unpraktisch.

 

Was wird man in hundert Jahren über die aktuelle Epoche sagen?


Ich hoffe, dass wir die gewesen sein werden, die die Erde wieder respektierten und versuchte, die globale Erwärmung aufzuhalten. Unsere Aufgabe ist es, die Ressourcen ohne Krieg fair zu teilen.

 

Welche Pille gehört erfunden?


Vor allem in Berlin bräuchte man die Positivitätspille. Menschen, die stets so negative Energie ausstrahlen, machen mich nervös.

Der beste Ratschlag, den Sie je bekommen haben?


Die Erziehung meiner Eltern. Man soll kein Träumer sein.

INTERVIEW BY ALVARO TO BILLBOARD ITALIA (RIMINI, 06/07/2018) 

Credits: Thanks to Billboard Italia for this video on your Youtube channel 

INTERVIEW BY ALVARO TO LATIN POP BRASIL (MIAMI, 27/06/2018) 

Alvaro talked to the Brazilian music website Latin Pop Brasil about his new cd Mar De Colores when he was in Miami at the end of June filming the music video for the remix version of La Cintura (feat Flo Rida and Tini)

Alvaro habló con el sitio web musical brasileño Latin Pop Brasil sobre su nuevo disco Mar De Colores cuando estaba en Miami a finales de junio filmando el video musical para la versión remix de La Cintura (con Flo Rida y Tini) 

Credits: Thanks to Latin Pop Brasil for this video on your Youtube channel 

INTERVIEW BY ALVARO TO MEXICAN TV CHANNEL TELEVISA (MIAMI, 27/06/2018) 

Alvaro was interviewed by the Mexican TV channel Televisa in Miami last Wednesday, the day after he shot his new music video for La Cintura featuring Flo Rida. In this interview to Televisa, Alvaro presents us his hit La Cintura, which presently is topping the radio charts and digital sales charts everywhere in Europe, and also tells us something more about his second album Mar de Colores, out on the 14th of September! 

Alvaro fue entrevistado por la cadena de televisión mexicana Televisa en Miami el pasado miércoles, al día siguiente de rodar su nuevo vídeo musical para La Cintura con Flo Rida. En esta entrevista con Televisa, Alvaro nos presenta su éxito La Cintura, que en este momento encabeza las clasificaciones de radio y listas de venta en toda Europa, y también nos cuenta algo más sobre su segundo disco Mar de Colores, ¡que sale el 14 de septiembre!

Credits: Video from the Youtube channel of Las Estrellas 

INTERVIEW BY ALVARO TO COOPZEITUNG  (ZURICH, 16/05/2018) 

Alvaro gave an interview to  the Swiss newspaper Coopzeitung, answering some short questions, like whether he prefers tea or coffee, the countryside or the city, day or night, summer or winter, books or movies, whether he's a dreamer or a realist. Alvaro did this interview when he was in Zurich for promo on Wednesday 16th of May 2018.

Alvaro dio una entrevista al periódico suizo Coopzeitung contestando algunas preguntas breves, como por ejemplo si prefiere té o café, el campo o la ciudad,  día o noche, verano o invierno, libros o películas, o si es soñador o realista. Alvaro hizo esta entrevista cuando se encontraba de promoción en Zúrich el miércoles 16 de mayo de 2018 

Credits: Thanks to Coopzeitung for this video on your Youtube channel 

INTERVIEW BY ALVARO TO THE SWISS NEWSPAPER COOPZEITUNG (ZURICH, 16/05/2018)

Álvaro Soler: «Millionär bin ich nicht»

25/06/2018 --- Coopzeitung.ch

 

Álvaro Soler (27), Herr über die Sommerhits, erzählt, wer vor seiner Garderobentür steht und weshalb er sich nicht in Jennifer Lopez verliebt hat.

 

Álvaro Soler, wir haben fünf Stichwörter vorbereitet: Sommer, Gesang, Länder, Namen sowie kreuz und quer. Drei dürfen Sie für dieses Gespräch auswählen.


Dann nehme ich zuerst «Sommer» …

… nicht sehr überraschend. Hört man den Namen Álvaro Soler, denkt man automatisch an Sonne und Sommerhits.


Ich selber aber erlebe sehr wenig Sommer. Weil ich dann die ganze Zeit unterwegs bin. Ich möchte mich auch nicht nur auf die Sommerhits reduzieren lassen. Deshalb veröffentliche ich im September das Album «Mar de Colores». Es ist Zeit, etwas zu wagen und die Menschen zu überraschen. Sonst verharre ich in dieser Sommerhitecke. Und dann wirds schwierig, da wieder herauszufinden.

Brauchen Sie alle Jahreszeiten?


Ja, aber der Winter könnte kürzer sein. Gerade in Berlin, wo ich meistens lebe. Im Winter ziehts mich deshalb oft nach Madrid, wo ich mit meiner Freundin ein kleines Appartement besitze.

Wie geht es Ihnen, wenn sich der Sommer dem Ende zuneigt?


Letztes Jahr machten wir eine Sommer-Tournee, die uns auch durch Italien führte. Das war nicht nur musikalisch superinteressant, sondern auch kulinarisch. Zum Beispiel Capri, Sizilien oder die Toskana – das sind Orte, wo man sonst gerne in den Ferien ist. Da kann man gar nicht genug kriegen. Aber eine Depression bekomme ich nicht, wenn der Sommer zu Ende ist. Dann freue ich mich auf die gemütlichen Stunden am Kamin. Wenn es das ganze Jahr nur warm wäre, würde man sich gar nicht mehr über die Sonne freuen.

Millionen träumen von Ferien in Spanien. Sie aber sind nach Berlin gezogen.


Schlechte Entscheidung, nicht? (Lacht.) Nein, ich habe das nicht wegen der Lebensqualität gemacht, die in Spanien auch hoch ist. Berlin ist aber wegen der Arbeit attraktiver: Ich habe da mehr Möglichkeiten.

Das finde ich erstaunlich. Man könnte doch annehmen, dass man als erfolgreicher Musiker überall arbeiten kann.


Auch mein Bruder prüft gerade, ob er nach Berlin kommen soll. Wir sind in Spanien noch immer nicht aus der Krise raus. Das merkt man, wenn man einen Job sucht. Spanien ist grossartig – wenn man genug Geld hat.

So wie Sie als Millionär.


Nein, Millionär bin ich nicht. Schön wärs. Aber ich will mich nicht beklagen. Immerhin muss ich mich nicht fragen, ob das Geld am Ende des Tages reicht. Anders meine Freunde, die es in Spanien schwer haben, einen gut bezahlten Job zu finden. In Deutschland zieht man mit 18 oder 19 aus. In Spanien ist das nicht möglich. Ich war mit 23 Jahren der Erste meiner Freunde, der das Elternhaus verliess. Die meisten wohnen mit 27 immer noch bei ihren Eltern, einfach, weil es finanziell nicht anders geht.

Wie sieht der perfekte Sommertag für Sie aus?


Ein Tag an der Costa Brava, nördlich von Barcelona. Meine Eltern hatten da ein Haus. Das ist wahnsinnig schön dort, ohne zu viele Touristen. Alles ist sehr entspannt. Man kann mit einem Boot traumhafte Strände erreichen, die idyllisch gelegen sind.

Nächstes Thema, bitte!


Da wähle ich «Namen».

Sie haben sich als Fan von Semino Rossi geoutet.


Ihn treffe ich meist an Schlagersendungen. Seine Lebensgeschichte ist grossartig. Jahrelang sang er tapfer auf der Strasse. Erst mit 40 gelang ihm der Durchbruch. Ich finde es bewundernswert, wie er so lange durchgehalten hat. Ich hätte diese Geduld nicht aufgebracht. Hätte es bei mir nach zwei Jahren nicht geklappt, wäre ich wieder als Industrie-Designer arbeiten gegangen.

Wie oft musizierten Sie auf der Strasse?


Ein einziges Mal, aber nur zu Promo-Zwecken. Als Strassenmusiker musst du in Barcelona ein Casting machen …

… echt?


Ja, du musst vorspielen. Befinden sie  dich für gut genug, erhältst du deine Lizenz und darfst auf der Strasse loslegen. So kann nicht einfach jeder spielen – es sei denn, er macht es illegal und lässt sich nicht von der Polizei erwischen.

Ein anderer Name, zu dem Sie sicher etwas zu erzählen haben: Jennifer Lopez, mit der Sie die englische Version von «El Mismo Sol» aufgenommen haben.


Das war verrückt. Plötzlich kam die Nachricht, dass sie mit mir diesen Song aufnehmen möchte. Vor unserer ersten Begegnung war ich sehr nervös und fragte mich, ob ich überhaupt gut genug für dieses Level war. Sie war dann aber sehr nett und überhaupt keine Diva. «Cooler Song», sagte sie bei der Begrüssung.

Haben Sie sich in sie verliebt?


Nein, sie hatte damals einen Freund und damit war für mich das Thema abgehakt. (Lacht.)

Wer ist sonst noch ein cooler Star?


Phil Collins. Ich habe auf seiner Gala gespielt. Zuvor war er eine Ewigkeit nicht mehr aufgetreten. Das war schon ein Highlight in meiner Karriere. Auch er war sehr bodenständig – wie so viele, die ganz oben stehen. Die haben Allüren gar nicht nötig. Schlimm sind eher jene, die es nicht nach oben schaffen, die von sich aber glauben, dass sie schon längst dorthin gehören. Die wirken oft verbissen.

Letztes Thema …


… «kreuz und quer».

Wer steht nach einem Konzert vor der Garderobentür?


Alle: Frauen, Männer, Kinder. Kreuz und quer durch alle Altersschichten. Es sind immer sehr viele Familien an meinen Konzerten dabei. Also nicht nur Mädels von 14 bis 18, sondern da kommen auch Omas mit ihren Enkelkindern oder Ehepaare in den Fünzigern.

Haben Sie genügend Zeit für sich?


Man muss Wege finden, damit man trotz aller Verpflichtungen Zeit hat für sich und Freundin und Familie. Bei mir wechseln sich stressige Phasen immer wieder mit normalen ab. Am anstrengendsten ist die ganze Fliegerei. Ich sitze viel im Flieger, sammle Meilen – und zur Belohnung geht Air Berlin pleite! Ein Lied auf meinem neuen Album im September beschreibt genau dieses Gefühl.

Verlieben Sie sich auf den ersten Blick?


Natürlich muss zu Beginn dieses Gefühl des Verliebtseins da sein. Doch so richtig festigt sich dieses erst mit weiteren Schritten. Man verliebt sich sozusagen immer weiter.

Vorhin erwähnten Sie Ihre Freundin Sofia Ellar. Wo lernten Sie sie kennen?


Auf Instagram. Sie folgte mir. Zwischendurch schaue ich mir an, wer mich geliked hat, und da fiel sie mir auf. Auch weil sie selber Musik macht. Wir trafen uns dann in Madrid: Sie wollte von mir wissen, wie das mit einer Karriere verläuft. So nahm das Ganze Fahrt auf.

Was ist Glück?


Glück ist, wenn man eine Balance in seinem Leben findet und diese behalten kann. Ich verbinde Glück auch mit Liebe, Familie, guten Freunden und Heimatgefühlen.

Sie haben eine Zeit lang in Japan gelebt und sangen dort gerne Karaoke. Ihr liebster Karaokesong?


«I want it that way» von den Backstreet Boys. Oder «Wonderwall» von Oasis.



Ich kann überhaupt nicht singen. Welchen Song empfehlen Sie mir für einen Karaoke-Abend?


«Country Roads» von John Denver. Oder «Hallelujah» von Leonard Cohen. Mit einer tiefen Stimme gehts einfacher.

INTERVIEW BY ALVARO WITH INTERIA MUZYKA  (WARSAW, 13/05/2018)

During his promotional stay in Warsaw on Sunday 13th of May, Alvaro did an interview with the Polish music website Interia Muzyka. Watch here the videos of Alvaro's interview, in which he talks about his apartment in Madrid, about his country Spain, which he considers his home, about the Asian culture and Asian people, about Japan where he spent his teens, and about the best fan present he has ever received. 

Al estar de promoción en Varsovia el domingo 13 de mayo, Alvaro concedió  una entrevista al sitio web musical polaco Interia Muzyka, en la cual platica de su piso en Madrid, de su país España, que considera su casa, de la cultura y la gente asiática, de Japón, donde pasó su adolescencia, y del mejor regalo que recibió de una fan. Mira abajo los videos.  

Credits: Thanks to Interia Nieruchomości for those videos on Youtube

INTERVIEW WITH VL MEDIA FR (PARIS, 08/06/2018)

Alvaro Soler:  «Chanter avec Jennifer Lopez est très intimidant»

 

15/06/2018 --- VL Media Fr. 

Tout Pour Réussir, dix minutes d’interview avec Saad Merzak. Un retour sur la carrière d’une personnalité du monde médiatique, artistique ou économique, et les raisons de son succès. Aujourd’hui Saad Merzak reçoit Alvaro Soler, chanteur et compositeur espagnol. 

 

Saad Merzak : Bonjour Alvaro Soler, en France, nous te connaissons peu…Peux-tu te présenter en quelques mots?

Alvaro Soler : Je suis un gars normal qui aime la musique. Lorsque j’étais plus jeune je faisais de la musique pour moi-même puis en 2015 le public a découvert mon titre «El Mismo Sol». Ce titre fut numéro 1 en Italie, en Suisse et d’autres pays européens…Il y a même eu une collaboration avec Jennifer Lopez…Il y a eu aussi mon single Sofia. Sinon à part ça, je viens de Barcelone et mon père est allemand. J’ai donc grandi en parlant l’espagnol et l’allemand. Mon nouvel album sort en septembre prochain.

 

Comment as-tu intégré l’univers de la musique?

J’ai commencé la musique lorsque j’avais 15 ou 16 ans. Je faisais des trucs avec mon ordinateur. Ensuite, j’ai fait parti d’un groupe. J’ai sorti quelques chansons en Espagne qui ont attiré l’attention de Sony Publishing. Ils m’ont proposé de faire partie de leur équipe d’auteurs…C’est-à-dire d’écrire des chansons pour d’autres artistes. Un jour j’ai écrit une chanson pour un artiste allemand, c’était une sorte de test pour moi afin de savoir si j’étais bon ou pas en tant qu’auteur de chansons…Puis un jour les producteurs en Allemagne m’ont proposé l’opportunité de chanter mes propres chansons et c’est comme ça que j’ai démarré l’aventure.

 

Ta nouvelle chanson s’appelle la Cintura, où est ce que tu l’as enregistrée?

La Cintura est une chanson que j’ai enregistrée à Los angeles avec Jakob Erikson qui fait partie de l’équipe de RedOne.

 

Et sinon ça fait quoi d’avoir chanté avec la chanteuse Jennifer Lopez?

Cela est très intimidant, évidemment. Jennifer Lopez avait enregistré une partie de la chanson à New York, du coup je ne la connaissais pas. Je l’ai rencontrée à New York lorsque l’on a tourné le clip ensemble. Ensuite, nous nous sommes vus à deux reprises, une fois à Las Vegas pour une performance live. Une autre fois à Miami. C’était une très belle expérience.

 

Est-ce qu’il a d’autres artistes avec qui tu aimerais collaborer?

Il y a peut-être un artiste avec qui j’aimerais beaucoup collaborer. C’est Maitre Gims! Sinon j’aime aussi Juanes. J’écoute aussi pas mal de Rap français. J’apprécie beaucoup cette musique.

 

Tu es aussi d’origine allemande, pourquoi ne chantes tu pas aussi dans cette langue?

Ça serait compliqué pour moi car cela limiterait mon public. Je voyage beaucoup en Europe et les gens sont d’une manière ou d’une autre, liés à la langue espagnole. Si je faisais de la musique en allemand, ça parlerait qu’au public allemand.

 

Tu as du succès dans plusieurs pays européens, notamment l’Espagne, l’Allemagne et aussi la France. Que ressens-tu lorsque tu vois des fans qui connaissent tes chansons par cœur?

C’est un sentiment assez étranger car vous êtes dans une situation où votre public ne connait pas vraiment votre langue mais connait vos chansons donc c’est assez flatteur. Certaines personnes m’écrivent pour me dire qu’elles apprennent l’espagnol grâce à mes chansons.

 

Qu’est-ce que le succès a changé dans ta vie?

Le temps. Je dispose de moins de temps libre qu’avant car je travaille beaucoup. Sinon j’ai gardé mes amis d’avant même si aujourd’hui j’en ai un peu plus (sourire….).

 

Qu’est-ce que tu conseillerais aux jeunes qui souhaitent eux aussi tenter une aventure dans l’industrie musicale?

Il faut se poser les questions pourquoi on veut faire ce métier. Il faut être unique et avoir quelque chose que l’autre n’a pas. Lorsque j’étais juré à X factor Italia, je cherchais vraiment la perle rare…une personne qui avait quelque chose de spécial, de différent…Ensuite, vous pouvez montrer ce que vous savez faire à travers les Talent Show, les réseaux sociaux etc.

 

Lorsque tu ne travailles pas, à quoi ressemble ton quotidien?

Je fais des trucs normaux comme cuisinier, sortir et lorsque j’ai du temps libre, je dors…

 

Et sinon, quels sont tes plans pour cet été?

Aucune idée. J’ai prévu de m’en occuper ce week-end avec ma petite amie qui vit en Espagne. Nous aurons 5 jours ensemble cet été, nous aimerions bien passer nos vacances en Grèce.

INTERVIEW WITH ITALIAN TV CHANNEL SKY TG24   (VERONA, 05/06/2018)

Alvaro Soler, La cintura e i ricordi di X Factor: L'intervista 

 

11/06/2018 --- Sky TG24 

 

Alvaro Soler , che è stato giudice di X Factor , è disco di platino col nuovo singolo La cintura , che anticipa l'album in uscita a a settembre. Lo abbiamo incontrato a Verona , in occasione dei Wind Music Awards e lo abbiamo intervistato.  (@BassoFabrizio)

Nessun dubbio. Quando alza la voce Alvaro Soler si alzano anche i numeri. Il suo nuovo singolo La Cintura, che anticipa l’uscita del suo nuovo disco di inediti Mar de Colores, atteso per il 14 settembre, è stato ufficialmente certificato platino nel nostro paese. A Verona, in occasione dei Wind Music Awards lo abbiamo incontrato e intervistato.

Alvaro cosa c'è dietro La cintura?


E' una canzone uscita due mesi fa, è una storia autobiografica.


Cosa descrive?


L'insicurezza. Il tema è quello del ballo. A me piace ma sono disarticolato. La testa però mi dice che ballare è un modo di raccontare le tue emozioni. Era per me importante narrare una cosa che non so fare.


In questa epoca edonista è un atto di coraggio affrontare una propria debolezza.


Tutti nel mondo latino scrivono cose che fanno bene, parlano di soldi, belle macchine e belle donne. Io credo che motivare chi ha insicurezza per un suo limite mentale sia importante.


Risolto il problema ritmo?


Ora non me ne frega niente di quando ballo, di che pensano gli altri. Oggi ho ballato da solo in hotel.


Insomma sfrutta ogni momento per stare bene.


Guardi il poco tempo libero rappresenta la parte negativa del successo. Penso che il tempo è la cosa più preziosa che ho. Quello che ho libero lo dedico alla fidanzata o alla famiglia. Alla fine tutto è importante per cui devi darti delle priorità.


A settembre arriva il disco Mar de Colores.


Ci saranno quattro canzone nuove fino a settembre, lo faccio per i fan e per suonare qualche canzone nuova, sono trascorsi tre anni dall’ultimo album.


Concerti?


Farò un piccolo tour dopo l’uscita dell'album, suonerò in cinque città d’Europa e ci sarà anche l’Italia. Poi è in fase di studio il tour europeo per il 2019.


X Factor è alle audizioni: consigli?


Tirare fuori quello che è la parte più speciale di loro, non essere nervorsi, rilassarsi.


Non è proprio facile.


Basta essere se stessi.


Sono ragazzi che puntano al sucesso.


X Factor è una grande palestra, ma se vai lì per essere famoso hai sbagliato programma.

INTERVIEW WITH SWISS MAGAZINE BLICK  (ZURICH,16/05/2018)

«Ich habe Angst, mich zu blamieren»

10/06/2018 --- Blick.ch 

Seit drei Jahren liefert Alvaro Soler mit seinen Hits das perfekte Musikmaterial für den Sommer. Uns verrät der Deutsch-Spanier, wo er sich zu Hause fühlt, wie er seine Freundin kennenlernte und was er vom spanischen Überhit «Despacito» hält.

Sein Tanztalent


«Mein Song ‹La Cintura› handelt von der Scham, den Männer beim Tanzen haben. Auch ich habe Angst, mich mit komischen Bewegungen zu blamieren. Männer können aber genauso gut tanzen wie Frauen, sie müssen es nur wollen.»

Kuba


«Wir haben schon zwei Videos auf Kuba gedreht, und es ist immer schön, dort zu sein. Viele sprechen ja immer davon, dass sich das Land in kurzer Zeit so verändert hat. Aber es ist noch genau gleich wie vor zwei Jahren.»

 

Sein Zuhause


«Ich habe zwar eine Wohnung in Berlin, aber mein Zuhause ist Spanien, da, wo meine Familie ist. In Madrid habe ich nun auch ein kleines Studio eingerichtet, dort wohne ich mit meiner Freundin.»

 

Seine Freundin


«Ich folge regelmässig neu entdeckten Musikern auf Instagram. Darunter war auch die Spanierin Sofia Ellar. So kamen wir in Kontakt. Wir haben uns also über Instagram kennengelernt. Ein Duett ist aber nicht geplant, obwohl wir oft zusammen musizieren.»

Die Eifersucht


«Das ist bei mir und meiner Freundin kein Thema. Sie hat viele männliche Fans, ich viele weibliche. Das gehört halt dazu. Es ist eine Sache des Vertrauens.»

Spanische Musik in der Schweizer Hitparade


«Aufgrund der Mehrsprachigkeit sind Schweizer wohl offener für spanische Musik. Zudem wird hier oft in der Schule Spanisch gelehrt und es gibt eine grosse spanische Gemeinschaft. Das hilft mir zusätzlich, Leute zu erreichen.»

«Despacito»


«Ehrlich gesagt habe ich diesen Song nicht so oft gehört, darum geht er mir nicht auf den Geist. Er wurde zum Welthit. So was zu erreichen ist unglaublich.»

Seine Autoliebe


«Ursprünglich wollte ich Autodesigner werden, dann habe ich auf Musik gesetzt. Das bereue ich nicht. So viele Erfahrungen, die ich gemacht habe, hätte ich als Autodesigner nicht gemacht. Manchmal habe ich Auftritte bei Autorennen, so kann ich meine Liebe zu Autos doch noch ausleben.»

Sein Haargeheimnis


«Ich brauche nur fünf Minuten. Ich mach mir nur Wachs rein und schaue, dass die Haare mir nicht ins Gesicht fallen. Für einen teuren Haarschnitt würde ich nie Geld ausgeben. Ein Coiffeurbesuch kostet mich nicht mehr als 20 Franken. Da bin ich sehr unkompliziert.»

Unabhängigkeitsbewegung in Katalonien


«Es ist ein sehr komplexes Thema. Klar, die Geldverteilung mag unfair sein, aber auch da sollte es Lösungen geben. Ich denke, dass die Regierung Kataloniens und die Regierung in Madrid besser miteinander kommunizieren müssen. Die Reaktionen beider Seiten waren nicht optimal.»

Sein Lieblingsessen


«Spaghetti alle Vongole, also mit Muscheln. Wenn ich zwischen Currywurst und Paella entscheiden muss, wähle ich klar Paella. Auch hier unbedingt mit Meeresfrüchten.»

Seine Kindheit


«Ich war ein sehr schüchternes und ruhiges Kind. Ich blieb gerne zu Hause und spielte mit meinem Bruder. Und ich war ein grosser Fan von Videospielen, allen voran Autorennspiele und Pokémon.»

INTERVIEW WITH ALVARO BY RADIO FLAIXBAC  (BARCELONA, 30/05/2018)

Last Wednesday 30th of May Alvaro presented his hit La Cintura on the morning show Vaparir of the Catalan radio station Radio Flaixbac in Barcelona. 

El pasado miércoles 30 de mayo Alvaro platicó de su éxito La Cintura en el programa matinal Vaparir de la emisora catalana Radio Flaixbac en Barcelona.  

Credits: Thanks to Radio Flaixbac for this video on Youtube 

INTERVIEW ON LOS 40 PRINCIPALES SPAIN (MADRID, 18/04/2018)

Credits: Thanks to LOS40 for this video on your Youtube channel

INTERVIEW WITH ALVARO BY MAGAZYN GALA  (WARSAW, 14/05/2018)

Alvaro presented his hit La Cintura and revealed whether or not he had plans to participate into Eurovision Song Festival in an interview to the Polish magazine Magazyn Gala. which he did in Warsaw on Sunday 13th of May or Monday 14th of May. Watch below the videos. 

Alvaro presenta su éxito La Cintura y revela si participará o no en el Festival de Eurovisión durante una entrevista que hizo con la revista polaca Magazyn Gala en Varsovia el pasado 13 o el 14 de mayo.  Mira abajo los vídeos de su entrevista con Magazyn Gala.

Credits: Official Youtube channel of Magazyn Gala 

INTERVIEW WITH ALVARO BY LOADS OF MUSIC (ZURICH, 15/05/2018)

Interview: Alvaro Soler in Zürich, 15/05/2018 

 

18/05/2018 --- Loads of Music 

 

Last Tuesday we had the opportunity to meet handsome latino singer Alvaro Soler, and ask him some questions. We talked about his last album, unfulfilled wishes and when he is going to be back on Tour.

 

You participated with the band Urban Lights, which you created with your brother and some friends, at the Spanish TV show „Tu Si Que Vales“. How was this experience?


Good, it was amazing! Together with this group, we wanted to open up to a broader audience, since back then, we were living in Barcelona and we needed a bigger audience. So, we decided to be part of this show, so that more people could see us. This actually worked: we made it to the final, and then, Sony offered us a contract. It was just amazing, I had just finished school when this opportunity showed up. Afterwards I moved to Berlin which was a very important moment for me. Back then, I couldn’t make a living out of my music, and I had many different jobs. I thought, that when I wanted to do Music, I should get as much as an engineer gets – well, actually that is what my father always said.

How was it for you, after the big break through came, and you got to hear one of your songs in the radio?
 

Honestly? It was really weird for me! With Urban Lights we had a lot of work, and all the money we made at the concerts we invested it in the new album. So, we knew exactly how hard a musician has to work. Having suddenly, as a single artist, one of your songs leading the chart lists in countries like Italy or Switzerland, was just something I could neither understand nor explain.

… and suddenly, Jennifer Lopez called


Yeah, I was asking myself: what is going on here? Of course, now I have realized everything. Back then all I could think of was: I hope I can handle everything that is going to happen. That for, the experience I had already made with Urban Lights was a huge help. I still keep thinking that all of this can end any time.

Well but now, with your song „La Cintura“, which is very likely to become the new summer hit, and all the fans you have right now, you dont have to keep worrying about that.
 

Thank you very much! I have definitely the best fans, and they give me a lot. I love them so much!

 

Where did you write your last song?


We started in Los Angeles and finished it in Berlin. It happened between both cities. We are a three people team, two producers and me, and we always do everything together. At some point we thought going to America would be a great idea. In America they have a very different culture, sometimes also other ideas and that inspires us for our writing. We are not reserved people who are not open for new things, we always get inspired by new stuff, and we like to deep dive into new cultures.

Last year we went to your concert in Komplex and it was just amazing..


Oh you mean the mall? That location was really great. It was really good, people were on fire: it doesn’t happen to us very often, that we have to get out on stage again, after the bonus song.

What can we expect in september with your new album „Mar de Colores“?


It is a very personal album. The name of the album means „The Sea“ (mar) which is very important to me, because I was born in Barcelona and it is a place where I can relax. „The colors“ (los colores) are the different cultures I have in me, I feel and are a part of me. Each song has a completely different color, and in this case they are completely different colors than what we have seen until now. That is why it is going to be a completely new album. It is going to be something new and I am really looking forward to seeing what people say about it. But I really have no idea how they are going to think about it.

I guess you are also going to be on tour?


Yes, the tour is going to happen in 2019. This year, we are going to play at some festivals and afterwards there is going to be a small tour. 5 concerts in 5 cities, meaning: 5 different capitals and tickets can only be won. We are most likely also going to be here in Zürich. This way, we can show our album in an intimate ambient to our most loyal fans. I am already nervous when I think about it!

I lived in Spain for a long time, and I missed quite some stuff from Switzerland back then. What are the pros and cons for you of living away from Spain?


The best thing is that you open yourself and stop being reserved. Also, you start appreciating Spain way more. Sadly, I didn’t realize I was living in one of the worlds most beautiful cities. Everybody was mentioning how beautful Barcelona was, but as a native, you don’t really realize it. After leaving Spain, I suddenly wanted to be at home more often. I must say, all Spain is very beautiful, now I am living between Madrid and Berlin. The most negative thing of leaving Spain and going to Berlin or Zürich is, that you will have way less sun. That is what I miss the most.

You have success in many different countries: Spain, Germany, Italy and also hier in Switzerland. What do you feel, when you see that your fans from other countries know your songs by heart?


That is just crazy! I dont know why so many people are able to sing Spanish songs, even if they dont speak Spanish. I think it is very funny. That is actually something positive, since that means they heard the songs plenty of times. I love it, when people come to concerts, since that is the most important thing. When the audience gives you so much, you feel it like an energy exchange.

FAN QUESTIONS 

We are done with the first part of our interview. We asked our followers / your fans what they would like to know about you, and we received some questions:

Eveline: Are you considering singing in German?


I actually am half German, but no. It would be quite weird for me, and this would limit my audience. This is why I wouldn’t do an album in German.

Sabrina: do you have an unfulfilled wish, which you would like to have fulfilled one day?


To do a world tour. That would be amazing. 

END THE SENTENCES 

Least but not last, we always have some sentences we would like you to finish as spontaneous as possible:

 

I go online and the very first thing I see is…


Skype, Apple, el Pais, Yahoo…


Zürich is..


Zürich is.. I always have to think immediately about Raclette! I love to eat! I have a friend here in Zürich and this is why I attach it to the Zürichsee.


What my fans don’t know about me…


My fans know everything about me, I have nothing to hide -smile-.This week I am going to be in Italy participating in a Charity Rally. Its name is 1000 Miglia Charity and it is a famous rally founded in 1977 where oldtimers participate. It goes 4 days and I am going to be there one of those days. Charity is collecting money for a children hospital specialized in cancer. But I think my fans will already know this, when the interview is out.
 

Today I would like to…


Finish work after this interview.

INTERVIEW ON AL COTXE  (BARCELONA, 19/04/2018)

During his promo day in Barcelona on the 19th of April, Alvaro was interviewed by the Catalan TV program Al Cotxe conducted by Eloi Vila. His interview as aired on TV3 Catalunya last Monday 21st of May. 

Durante su jornada de promoción en Barcelona el pasado 19 de abril, Alvaro fue entrevistado en el programa de televisión catalán Al Cotxe conducido por Eloi Vila. Este episodio de Al Cotxe con Alvaro fue televisado en TV3 Catalunya el lunes 21 de mayo.  

Credits: Thanks to TV3 for this video on Youtube

INTERVIEW ON RADIO ESKA (WARSAW, 13/05/2018)

Alvaro talked about his hit La Cintura on the Polish radio station Radio Eska in Warsaw on Sunday 13th of May (first video). He also gave an excellent acoustic performance of La Cintura by use of his guitar  (second video).

Alvaro habló de su éxito La Cintura en la emisora de radio polaca Radio Eska el domingo 13 de mayo en Varsovia (primer vídeo). También entregó una interpretación acústica excelente de La Cintura con uso de su guitarra (segundo vídeo) 

Credits: Thanks to Radio Eska for this video on Youtube 

INTERVIEW ON RMF FM (WARSAW, 13/05/2018)

Alvaro was interviewed on the Polish radio station RMF FM in Warsaw on Sunday 13th of May. Watch the interview below 

Alvaro fue entrevistado en la emisora de radio polaca RMF FM en Varsovia el domingo 13 de mayo. Mira abajo su entrevista.  

Credits: Thanks to Radio RMF for this video on your Youtube account 

INTERVIEW WITH LATIN MUSIC OFFICIAL (MILAN, 17/04/2018)

Alvaro answers fan questions and talks about his new single La Cintura in an interview to the Italian medium Latin Music Official, which was recorded in Milan on Tuesday 17th of April.

Alvaro contesta algunas preguntas enviadas por sus fans y habla de su nuevo sencillo La Cintura en una entrevista con el medio italiano Latin Music Official, que fue grabado en Milán el martes 17 de abril. 

Thanks to Latin Music Official for this video on your Youtube account

INTERVIEW WITH GERMAN NEWS SITE KLATSCH-TRATSCH.DE  (13/05/2018)

Alvaro Soler übers Tanzen, ABBA und die Freundin

13/05/2018 --- Klatsch-Tratsch.de 

Alvaro Soler sieht aus wie der hübsche, bodenständige Wuschelhaarstudent von nebenan, macht aber vor allem heiße, spanische und richtig sommerliche Musik. Die neue Single „La Cintura“ des angehenden Superstars ist kürzlich erschienen und leider erst im September kommt sein Album „Mar de Colores“raus. Wir haben den sympathischen 27-Jährigen zum Interview getroffen.

In deiner neuen Single „La Cintura“ geht es um den Hüftschwung bei Männern oder? Hüftschwung ist aber nicht ganz so dein Thema?


Ich hab den Song geschrieben, also erstmal die Musik ohne die Lyrics. Und dann hab ich drauf gesungen „Porque la Cintura“ getextet, um die Melodie mit Text festzuhalten und um zu gucken wie das rüberkommt und so. Und dann habe ich halt irgendwie „La Cintura“ gesungen. Dann habe ich auch angefangen mit den Lyrics.  Zu sagen, dass ich jetzt kein Tänzer bin, aber auch total ok damit umgehen kann ist ja manchmal so ein Tabu in der Gesellschaft. So nach dem Motto ‚Nee, mach das lieber nicht und so‘. Obwohl, wenn ich zuhause wäre, dann würde ich auch tanzen. Ich hab auch gedacht, dass das eigentlich voll nervig war, weil ich Tanzen ja mag. Meine Musik ist ja auch happy und ich bewege mich halt auch. Ich wollte damit einfach nur darstellen, dass es ok ist, wenn man eben auch mal was nicht kann, weil man nicht perfekt ist. Bei vielen Latino-Songs ist es ja genau andersrum! Dann dachte ich, das kann auch mal ganz fresh sein, wenn man genau das Gegenteil erklärt. Ich glaube Selbstironie ist immer ganz cool – über sich selbst

lachen ist wichtig.

Wie kam es zu der Kooperation mit Topmodel Toni Garrn in deinem Video zu „La Cintura“?


Das kam über einen Freund von meinem Manager. Der kannte sie. Wir hatten noch niemanden gefunden für die Rolle in dem Video und mussten eigentlich schon abfliegen. Es war ein bisschen knapp und dann hat mein Manager gemeint ‚Ey, wir fragen Toni‘. Wir haben sie dann angeschrieben und sie hat dann gesagt, dass sie die in der Nacht vorher bei den Oscars ist, aber danach hätte sie drei Tage frei. Dann dachten wir erstmal ‚Ja, mal gucken, wenn die Oscars dann davor sind?‘ Man weiß ja nie bei sowas. Nachher heißt es, dass sie den Zug verpasst hat und so. Dann meinte sie, dass sie im Flieger ist. Und LA und Kuba ist ja auch noch mal ’ne Zeitverschiebung. Sie musste dann um 2 oder 3 Uhr aufstehen. Wir haben uns dann in der Nacht davor getroffen und kurz Hallo gesagt und ihr erklärt, wie die Szenen ablaufen. Sie war total entspannt und kam auch alleine, ohne Entourage. Das war für uns sehr cool, weil wir immer Geld für die Kamera und so weiter ausgeben und nicht für Backstage. Sie hatte auch richtig Bock und das war echt schön.

Bei dem Musikvideo hatten wir dann auch die Strandszene. Wir sind dann früh morgens runter und haben geübt, damit uns keiner sieht, weil das ja auch ein bisschen peinlich ist. Wir haben uns übrigens nicht geküsst. Ich hab eine Freundin – da sterbe ich, wenn wir uns geküsst hätten (lacht).

Was werden wir auf dem Album hören?


Es gibt ne Entwicklung zum ersten von 2015. Es ist immer noch derselbe rote Faden. Die drei Jahre haben aber sehr geholfen, zu einer Identität der Songs, auch vom Sound her zu finden. Die Leute mögen das und es kommt gut an. Wir dachten, dass wir mit dem Album dann auch was Spezielles haben, gerade mit den Maringas. Es gibt auch noch eine Art von verschiedenen Instrumenten, die gemischt werden. Ich hatte dann auch eine R&B-Idee und die haben wir auch tatsächlich mit reingenommen. Wir haben das dann in unsere musikalische Welt transformiert und das ist sehr spannend. Wir haben so einen viel weiteren musikalischen Bogen eingefangen. Es ist aber noch nicht fertig, wir nehmen noch einiges auf. Wir sind auch sehr motiviert, gerade weil der neue Song auch Platz 1 bei den deutschen iTunes war und das gab’s ja vorher noch nicht. Wir waren noch nie so hoch in Deutschland – Spanien und Italien ist ja irgendwie klar. Aber das ist jetzt echt ’ne coole Herausforderung.

In unseren deutschen Castingshows hört man in den letzten Jahren danach nicht mehr viel von den Gewinnern. Was könnte der Grund dafür sein?


Ich war ja jetzt auch Juror bei ‚X-Factor‘ in Italien und meine Gruppe hat ja auch gewonnen. Die haben danach auch viel Aufmerksamkeit bekommen, aber nach einer bestimmten Zeit war nicht mehr viel los. Die Talentshows haben ja ein Label, das die Deals macht. Viele haben Schwieirikeiten damit, dass sie dann in einen bestimmten Style gepresst werden  -obwohl sie vielleicht lieber was anderes machen würden. Dann will das Label das, was der Künstler vorher in der Show gemacht hat und er sagt dann, dass das nicht sein Style ist und dann bist du mit den Leuten aber vier oder fünf Jahre in einem Vertrag drin und kannst dich nicht bewegen. Da muss man aufpassen.

Wenn man da reingeht, muss man klar wissen, was da passiert und ob es eben eine gute Wahl ist oder nicht.  In England und Italien läuft das besser. Bei X-Factor geht es eigentlich auch eher um die Juroren und nicht um die Teilnehmer. Auf einmal  kommen da die ganzen Alben raus von den Juroren. Die brauchen das wohl auch einfach…

Was sagst du eigentlich zur ABBA-„Reunion“?


Finde ich geil. Supergut. Ich hab da voll Bock drauf. Ich bin zwar ein bisschen zu jung für die ABBA-Zeit und da habe ich das nicht so mitbekommen, wie zum Beispiel meine Eltern. Ich will eigentlich genau das erleben wie meine Eltern damals, deswegen ist es so ein bisschen Vintage-Feeling. Ich bin sehr gespannt darauf ob es ihr alter Sound bleibt oder ein neuer kommt. Vielleicht klingt es wie elektronische Musik von damals mit heute gemischt. Ich hab halt eigentlich keine Ahnung, ich dachte schon die wären tot oder so (lacht).

 

Bist du eitel?


Meine Freundin ist im Bad total schnell. Bei mir dauerts länger. Aber nicht weil ich eitel bin. Sie macht noch im Auto weiter mit ihrem Make-up ,während ich fahre. Ich mache viel mit meinen Haaren, weil die so wuschelig sind und manchmal im Gesicht hängen. Da muss immer ein bisschen Wachs rein.

Das letzte Foto auf deinem Handy?


Das letzte Foto auf meinem Handy ist tatsächlich eins, das ich meiner Freundin geschickt habe. Ich, in unserer Lieblingsstraße hier in Berlin, die Alte Schönhauser Straße.

Für wen bist du bei der Fußball-Weltmeisterschaft?


Ich bin für Spanien. Wenn die aber verlieren, dann bin ich für Deutschland. Nein, mal im Ernst, ich bin ja in Spanien aufgewachsen. Ich fühle mich mehr spanisch als deutsch, auch wenn ich deutsch sprechen kann.

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INTERVIEW BY RADIO ENERGY ÖSTERREICH (VIENNA, 23/04/2018)

Alvaro does a long and interesting interview to promote his hit La Cintura with the Austrian radio station Radio Energy Österreich in Vienna (Monday 23 April) 

Alvaro hace una entrevista larga e interesante en promoción de su éxito La Cintura con la emisora de radio austriaca Radio Energy Österreich en Viena (lunes 23 de abril) 

Credits: Thanks to Radio Energy Österreich for this video on Youtube 

INTERVIEW ON LOS 40 CATALUNYA  (BARCELONA, 19/04/2018)

Interview with Alvaro by the Catalan radio station Los 40 Catalunya in Barcelona on Thursday April 19th 

Entrevista con Alvaro por la emisora de radio catalana Los 40 Catalunya grabada en Barcelona el jueves 19 de abril 

Credits: Thanks to LOS40Catalunya for this video on Youtube 

INTERVIEW ON LOS 40 PRIMAVERA POP 2018  (MADRID, 04/05/2018)

Interview with Alvaro backstage at Los 40 Principales Primavera Pop 2018 at the Wizink Center in Madrid on Friday 4th of May 

Entrevista con Alvaro en el backstage del concierto de radio Primavera Pop 2018 de Los 40 Principales celebrado el viernes 4 de mayo en el Wizink Center de Madrid. 

Credits: Thanks to TheHallOfStars for this video

Interview with Alvaro by the Spanish radio station Qué Me Cuentas FM backstage at Los 40 Principales Primavera Pop 2018 at the Wizink Center in Madrid on Friday 4th of May 

Entrevista con Alvaro por la emisora de radio española Qué Me Cuentas FM en el backstage del concierto de radio Primavera Pop 2018 de Los 40 Principales celebrado el viernes 4 de mayo en el Wizink Center de Madrid. 

Credits: Thanks to QueMeCuentasFM  

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INTERVIEW WITH SPANISH NEWSPAPER ABC (MADRID, 26/04/2018)

Álvaro Soler: «Con Jennifer Lopez no hubo química personal, sólo trabajo»

 

26/04/2018 --- ABC.es  

 

 

El artista español que está conquistando el mercado de música latina desde Alemania publica «La Cintura», aspirante a canción del verano.

Normalmente, las estrellas de la música hacen colaboraciones sólo con otras estrellas, para facturar hits con garantía de publicidad y éxito comercial. Pero cuando Jennifer Lopez escuchó «El mismo Sol», no le importó que su autor fuese un desconocido artista español que componía y grababa música latina en... ¿Alemania?

 

Desde su residencia berlinesa, Álvaro Soler se ha hecho con un buen trocito de la tarta de la música urbana con un solo disco, «Eterno Agosto». Ya acumula más de 200 millones de reproducciones en streaming (los videoclips aún más: superan los 500 millones) y ha conseguido 6 Discos de Platino en Italia, Doble Disco de Platino en España y Polonia, y Disco de Platino en Holanda, Suiza, Colombia, Ecuador y Perú. ¿Y cómo no me he enterado yo de quién es este chico?, se preguntará. Descuide: pronto verá cómo su nuevo tema, «La cintura», suena una y otra vez en las discotecas y chiringuitos hasta abrirse paso hacia el podio de las canciones del verano.

Su nueva canción parece tener un mensaje de respeto y amor entre diferentes culturas.

Sí, sobre todo a través del baile. Muchos de nosotros tenemos inseguridad para bailar, y con esta canción quería darle la vuelta a la tortilla y lanzar el mensaje de que si te gusta y lo haces con ganas, da igual lo que diga la gente. A mí me pasaba eso de la inseguridad, y por eso hacer este videoclip ha sido muy liberador y divertido.

 

Pero más allá del baile, en la letra dice: «Porque mi cintura necesita tu ayuda. No lo tengo en las venas». Es como un diálogo entre dos culturas en la pista, ¿no?

Sí, a través del baile y la música se conectan las culturas. Es justamente eso.

¿Dónde rodó el videoclip?

En Cuba, en marzo del año pasado. 

¿Pasa tiempo en países latinos para empaparse de su sonoridad?

Pues no, la verdad es que no. Estoy más bien por Europa.

En Alemania no habrá muchas fuentes de inspiración para hacer música latina. 

No, pero con la globalización puedes estar en contacto con ella continuamente. De hecho, yo no considera esta música como latina, sino como la música que me gusta, sin más. Pero sí que es verdad que cada vez me inspiro más en ritmos latinos, y cada vez uso más instrumentos latinos. Tengo dos cajas llenas de instrumentos de percusión, una flauta del Amazonas, un montón de cosas.

¿Cómo es su día a día en Berlín? ¿Hay una escena musical que le interese?

Sobre todo hay mucho techno, aunque hay un mundo más comercial, de música más pop, donde estamos metidos. Pero he notado mucho el cambio con Barcelona, porque cuando vivía allí no había mucha gente haciendo música que me gustara. Por eso tenía en la mente encontrar un sitio donde hubiera mucho flujo creativo, y en Berlín lo hay.

¿Cómo vive allí todo el revuelo con Puigdemont?

La verdad es que estoy bastante desconectado, y no sé ahora mismo en qué punto está el asunto. Debería informarme primero.

Está preparando su nuevo disco, ¿saldrá algún otro adelanto?

Tengo pensado publicarlo el 14 de septiembre, y creo que sí, que sacaremos otro tema en verano.

 

Han pasado ya tres años desde su debut.

¡Sí! Es bastante tiempo la verdad, Es que ha sido una temporada... Te ofrecen algo y te apuntas, sale un concierto aquí o allá, de repente cambias de plan porque te llama Jennifer Lopez...

¿Qué tal con J Lo? ¿Hubo química personal?

No, la verdad es que no. Además de la grabación tocamos juntos en Las Vegas, pero fue llegar, tocar y ya. Hace ya tres años... me lo pasé muy bien sobre todo viendo su forma de trabajar. Los artistas que llegan tan alto trabajan durísimo. No es como muchos se creen, un mundo bohemio de «ahora cojo la guitarrita, canto un poco y ya está». Jennifer Lopez trabaja muchísimo para tener todos los aspectos de su carrera bajo control, y fue inspirador verlo.

El listón de colaboraciones ha quedado muy alto.

Sí, muy alto, pero tampoco quiero ponerme a pensar en cómo superar eso, más que nada por mi salud mental, ¡jajaja!

¿Cuándo tiene conciertos en España?

La gira será el año que viene, y este haremos algunos festivales en Bilbao, Santander, Barcelona y Madrid. 

 

En Italia ha arrasado.

Sí, allí es una locura. En Polonia también ha ido muy bien, y en Suiza, República Checa y Bélgica. Estoy muy contento de que mis canciones gusten tanto en países donde no se habla español.

¿No ha pensado hacer alguna canción en italiano, como de vez en cuando hace Sergio Dalma?

No, porque Sergio Dalma lo hizo más para entrar en ese mercado. Si yo ya estoy dentro cantando en español, para qué. Además mi acercamiento musical es distinto al suyo. A lo mejor sí estaría bien hacer una colaboración con algún artista italiano, pero manteniendo las letras en castellano.

Usted que depende tanto del streaming, ¿cómo ve la relación entre plataformas y creadores de contenidos?

 

Pues en Alemania, el equivalente a la Sgae está luchando mucho con Spotify para que mejore las condiciones de los autores. Hemos de llegar a un punto en el que haya un cambio importante con este tema.

INTERVIEW ON MY3, POLSAT TELEVISION  (BERLIN, 23/02/2018)

Watch below Alvaro's interview with the Polish TV program MY3 (Polsat Television), which was recorded at the Soho House in Berlin on the 23rd of February and broadcast on Polsat Television on Saturday April 21st (9:15 AM)

Abajo se puede ver la entrevista de Álvaro con el programa de televisión polaco MY3 (Polsat Television), que fue grabado el 23 de febrero en el Soho House en Berlín y fue televisado en Polsat Television el pasado sábado 21 de abril (9:15 AM) 

Credits:  Thanks to My3 for this video on your Youtube account 

INTERVIEW WITH ITALIAN MAGAZINE CORRIERE DELLA SERA (ROME, 14/04/2018)

Alvaro Soler, il re dei tormentoni: anch' io ho il mio lato oscuro

14/04/2018 --- Corriere Della Sera

 

Il cantautore spagnolo, dopo il successo di «El Mismo Sol» E «Sofia» (grande successo dell' estate 2016) torna con il singolo «La Cintura».  In estate, due date del tour in Italia.

 

«Non sarò mai un latin lover. E spero anche che il pubblico non mi veda mai così: vorrebbe dare che abbiamo sbagliato tutto». Di sicuro non accadrà con «La cintura», la nuova canzone con cui Alvaro Soler presenta l’album «Mar de colores» (uscirà a settembre) e prima mossa nella corsa al tormentone estivo dopo i successi di «El mismo sol» del 2015 e di «Sofia» dell’anno dopo (460 milioni di views su YouTube). Nel video, girato a Cuba, il cantautore ispano-tedesco è un ragazzo un po’ goffo che vuole imparare a ballare per far colpo su una ragazza, la modella Toni Garrn, ex di Leo DiCaprio. 

È così impacciato nel ballo anche nella vita?

Non sono mai stato un ballerino, mi muovo bene solo nella mia testa. Per me è già stato tanto imparare quei passi con un coreografo: per insegnarmeli ci sono volute due lezioni da 4 ore.

Però non si vedono i suoi piedi nel video…

Giuro che non è perché ballo male. Per dimostrarlo nei prossimi giorni pubblicherò sui social un tutorial con i passi.

 

Tipico da tormentone estivo. Ci vuole anche il ballo. Lei di tormentoni ne ha già piazzati due: la formula?

 

Una combinazione di elementi che devono incastrarsi al momento giusto. Andare in spiaggia o fare un giro in macchina con i finestrini abbassati ascoltando una canzone sotto il sole: ecco la mia idea di musica come colonna sonora dell’estate. Il successo di “El mismo sol” è partito dall’Italia, con “Sofia” abbiamo aperto nuove frontiere. Sono gasato perché quest’anno siamo partiti molto bene: numero 1 dei download, oltre che in Spagna e Italia, per la prima volta anche in Germania. Sono i Paesi che formano la mia identità.

A proposito di «Sofia». A San Valentino ha svelato su Instagram di essere fidanzato con la cantautrice Sofia Ellar. È lei la musa?

No, è un caso. Sofia non ha ancora avuto il tempo di lasciarmi come fece invece Maria, si chiamava così. Ai tempi io e Sofia ci eravamo appena conosciuti, l’avevo invitata a Berlino per lavorare con me a delle canzoni. Non c’era nulla di sentimentale fra noi.

Bello, bravo e buono. La annoia essere raccontato così? Ha una sua dark side?

Bravo e buono lo sono, sono stato cresciuto per essere così. Anche io ho il mio lato oscuro ma lo tengo dentro. Vince la parte più luminosa. 

Come è nata «La cintura»?

Da una melodia. Nella prima fase di creazione canto sempre parole a caso. Ripetevo “mi cintura, mi cintura”.

 

Che in spagnolo non è quella dei pantaloni…

No, è il bacino, la parte del corpo. È una parola che spesso associamo alla sensualità, non mi sembrava adatta a una mia canzone. Poi ci ho ripensato, l’ho tenuta ma in chiave autoironica. Nella musica latina, nel reggaeton in particolare, è tutto molto sessualizzato e tutti si vantano di essere i numeri 1. Invece io nel testo chiedo aiuto per muovere il bacino.

Il reggaeton sta conquistando le classifiche di tutto il mondo. Perché?

 

Dipende da più fattori. Il mondo si sta globalizzando sempre più, ci sono comunità latine ovunque e se un artista funziona in America latina può fare numeri che lo spingono a farsi notare ovunque. Con “Despacito” Fonsi ha reso il genere cool anche in un posto chiuso come l’America. 

 

Dopo «X Factor» farà ancora tv?

Fino a tutto l’anno prossimo sarò impegnato con questo album e con il tour (18 luglio Marostica e 12 agosto Forte dei marmi ndr), ma sono aperto a tutte le opportunità.

Anche a fare «Ballando con le stelle»?

 

No, sarebbe troppo. La musica dovrà sempre essere al centro.

Secondo lei la tv cosa ha fatto conoscere di Alvaro e cosa invece non si è visto?

 

Credo sia arrivato il mio essere naturale, sono sempre stato me stesso. Ma non sono riuscito a fare vedere fino in fondo la mia spontaneità perché non padroneggiando l’italiano alla perfezione non riuscivo a rispondere alle battute di Manuel e Fedez.

INTERVIEW WITH CADENA 100 (MADRID, 18/04/2018) 

On Wednesday April 18th Alvaro promoted his new single La Cintura on the Spanish radio show Buenos Días Javi y Mar by Cadena 100 in Madrid. Watch his interview below. 

El miércoles 18 de abril Alvaro promocionó su nuevo single La Cintura en el programa de radio español Buenos Días Javi y Mar de la emisora Cadena 100 en Madrid. Véase abajo para el vídeo de su entrevista.  

Credits: Thanks to CADENA 100 for these videos on Youtube 

INTERVIEW WITH DISCO RADIO ITALIA (MILAN, 16/04/2018) 

Watch here Alvaro's promo interview for La Cintura with the Italian radio station Disco Radio in Milan on Monday 16th of April 

Puedes ver abajo la entrevista promocional que hizo Alvaro para La Cintura con la emisora de radio italiana Disco Radio el lunes 16 de abril en Milán. 

Credits: Thanks to Disco Radio for this video on Youtube 

INTERVIEW WITH RADIO DEEJAY ITALIA (MILAN, 16/04/2018) 

Watch here Alvaro's promo interview for La Cintura on the Italian radio program Deejay Chiama Italia by Radio Deejay  in Milan on Monday 16th of April 

Chequen abajo la entrevista promocional que hizo Alvaro para La Cintura en el programa de radio italiano Deejay Chiama Italia de Radio Deejay el lunes 16 de abril en Milán. 

Credits: Thanks to Radio Deejay for this video on Youtube 

INTERVIEW ON RTL 102.5 THE FLIGHT (MILAN, 16/04/2018) 

Alvaro also promoted his single La Cintura on the Italian radio show RTL 102.5 The Flight in Milan (on Monday April 16). Watch below Alvaro's long and interesting interview with the DJ's of RTL 102.5.  

Alvaro también promocionó su éxito La Cintura en el programa de radio RTL 102.5 The Flight de la emisora RTL 102.5 en Milán (el lunes 16 de abril). Abajo está el video de esta conversación larga e interesante que tuvo Alvaro con los locutores de RTL 102.5. 

Credits: Thanks to RTL 102.5 for this video on Youtube 

INTERVIEW WITH MUNDO DEPORTIVO (BARCELONA, 20/04/2018) 

Watch below Alvaro's interview and acoustic performance of La Cintura to the Catalan newspaper Mundo Deportivo in Barcelona on Thursday 19th of April.  

Miren abajo la entrevista e interpretación acústica de La Cintura que concedió Alvaro al periódico catalán Mundo Deportivo el jueves 19 de abril en Barcelona.  

Credits:  Thanks to Mundo Deportivo for this video on your Youtube account 

INTERVIEW BY VIVA TV GERMANY (BERLIN, 06/04/2018)

Alvaro promoted his single La Cintura in an interview with the German TV program T-Zon broadcast by Viva TV Germany. Watch below Avaro's long and interesting interview with Viva TV Germany, which took place in Berlin on the 6th of April.

Alvaro promocionó su sencillo La Cintura en una entrevista con el programa de televisión alemán T-Zon transmitido por el canal Viva TV Alemania.  Abajo puedes ver la entrevista larga e interesante de Alvaro con Viva TV Alemania, que tuvo lugar el 6 de abril en Berlin. 

Credits: Video from the official Youtube-account VIVA.tv of Viva Germany 

INTERVIEW WITH SPANISH MAGAZINE SEMANA (MADRID, 28/02/2017)

Álvaro Soler nos descubre cómo es Jennifer Lopez en la intimidad

28/02/2017 --- Semana  

 

Álvaro Soler es una mega-star en Europa y también en España, su país, como él mismo reivindica, aunque tiene su cuartel general en Berlín y es más grande en el extranjero que aquí. Pero por poco tiempo…

Álvaro Soler ha logrado que la música en español arrase en países donde, salvo honrosas excepciones, no suele copar los primeros puestos de las listas de ventas. Apenas un par de horas antes de su concierto madrileño en el teatro Barceló, entrevistamos al cantante, que encadena temazos como ‘El mismo sol’, que interpreta junto a Jennifer Lopez, o ‘Sofía’. 

Por fin consigues presentar tu música en España en directo:

Es la primera vez que podemos tocar con toda la banda. Aunque hayamos tocado antes en otras ciudades es la primera gira. La anterior no incluía España.  Estoy feliz de estar en casa.

Y ser profeta en tu tierra…

Sí, me encanta poder traer aquí mi música. Emocionalmente me llena muchísimo.

Tu música era el plan b, pero antes estudiaste una ingeniería.

Sí, la acabé. Decidí a mis 22 años hacer una pausa de dos años para hacer música. Al final, me fui a Berlín y empecé a poder vivir de la música cuando estaba a punto de agotar ese periodo.

Has cantado con dos iconos de la música, con Phil Collins, con quien tocaste en un festival de la música, y con Jennifer Lopez, ¿cómo fue la experiencia?

Muy bien, son muy distintos. Emocionalmente estaba más atado a Phil que a Jennifer, porque le seguía desde siempre. Cuando me pidieron cantar con él fue muy bonito. Fue para una causa benéfico y la gente estaba allí para divertirse y disfrutar de la música. Con Jennifer Lopez fue muy positivo, me ayudó a dar el empujón final para entrar con la puerta abierta. Aprendí mucho de su forma de trabajar. Ella está ahí arriba y crees que igual no trabaja tanto, pero no es verdad. Está a tope porque trabaja muchísimo, ensaya durísimo.

¿Cómo es ella en las distancias cortas?

Muy bien, es guapísima. Y es muy cariñosa. Aprendí que intentaba que me sintiera bien con ella, sobre todo en la grabación del video. Si no se nota en la cámara, no sé fingir mis emociones. Me sentí genial.

Otra de tus experiencias en tu todavía corta carrera es que has sido ‘coach’ de ‘’X Factor’ en Italia. ¿Qué tal esta experiencia?

 

Participé hace muchos años en ‘Tú si que vales’, pero esto es otra cosa. La verdad que ha sido una experiencia desde el otro lado del mostrador. Fue una experiencia muy bonita. Era mi primera vez trabajando de forma regular en televisión. Aprendí mucho de ese mundo, sobre todo trabajar con los concursantes que al final acaban casi siendo amigos tuyos porque estás ensayando con ellos, ayudándoles a mejorar…

Te comparan mucho con Enrique Iglesias y casualmente vuestros dos últimos videoclips los habéis grabado en La Habana.

 

Sí, pero yo fui primero –nos dice, con humor-. Cuba es un sitio muy interesante y desde el año pasado ha tenido un boom mediático desde que se abrió a América. No había estado antes y fue una pasada grabar ahí, rodeado de gente con tanto talento.

 

De los 10 años a los 17 viviste en Japón por motivos laborales de tu padre.  ¿Te marcó vivir allí? ¿Hablas japonés?

 

Sí, pero se me está olvidando de no usarlo. Fue una gran experiencia vivir allí, aunque en ese momento no lo valoraba tanto porque era muy pequeño. Sobre todo por los idiomas.

¿Cuántos hablas? Porque tu cabeza es una torre de Babel…

Sí, pero se está cayendo. Hablo español, catalán, alemán, inglés, italiano y japonés, si lo queremos incluir. Es duro, en mi cabeza hay un cacao mental tremendo.

¿A qué se dedican tus padres?

Mis padres no tienen nada que ver con la música. Mi padre trabaja en una multinacional del ámbito industrial electrónico. Mi madre es interiorista, pero ahora misma es la chef de un restaurante japonés, es ella la que sigue más en contacto con Japón.

Con tu hermano formaste un grupo musical, ‘Urban Lights’, ¿él sigue en la música?

No, hace cosas, pero él no de forma profesional. Tiene un trabajo fijo y va tirando con eso, luego irá viendo qué pasa.

¿Qué planes tienes después de tus conciertos en España?

Seguiré de gira por Europa, París, Amsterdam, Bélgica, Suiza, Alemania… Y luego a escribir, me meto en el estudio para el segundo álbum.

¿Te ayuda a ser realista el haber sacado una carrera tan difícil como una ingeniería?

Sí y sobre todo mi entorno. Mi familia y mis amigos son muy importantes. Intento mantenerlos aunque viajando tanto cueste. El entorno es lo más importante. La ingeniería me ha enseñado a trabajar duro y a tener la metodología de las cosas, a tener la iniciativa en el trabajo y a ser disciplinado.

¿Cuál es tu base de operaciones ahora mismo?

Oficialmente es Berlín, porque estoy empadronado allí, pero ahora mismo el autobús es mi casa.

 

¿Se te hace duro tanto ir y venir?

Las raíces nunca las he perdido. Soy de aquí, mi familia vive en Barcelona y me siento español. Es de dónde vengo y  creo que volveré en algún momento. Aunque solo sea por el buen tiempo…

¿Cómo te proyectas dentro de cinco años?

Puede ser poco y mucho tiempo al mismo tiempo. Me proyecto haciendo una gira más grande, incluyendo Latinoamérica e intentar entrar en América del Norte. Y sobre todo teniendo estabilidad en un momento muy inestable como este.

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INTERVIEW WITH FOCUS JUNIOR ITALIA FOR HIS BIRTHDAY (09/01/2018)

Buon Compleanno Alvaro! 

09/01/2018 --- Focus Junior Italia 

 

Álvaro Soler oggi compie gli anni. Noi di Focus Junior gli facciamo tantissimi  auguri di buon compleanno!

Volete sapere tutte le curiosità sul vostro idolo? Leggete l'intervista fatta dai junior reporter

Come sei diventato famoso?

Con la musica e la tv. Diventare famoso non era il mio obiettivo principale: io volevo fare qualcosa con la musica.

 

A quanti anni hai deciso di fare il cantante?

Ho sempre cantato fin da piccolo, ma a 22 anni, dopo la laurea in Design industriale, ho detto: “Ok voglio fare il musicista”. Ma non volevo solo fare il cantante: volevo anche suonare.

A che cosa ti ispiri quando componi le tue canzoni?

Prendo spunto dalla vita e dalle cose che mi circondano. In El mismo sol, per esempio, ho messo in musica la multiculturalità. Ho vissuto in Giappone per sette anni: avevo 10 anni quando sono arrivato e 17 quando me ne sono andato, per tornare a Barcellona. Nella scuola che frequentavo avevo compagni di ogni nazionalità: tedeschi, austriaci, giapponesi. Tante culture diverse che ho raccontato nella canzone. Ma ho anche scritto una canzone per mia sorella: ha 18 anni e, nel testo, le raccomando di stare in guardia dai ragazzi!

 

Come ti sei sentito quando hai cantato per la prima volta?

Strano. Soprattutto sentire la propria voce registrata. Non ti riconosci: è una sensazione strana.

 

Perché hai iniziato a cantare?

Ho iniziato perché mi piaceva, per hobby. Poi ho capito che per me era una necessità lasciar uscire fuori le emozioni: quando canti spezzi un’emozione.

Che cosa simboleggia la collana che indossi?

All’inizio era una cosa solo estetica poi è diventata un portafortuna. La porto sempre quando faccio un concerto. Ora è parte di me.

 

Eri un bambino disubbidiente o ubbidiente?

Molto ubbidiente. Però mi divertivo anche a combinare qualche guaio, le persone non se lo aspettavano da me e la passavo sempre liscia... Ero un po’ paraculo! Ops, non si dice.

 

Vedi spesso la tua famiglia?

Sì. Il legame con la famiglia per me è molto importante, soprattutto quando sei sempre in giro. Quando sono a Milano c’è sempre qualcuno dei miei parenti.

 

Come ti senti quando sei a un concerto?

Molto bene. Dobbiamo però distinguere: quando suono assieme alla mia band è molto diverso rispetto a quando sono in tv da solo. Siamo in sei e la band è come una famiglia. è molto divertente: siamo diversi

ma uniti.

Hai mai pensato di fare una canzone insieme a un tuo familiare?

Già fatto. Io ero cantante e tastierista nel gruppo musicale Urban Lights, composto da tre membri tra cui mio fratello. E con lui ho partecipato al talent show spagnolo Tú sí que vales. Ho anche scritto una canzone per mia sorella, lei dovrebbe cantarla ma dice che non ha tempo... Ma lo farà.

 

La tua auto preferita?

Tra le italiane l’Alfa Romeo Giulietta e la Ferrari F40. Bellissime! Preferisco le auto d’epoca rispetto alle moderne.

INTERVIEWS WITH ALVARO AT THE LOS 40 PRINCIPALES MUSIC AWARDS IN MADRID (10/11/2017)

MyiPop interviewed Alvaro and Morat backstage at the Los 40 Principales Music Awards gala on Friday November 10 at the Wizink Center in Madrid, after they received their well-deserved award in the category Song of the Year for Yo Contigo Tu Conmigo

MyiPop entrevistó a Alvaro y a Morat detrás de bastidores en la gala de los Premios 40 Principales el pasado viernes 10 de noviembre en el Wizink Center de Madrid, después de que fueron galardonados con el premio Canción del Año por su gran éxito Yo Contigo Tu Conmigo.

Credits: Thanks to MyiPopNet for posting this video on Youtube

This interview is very interesting, Alvaro reveals something about his plans for 2018; now he's writing like crazy for his second album until the end of December or January, and he hopes to finish it by then, but he doesn't think so. He still doesn't know when he's going to bring out a new single, but he's feeling very enthusiastic to release new music, because it's been two and a half years since he released his first cd Eterno Agosto. People are waiting for new stuff, and also Alvaro is looking forward to playing new songs. This year Alvaro has been touring a lot, he has done lots of concerts in Europe, which has given him a lot of experience to give good live shows, but the part of songwriting is also crucial, if there's no album, there's nothing more, Alvaro says.

Esta entrevista es muy interesante; Alvaro revela algo de sus planes para el 2018; ahora está escribiendo como loco para su segundo álbum hasta finales de diciembre o enero, y espera acabarlo para esta fecha, aunque cree que no. Todavia no sabe cuando sacará nuevo single, pero se siente muy entusiasmado para sacar nueva musica, ya que hace dos años y medio desde que se estrenó su primer disco Eterno Agosto. La gente está esperando cosas nuevas, y Alvaro también tiene muchas ganas de tocar canciones nuevas.

Maria Gomez and Uri Sabat from Los 40 Principales Spain interviewed Alvaro and Morat behind the scenes after their big victory at the Los 40 Principales Music Awards as the winners of the trophy Song of the Year with Yo Contigo Tu Conmigo. Watch below the complete video of their interview with Los 40 Principales backstage at the Wizink Center in Madrid.

María Gomez y Uri Sabat de Los 40 Principales España entrevistaron a Alvaro y a Morat detrás de bastidores después de su gran victoria en los Premios 40 Principales como los absolutos ganadores del galardón a la Canción del Año con su exitosa canción Yo Contigo Tu Conmigo. Abajo puedes ver el vídeo completo de su entrevista con Los 40 Principales en el backstage del Wizink Center de Madrid

Credits:  Thanks to LOS 40 for this video on Youtube 

Alvaro and Morat were interviewed by La Cajad Musica behind the scenes at the Los 40 Principales Music Awards at the Wizink Center in Madrid, after they won their well-deserved award Song of the Year with their collaboration Yo Contigo Tu Conmigo.

Alvaro Soler y Morat fueron entrevistados por La Cajad Musica detrás de bastidores en la entrega de los Premios 40 Principales en el Wizink Center de Madrid, después de que ganaron su premio muy merecido a la Canción del Año por su colaboración Yo Contigo Tu Conmigo

Credits: LaCajadMusicaTV (Youtube) 

PROMO INTERVIEW BY ALVARO WITH 97.7 FM MEXICO (23/10/2017)

Alvaro fue entrevistado por la emisora de radio mexicana 97.7 FM el pasado lunes 23 de octubre, el dia anterior a su maravilloso concierto en el Voila Acoustique de la Ciudad de México. En la entrevista, Alvaro habla de toda su trayectoria musical, de sus inicios con Urban Lights, de su lucha por romper en la musica, de su forma de hacer canciones, de las experiencias que vive en sus conciertos, y mucho mas...

Abajo pongo el video de su entrevista

Alvaro was interviewed by the Mexican radio station 97.7 FM last Monday October 23, the day before his fantastic concert at the Voila Acoustique in Mexico City. In his interview with 977 FM, Alvaro talks about his musical trajectory, his beginnings with Urban Lights, his way of writing songs, what he feels at his concerts, and much more... See below for the complete video of his interview 

INTERVIEW WITH ALVARO PUBLISHED IN THE MEXICAN MAGAZINE 20 MINUTOS MEXICO (26/10/2017)

Español Alvaro Soler busca conquistar a los mexicanos con su música

24/10/2017 --- 20 Minutos México 

 

En su visita a la Ciudad de México el cantante y compositor español Alvaro Soler abrirá el concierto de la banda pop latina Morat en el Auditorio Nacional el 26 de octubre. Durante su presentación en...

En su visita a la Ciudad de México el cantante y compositor español Alvaro Soler abrirá el concierto de la banda pop latina Morat en el Auditorio Nacional el 26 de octubre.

 

Durante su presentación en el recinto de la Ciudad de México, donde promoverá su más reciente sencillo "Yo contigo, tu conmigo", de su nueva producción discográfica, el artista pretende entrar de lleno al mercado mexicano.

 

En entrevista, el originario de Barcelona destacó que antes de pisar el escenario del llamado coloso de Reforma ofrecerá un recital la noche de este martes para fieles seguidores de su propuesta de pop latino rock en el centro de espectáculos Voila Acoustique, en la delegación Miguel Hidalgo.

 

"Ese concierto será el primero que dé en México y lo del Auditorio Nacional será algo extra como invitado especial de Morat, pero date cuenta de la magia de ese recinto, para algún día volver yo solo a cantar para mis seguidores".

 

Sobre la nueva coyuntura del mercado, desde los cambios de formato hasta la forma de promocionar la música,

Alvaro Soler destacó: "salgo al mercado español justo en el cambio a formato digital, y lo que te puedo asegurar es que no voy a lanzar sencillos porque ese tema será parte de un disco o de un Ep, que lanzaré en 2018, tanto en México como España".

 

Indicó que en comparación con los procesos de difusión y promoción de hace tres décadas, hoy los cortes o sencillos pueden durar más en plataformas digitales e incluso lanzar varios al momento, "además antes las discográficas elegían temporadas como primavera o verano para lanzar temas, ahora eso ya quedó en el pasado". Alvaro Soler abundó que hoy la gente puede elegir en un mar de opciones, por lo que depende del artista enganchar con su propuesta al público el más tiempo posible.

 

"La competencia en plataformas digitales es más buena que mala, porque hay mayor apertura a otras propuestas e indudablemente la radio tradicional seguirá siendo un medio de difusión importante".

 

El autor y compositor, quien tiene influencias de Alejandro Sanz, Alex Ubago, Shakira y Juanes, reconoció que musicalmente y desde la lírica ha registrado una evolución artística.

 

"La primera canción que hice y que fue un éxito fue más un experimento que perseguir un objetivo. Sin embargo, ahora siento más el peso de la responsabilidad de hacer temas con calidad que experimentos, aunque Yo contigo, tú conmigo fue concebida para América Latina, aunque está funcionando bien en Europa".

 

Por último, Alvaro Soler indicó que esta noche abordará un poco el motivo de sus canciones, cómo surgieron. "Creo que el primer contacto con los mexicanos tiene que ser con poco de historia del por qué de mis canciones y se conozca al compositor y autor Alvaro Soler, que pretende conquistar corazones".

INTERVIEW WITH ALVARO BY DISCO POLO INFO. THE INTERVIEW WAS TAKEN AT THE TIME OF ALVARO'S CONCERT IN WARSAW ON SEPTEMBER 23

Ekskluzywny wywiad z Alvaro Soler!

26/10/2017 --- Disco-Polo Info 

 

Ma zaledwie 26 lat, ale już pierwszy singiel przyniósł mu międzynarodową sławę

Ma zaledwie 26 lat, ale już pierwszy singiel przyniósł mu międzynarodową sławę. To on otworzył koncert Roztańczony PGE Narodowy na Stadionie Narodowym. Za kulisami znalazł chwilę na rozmowę z Martą Lubartowską z gazety "Na Żywo".

 

To nie jest Twoja pierwsza wizyta w Polsce...

 

Za każdym razem, jak stąd wracam, przywożę ze sobą piękne wspomnienia. To w Polsce „Sofia” osiągnęła status diamentowej płyty, jedynej w mojej karierze. Za to jestem wdzięczny polskim fanom. Podczas każdej wizyty staram się trochę lepiej poznać wasz kraj. A za najlepszy sposób uważam skosztowanie lokalnych potraw. Uwielbiam polskie pierogi z mięsem. A teraz smakowała mi kaczka z karmelizowanymi jabłkami i burakami. Zasmakowałem też w nocnym warszawskim życiu. Świetnie bawiliśmy się z zespołem w jednym ze stołecznych pubów.

Mieszkasz w Berlinie, urodziłeś się w Hiszpanii, a wychowywałeś w Japonii. Które miejsce jest najbliższe Twemu sercu?

 

Zdecydowanie Hiszpania. Tam mieszkają moi rodzice, rodzeństwo, przyjaciele ze studiów, w tym języku śpiewam. Ale gdy jestem za długo w domu, czegoś mi brakuje. Chociaż mój tata jest Niemcem, ja się nim nie czuję. Jednak to właśnie tam pracuję, tam mam wielu znajomych. I blisko do Polski.

 

Przez pewien czas tworzyłeś zespół Urban Lights razem z bratem, Gregorym.

 

On był głównym wokalistą, ja grałem na klawiszach. Postawiłem jednak na karierę solową i po moim odejściu grupa się rozpadła.

 

Gregory nie był na Ciebie wściekły?

 

Może początkowo było mu smutno, ale zrozumiał, że mam szansę zrobić coś więcej. Nasz zespół nie miał wielkich sukcesów na koncie, a we mnie grała inna muzyka. Teraz Gregory czasem towarzyszy mi w podróżach, wystąpiliśmy nawet razem na scenie podczas mojej zimowej trasy. Nie ma między nami rywalizacji czy zazdrości. Staramy się sobie pomagać.

 

A co reszta rodziny sądzi o Twojej błyskawicznej karierze?

 

Moje życie można porównać do pociągu. Przed wydaniem „El mismo sol” był to kurs zwykły, a teraz przyspieszony. Tyle dzieje się wokół mnie… Dla moich bliskich to trudne doświadczenie. Nie zawsze mam czas z nimi porozmawiać, spotkać się w wybranym przez nich terminie. Martwią się też o mnie, gdyż nasłuchali się legend o zagrożeniach czyhających na muzyków. Dlatego jeśli mogę, to zabieram ich ze sobą w trasę. Widząc na żywo, jak wygląda teraz moje życie, są w stanie lepiej mnie zrozumieć.

 

Jednym z przystanków na trasie Twojego pociągu była współpraca z Jennifer Lopez.

 

Poczułem, jakbym unosił się nad ziemią. JLo napisała do mnie maila, że chce ze mną pracować! Nie miałem wtedy dużego doświadczenia. Wciąż pracowałem nad swoim głosem. Bałem się spotkania z nią, że nie będę w stanie sprostać jej oczekiwaniom. To zwierzę sceniczne. Obserwując ją, wiele się nauczyłem.

 

Nagrałeś też przebój z polską wokalistką Moniką Lewczuk. Czy łączy Was coś więcej niż zawodowa współpraca?

 

Na co dzień nie mamy ze sobą kontaktu, ale zawsze gdy jestem w Polsce, to się spotykamy. Uważam, że nasze „Libre” to jedna z najpiękniejszych wersji tej piosenki. Ale łączy nas tylko praca.

To może jest ktoś inny, bliski Twojemu sercu?

 

Odpowiem Ci na to pytanie, jak się spotkamy na ulicy (śmiech).

 

Zatem kim była Sofia z Twojej piosenki?

 

To moja była dziewczyna. Nie miałem ich znowu aż tak wiele, ale ta była pierwsza i zerwała ze mną dla innego. Dokładnie tak jak w utworze. Naprawdę miała na imię Maria, ale zmieniłem je, gdyż jest banalne, tyle już było piosenek o takim tytule. Poza tym nie chciałem, żeby wiedziała, że to o niej. Aby pomyślała, iż wciąż jest dla mnie ważna, bo tak nie jest. Z negatywnego zdarzenia, jak zerwanie, chciałem zrobić coś pozytywnego, stąd radosna melodia utworu. Wszystkie moje kompozycje odnoszą się do mojego życia.

 

A ponieważ są o szukaniu miłości to…

 

Są też o spędzaniu czasu z przyjaciółmi (śmiech). W wolnych chwilach lubię się z nimi spotykać. Coś ugotować, pójść do fajnej knajpki, do kina. W przerwie między koncertami planuję zobaczyć ostatnią część „Szybkich i wściekłych”. Studiowałem projektowanie aut i jestem wielkim fanem motoryzacji. Tak, samochody to moja miłość.

INTERVIEW WITH ALVARO ON NON STOP PEOPLE SPAIN (22/06/2017)

Accompanied by the Colombian group Morat, Alvaro Soler promoted his single Yo Contigo Tu Conmigo on the Spanish TV program Non Stop People in Madrid on June 22 2017. Check out their interview below 

Acompañado de Morat, Alvaro Soler promocionó su single Yo Contigo Tu Conmigo en el programa de television español Non Stop People en Madrid el pasado 22 de junio de 2017. Vease abajo para ver el video de la entrevista

Thanks to Alvaro Berro for this video 

INTERVIEW WITH ALVARO PUBLISHED IN THE ITALIAN MAGAZINE IODONNA (08/10/2017)

Alvaro Soler:  "Sono scappato a Berlino" 

08/10/2017 --- Iodonna Italia 

Dopo Sofia e X Factor, questo giovanotto con la faccia pulita e senza tatuaggi da noi spopola. Non a caso dedica al nostro Paese il nuovo disco. Eppure vive in Germania: «Lì mi conoscono in pochi, sto tranquillo» dice

 

Cinquanta settimane di permanenza fra i dischi più venduti in Italia con il primo album, Eterno agosto. I primi due singoli, El mismo sol e Sofia, che spopolano in tutta Europa. Quest’anno, la conferma: con Yo Contigo, Tú Conmigo (colonna sonora del film ), in coppia con i Morat, Alvaro Soler resta il re delle hit estive. Giovane, bello e con l’aria da bravo ragazzo, a soli 26 anni vanta 36 dischi tra oro e platino venduti in tutto il mondo, 200 milioni di ascolti in streaming e 600 milioni di visualizzazioni su YouTube. Nato a Barcellona, Alvaro sembrava destinato al designer industriale; grazie a Phil Collins ed Elton John, invece, ha iniziato a suonare. «Il primo pezzo era strumentale» ricorda, «un po’ malinconico. Ma con il mio gruppo avevo già in mente di scrivere qualcosa di più coinvolgente, per far ballare tutti».

Lei è molto popolare da noi. Ma non sembra che si sia montato la testa.


L’estate mi porta bene, devo ringraziare il pubblico italiano perché ogni tappa del Summer Tour 2017 è stata una festa. Cerco di vivere questo momento con spontaneità, spero che i miei pezzi servano a dare la carica soprattutto a chi sta passando un momento brutto.

 

Come è stato scrivere per un cartoon come Cattivissimo Me 3?


Sono un fan dei Minions; Yo Contigo, Tú Conmigo è nata per il film. Con i Morat, una band sudamericana molto conosciuta nel mio Paese, ci eravamo incontrati qualche mese prima di realizzarla. Di solito non partiamo da un’idea precisa, ma questa volta dovevamo adattarci al film. Non è stato facile ma il risultato finale è stato sorprendente.

Ha iniziato a suonare il pianoforte a 10 anni. Quando ha capito che la musica era la sua vita?


A Tú sí que vales, versione televisiva spagnola, dove mi sono presentato con un gruppo degli Urban Lights, dove c’era anche mio fratello. Sono arrivato in finale e, anche se non ho vinto, ho capito che la musica

poteva rappresentare il mio futuro.

L’Italia le vuole bene. Eppure continua a vivere a Berlino.


Amo molto il pubblico italiano. Sono arrivato da voi per caso e ho avuto subito un feeling speciale, consolidato dall’esperienza di giudice a X Factornel 2016. A Berlino sto bene, riesco a scrivere in maniera tranquilla, mi conoscono poco, per strada non mi ferma nessuno. La tranquillità per chi fa questo mestiere è fondamentale.

Come mai è sempre in giro per il mondo?


Con i miei genitori, da piccolo, vivevo in Giappone: mio padre era dirigente di un’azienda e mia madre designer industriale. Tornati a Barcellona è scoppiata la crisi: mia madre si è inventata una scuola di cucina giapponese e poi è diventata chef, mio padre ha trovato un altro lavoro. Da quel momento io e i miei fratelli abbiamo capito che per combinare qualcosa di buono bisogna lavorare sodo. A costo di girare il mondo.

La Spagna sta passando un momento difficile. Come lo vive lei?


Sento i miei genitori ogni giorno, dalle loro parole traspare una grande preoccupazione. I conflitti sociali e il terrorismo stanno distruggendo il mondo: la paura ci impedisce anche di fare le cose più normali. Questo mi fa stare molto male.

 

Ha dichiarato che, al momento, non vuole fare tv. Come mai?


Salire sul palco, cantare, intrattenere il pubblico: sono nato per questo, lo sento. L’esperienza televisiva di X Factor è stata utile dal punto di vista della crescita; più che giudicare ho cercato di dare consigli ai giovani talenti italiani. In questo momento però non mi interessa. Stesso discorso per il cinema: mi fanno tante proposte ma rispondo di no.

Sta lavorando al nuovo disco, ci può anticipare qualcosa?


Ho già scritto tre canzoni, ci sarà parecchio delle esperienze fatte in Italia. Durante il Summer Tour ho girato dei video e cercato di immortalare le cose più belle del vostro Paese. Per esempio, i colori e le atmosfere di posti stupendi come Capri e Taormina, dai quali ho tratto ispirazione per i testi. Uscirà all’inizio del 2018 e sarà sorprendente perché oltre all’impronta pop ci saranno brani che riflettono il mio modo di essere, la realtà che voglio raccontare.

Ha già un titolo?


No, sto lavorando sui testi e le musiche facendo la spola fra Berlino e Los Angeles, dove registrerò il disco. Musicalmente sono cresciuto con Phil Collins e i Linkin Park, poi ho amato anche Mark Wilkinson e gli ultimi dischi di John Mayer. Nel nuovo album ci saranno brani che richiamano i miei punti di riferimento musicali.

Bello, non ha tatuaggi, sembra davvero un bravo ragazzo. Difetti?


Sono impaziente di raggiungere il risultato. Se devo realizzare un disco, non vedo l’ora di concluderlo. Questo non è un bene perché la musica ha bisogno dei tempi giusti, la fretta non paga. Poi sono permaloso, soprattutto se qualcuno mi giudica senza conoscermi.

È ancora single?


La mia prima esperienza non è stata felice: avevo 19 anni, lei mi ha lasciato per un altro e la delusione è stata tremenda. Da allora ho deciso di non essere troppo precipitoso nelle relazioni sentimentali. L’equilibrio di una persona dipende parecchio da chi ti sta accanto. Adesso ho una fidanzata, stiamo bene insieme, spero di costruire con lei qualcosa di importante e di condividere tutto.

E la coinquilina di Berlino?


Lei è semplicemente una amica, molto brava a cucinare ma disordinata; io invece sono molto pignolo. Per fortuna ha capito che le zone comuni devono stare a posto.

Nonostante i 26 anni dimostra una maturità fuori dal comune.


La mia famiglia mi ha insegnato che l’obiettivo principale è fare ciò che ti piace, a costo di sacrifici e rinunce. Questo tipo di educazione mi è servita quando le mie canzoni sono arrivate a così tanta gente.

Dopo la laurea in designer industriale, continua ad avere la passione per le auto?


Sì. Il mio sogno era di lavorare per Pininfarina e realizzare modelli di un certo tipo. Quando posso vado a correre con le auto, amo quelle d’epoca e i go kart.

Dopo la collaborazione con Jennifer Lopez ha in serbo qualche altro duetto?


Con Jennifer ho vissuto un sogno, abbiamo duettato in El mismo sol. È molto carina, una donna determinata e ironica. Spero di collaborare con artisti italiani, come ho già fatto con Emma e Max Gazzè. Il mio produttore ci sta lavorando.

INTERVIEW WITH ALVARO AT THE TAG DER NIEDERSACHSEN IN WOLFSBURG, GERMANY  (01/09/2017)

Before his concert at the Tag der Niedersachsen in Wolfsburg on Friday September 1, Alvaro did a long and interesting

interview with a German journalist, talking about his fears, love, practicing sports, his plans for the future, his country Spain and about food. Watch below Alvaro's interview at the Tag der Niedersachsen 

Antes de su concierto en el Tag der Niedersachsen el viernes 1 de septiembre en la localidad alemana de Wolfsburg, Alvaro fue entrevistado por una periodista, y le habló sobre muchos temas, entre los cuales sus miedos, el amor, practicar deporte, su planes para el futuro, su pais España y la comida. Vease abajo para ver su entrevista en el Tag der Niedersachsen

INTERVIEW WITH ALVARO PUBLISHED IN THE HUNGARIAN MAGAZINE BORS ONLINE (15/09/2017)

Tízezrek előtt lép fel, mégis lakótárssal él Alvaro Soler – interjú

15/09/2017 --- Bors Online 

 

Alvaro Soler a fél világot meghódította Sofia című slágerével, ami a Vigyázat, gyerekkel vagyok! című műsor főcímdalaként rendszeresen hallható volt a TV2-n. A fiatal spanyol zenész, aki olyan világsztárokkal énekelt már egy színpadon, mint Jennifer Lopez, a tévécsatorna meghívására elképesztő türelemmel, kedvességgel és örömmel érkezett Budapestre, ahol a rajongókkal való találkozást és televíziós forgatást követően a Borsnak jó hangulatú interjút adott.

 

 

A nemzetközi hírnév kopogtatás nélkül tört be az ajtaján, és évek óta híresebb lesz. Ez nem sokkoló időnként?

Amikor 3 évvel ezelőtt Berlinbe költöztem, rengeteg minden történt elképesztően rövid idő alatt. Ez valószínűleg sokkoló lehetett, de időm se volt gondolkodni azon, hogy mi zajlik éppen, amikor lett is volna, folyton emberek vettek körül. Ahogy akkoriban, manapság is a családomra és a barátaimra támaszkodom, közel tartom magam azokhoz az emberekhez, akiket a kezdetektől fogva ismerek. A környezetem nagyon fontos, gyakran a koncertekre és turnékra is magammal viszem a szeretteimet. Jövőhéten Olaszországba megyek, oda is elhívtam az egyik barátomat, közösen fogunk színpadra lépni. Az ehhez hasonló alkalmakat nagyon szeretem, most például 15 ezer ember előtt lépünk majd fel, ami kicsit ijesztő, de egyben nagyszerű is.

 

Barcelonában született, miért költözött át Berlinbe?

Barcelonában nem volt sok tennivalóm, kevés ember foglalkozik dalszövegírással vagy producerkedéssel, ez a szakma mondhatni átköltözött Madridba, ott jobbak a zeneipar lehetőségei. Az egyik nyáron elmentem egy dalszövegíró táborba Ausztriába, ahol sikerült olyan ismeretségeket kötnöm, amik elvezettek a jelenlegi menedzsmentemhez. Mivel ez az alkotó közeg Berlinben él, odaköltöztem. Berlin Barcelonával ellentétben rettentően aktív, tele van olyan emberekkel, akik éjjel-nappal dolgozni és alkotni akarnak.

Formatervezést tanult, mégsem azzal foglalkozik. Nem hiányzik ez a fajta kreativitás az életéből?

Dehogynem. Hiányzik, még ma is foglalkozom vele időnként, még ha az eredeti tervemmel ellentétben nem is autókat tervezek. Amikor például Berlinbe költöztem, kellett egy lámpa a lakásba, de nem volt túl sok pénzem akkoriban, szóval készítettem egyet abból a hungarocelből, amibe az IKEA-s ágyam fa elemei voltak becsomagolva. Így egyrészt olcsóbbnak bizonyult, másrészt én attól érzek otthonosnak egy helyet, hogy látom rajta a kezem nyomát. Amikor ránézek a lámpára nem arra gondolok, hogy „hú, ezt én csináltam”, hanem arra, hogy „ez otthonos, ez ismerős”.

 

Milyen embernek tartja magát?

Pozitív, családszerető, nyitott és tiszteletteljes. Kíváncsi – ami nélkül azt hiszem nem is lennék itt. Talán soha nem tanultam volna meg zenélni, ha nem érzek olthatatlan kíváncsiságot az iránt, hogy melyik hangszer miként működik. Úgy gondolom, hogy a kíváncsiságban elképesztő erő rejlik.

Mi a legemlékezetesebb lecke, amit megtanult az évek során?

A legfontosabb dolog, amit megtanultam, hogy az életben vannak lépcsőfokok, amik csak egymás után következhetnek. Az én koromban például többnyire összeállnak a fiatalok egy vagy több haverral és bérelnek közösen lakást. Ezért van az, hogy én is lakótárssal élek, ezt érzem normálisnak. Bérelhetnék egy szuperflancos lakosztályt, de nem érezném benne otthon magam. Nekem nem az anyagi dolgok a fontosak, hanem az, ami megtölti őket. A lakás esetében ez a szeretet. Ebben a tekintetben az autókkal van nehéz dolgom. Autótervezést tanultam, és a jelenlegi életemben gyakran megtehetném, hogy egy Maseratival furikázom körbe a várost… Viszont úgy érzem, hogy a hírnév miatt felelősséggel vagyok az emberek iránt, és nem azt a képet szeretném eléjük állítani, hogy a pénzzé a főszerep. Valódi értékekre szeretném felhívni a figyelmet, hátha lesznek olyanok, akiknek úgymond példát mutatok ezzel.

És mi a legfőbb üzenet, amit képvisel?

Talán még nekem sem mindig megy igazán, de magunkat felvállalni és megélni a legerősebb dolog, amit tehetünk. A kezdetekkor például szörnyen szégyellős voltam, mert úgy hittem, hogy művészként és előadóként valami különlegeset kell nyújtanom, viszont én nem éreztem magam különlegesnek, csak egy hétköznapi embernek. Azán rájöttem, hogy az eredetiség mindig különleges, és a legjobb verzió, amit kihozhatok magamból, az a valódi személyiségem. Csak és kizárólag olyasmivel foglalkozom és olyasmit csinálok, amit magaménak érzek, csak így lehetek hiteles, erős és önbizalommal teli, amit pedig a közönség is megérez.

INTERVIEW WITH ALVARO BY RADIO BRUNO ITALIA  (09/03/2017)

Alvaro was interviewed by the Italian radio station Radio Bruno on March 9th 2017 when he was on tour in Nonantola. Watch below his interview with Radio Bruno 

Alvaro fue entrevistado por la emisora de radio italiana Radio Bruno el 9 de marzo de 2017 cuando estuvo de gira en Nonantola.  Vease abajo para el video de su entrevista con Radio Bruno 

INTERVIEW WITH ALVARO IN ITALIAN MAGAZINE GRAZIA ITALIA (03/08/2017)

Álvaro Soler: «Ragazzi, mi prenderò cura di voi»

03/08/2017 --- Grazia Italia

Alla vigilia del suo tour Grazia incontra l’ex giudice del talent show X Factor Álvaro Soler. Che ci racconta di sé e dice: «Non dobbiamo smettere di andare ai concerti, la musica è la vita»

Con Álvaro Soler si finisce sempre a parlare di bambini. Era successo già lo scorso settembre, alla vigilia del talent show X Factor, dove avrebbe fatto il giudice. La prima frase pronunciata allora era riferita alla mia penna stilografica: «Ma quella è una Lamy? La usavo a scuola, è una marca tedesca, è molto buona. La mia era rossa». Proprio da lì avevamo iniziato a parlare di bambini. Perché Álvaro è un idolo dei giovanissimi, e perché Gabriele, 9 anni, figlio della mia amica Beatrice, mi aveva dato una lista di domande per il suo cantante preferito. “Di che colore è la tua casa?”, “Ti piacciono i videogiochi?”, “Hai mai avuto un cane, un gatto e una fidanzata?”. Lui aveva risposto, sorridendo, a tutte. Nell’ordine: «Bianca», «Tantissimo», «Sì, sì, ho avuto una fidanzata. E a casa dei miei genitori ci sono due labrador, Oliver e Sofia».

Oggi lo incontro di nuovo, per un’altra vigilia, quella del suo tour italiano, 12 date estive nella penisola (il calendario completo è su indipendente.com). Si ricorda delle domande di Gabriele e mi chiede di salutarlo. Ma stavolta la prima, inevitabile domanda, è un’altra:

Perché l’addio a X Factor?

«L’anno scorso ho lavorato tanto e, dopo un periodo di stress, è arrivato quello di capire bene che cosa fare. In particolare, lavorare al mio nuovo album, il secondo, il più importante. Pensavo di finirlo in primavera, invece non ho avuto tempo di scriverlo. Quindi, la prossima domanda è: “Ti dispiace non fare più X Factor”, immagino»

Non sarebbe stata quella, ma se vuole risponda lo stesso.

«Più che altro mi dispiace per il team. Ho già sentito tutti».

Anche Mara Maionchi, che la chiamava “Morticia”, come la protagonista di La famiglia Addams? A proposito, perché?

«Non so, forse perché a X Factor usciva la parte di me più “tedesca”: severo su certe cose e molto esigente. E poi in realtà c’erano dei momenti in cui non capivo che cosa dicesse Mara, quindi non sapevo che cosa rispondere».

Con chi è rimasto in buoni rapporti?

«Sia con Manuel Agnelli, sia con Fedez. L’ho visto a Los Angeles, qualche settimana fa. Era lì per un servizio fotografico di Chiara Ferragni, siamo andati in giro insieme per la città».

Vuole dire anche lei la sua sulla coppia Fedez-Ferragni?

«Mi sembrano innamorati».

E lei, lo è?

«Io sono innamorato, sempre. Della musica».


Con gli esseri umani, invece, come è messo?

«Se mi incontra per strada e me lo “scuce” chiacchierando, glielo dico. Ma qui no. Mi piace tenere la mia vita privata molto privata»

Perché?

«Perché lo è. Spero che alla gente interessi chi sono, e non con chi sto. Non mi riconosco nella storia d’amore che finisce sui giornali. Ma per fortuna, non mi ci riconoscono nemmeno gli altri: l’anno in cui ho vissuto a Milano intorno a me non ho mai visto neanche un paparazzo».

Il mondo del gossip quindi non la trova interessante?

«No, sono una persona normale, una di quelle che non farebbe mai una proposta di matrimonio a un concerto».

E come la farebbe?

«Classica: in ginocchio, solo in due, un momento super intimo. Non mi piace avere intorno la gente che mi guarda, tranne quando suono, ovviamente. Intanto posso dirle che non trovo neanche il tempo per X Factor, come faccio a trovare il tempo per fidanzarmi?».


Però trova il tempo per il tour di quest’estate.

«Ho molta voglia di farlo. E poi l’estate è divertente, è il tempo delle cose belle».

Che cosa le piace di più del tour?

«Fare tutto il viaggio con la band: 15 persone nel bus, siamo una famiglia. E naturalmente vedere tutti sotto il palco e il fatto che i concerti siano in qualche modo sempre diversi uno dall’altro».

Ma le canzoni sono quelle del suo primo album, vero? Non si annoia neanche un po’?

«Sì, sono due anni che le canto e ovviamente mi annoio, per il tour però le abbiamo riarrangiate. Sarà uno show del tutto diverso».

Quante volte ha cantano Sofia nell’ultimo anno?

«Aiuto! Non so. Mille? No, direi 300, 400».


Una canzone nuova ce l’ha, il singolo Yo contigo, tú conmigo, insieme con il gruppo colombiano Morat. È la colonna sonora del film Cattivissimo Me 3. La porterà in concerto?

«È fighissima. Io sono un super fan dei Minions, lo sa? Però non so ancora se la suonerò sul palco».

Lei non si ferma mai: dov’è casa ora? Sempre a Berlino?

«Sì, ma ho in progetto di passare più tempo in Spagna. Berlino è troppo grigia, c’è un tempo orribile e io ho bisogno di luce e di sole».

D’altronde lei è il “cantante dell’estate”. Crede di essere un po’ schiavo del suo personaggio?

«No, perché sono proprio fatto così: molto positivo e solare».

Oltre al cantante dell’estate, è anche il cantante dei bambini. Di questo che cosa dice?

«Che è bellissimo. E poi, è meraviglioso pensare che, quando diventeranno grandi, le tue canzoni faranno parte dei loro ricordi».


La spaventa l’idea che i concerti siano presi di mira dal terrorismo?

«Un po’, perché ci sono i fan piccoli. Io mi prendo cura di loro: se una ragazza sviene in mezzo alla folla, ed è capitato, io sul palco mi fermo. Non si può suonare quando una persona del pubblico non sta bene. Però se tutti iniziassimo ad avere paura ai concerti, l’obiettivo terrorista sarebbe compiuto. Si ricorda l’attentato ai mercatini di Berlino, a dicembre? Io c’ero appena stato, ci vado sempre, e continuerò ad andarci. L’unica cosa che possiamo fare è vivere facendo quello che ci piace e che ci rende felici».

Che cosa rende felice lei?

«Fare felice qualcun altro, il sole, il lavoro, la famiglia. Sistemare la mia stanza a casa dei miei a Barcellona, trovarmi una casa. E guidare: mi piacciono molto le macchine».

INTERVIEW WITH ALVARO PUBLISHED IN THE ITALIAN NEWSPAPER L'UNIONE SARDA ITALIA (27/05/2017)

Alvaro Soler: 15 domande all'ingegnere prestato alla musica


27/05/2017 --- L'Unione Sarda

Trentasei dischi tra platino e oro in tutto il mondo, duecento milioni di streaming e una partecipazione, con vittoria, come giudice a X Factor, Alvaro Soler, classe '91, da Barcellona, è il ragazzo d'oro della musica internazionale. Con la freschezza contagiosa dei suoi grandi successi "El Mismo Sol", "Agosto", "Sofia", "Libre" con Emma Marrone e "Animal", tutti dal suo esordio del 2015, "Eterno Agosto", ha dominato le classifiche per due estati di seguito e anche quest'anno, con il suo Summer Tour 2017, promette di tornare a farci ballare e sognare.

In Sardegna arriverà il 24 agosto, per l'unica imperdibile data all'Arena Sant'Elia di Cagliari. Biglietti disponibili al Box Office e sui circuiti Live Ticket e Ticketone.

Il 24 agosto sarà il suo primo concerto per il pubblico sardo.

"Sì, l'anno scorso abbiamo suonato al Tanka Village, ma era un evento privato, quindi sono contentissimo di tornare per questo grande concerto a Cagliari".

Sin da bambino ha girato molto, ha vissuto tra Spagna, Giappone, Germania e Italia, come ha influito sul suo carattere?

"In generale credo di avere imparato ad adattarmi velocemente a tante culture diverse e anche a essere paziente, lo diventi quando impari a rispettare ogni cultura. È una bella attitudine e serve molto anche nella musica".

Alla fine ha scelto di mettere base a Berlino, ma di trascorrere gran parte della sua vita in Italia. Pro e contro degli italiani?

"L'amore che mi ha dato l'Italia è stato pazzesco sin dall'inizio e non dimenticherò mai tutto il supporto che ho ricevuto. Anche oggi, che sono tornato per un giorno a Milano, ho sentito questo affetto e mi piace tantissimo. Il contro è una questione che riguarda non solo l'Italia, ma tutto il mondo, le persone sono troppo concentrate a condividere tutto quello che fanno sui social e troppo poco a godersi i momenti belli della vita".

Ha studiato ingegneria all'Università di Barcellona, ma quando ha capito
che voleva fare il musicista?

"Sono sempre stato molto realista, perciò ho deciso di studiare. La musica è sempre stata il mio hobby e la mia passione, ma è diventata un lavoro nel momento in cui mi sono trasferito a Berlino per scrivere con i miei due produttori. Quando abbiamo presentato il nostro lavoro alla discografica e si sono detti interessati ho pensato che forse c'era una possibilità e quella è stata la svolta cruciale per me"

E se tutto questo non fosse accaduto?

"Di sicuro sarei un ingegnere automobilistico, il mio piano B".

Invece sulla parete di casa ha appesi trentasei dischi d'oro e di platino. Come si scrive una hit?

"Non esiste una ricetta vera, ma gli ingredienti che non possono mancare sono il buon umore e l'anima".

Band, disco e canzone preferiti di tutti i tempi?

"One Republic, "Continuum" di John Mayer e "Another Day In Paradise" di Phil Collins".

L'ultimo concerto che ha visto?

"Beh, Phil Collins a Miami!".

Proprio il 24 agosto uscirà "Cattivissimo Me 3", per cui ha scritto un brano col gruppo colombiano Morat.

"La richiesta di scrivere una canzone insieme è arrivata da Universal Pictures e Illumination, i produttori del film, ed è stata la scusa perfetta per noi per realizzare l'idea che avevamo da tanto di una collaborazione. E poi io sono un super fan dei Minions, quindi dovevo assolutamente farlo".


Da bambino qual era il suo cartone animato preferito?

"'Mickey Mouse', un grande classico. Ma sono ancora un fan dei film di animazione, ne guardo un sacco da "Shrek" a "Kung Fu Panda" a "Cars", ce ne sono tanti che mi piacciono".

Cos'altro ama fare nel tempo libero?

"Mangio (ride). Se invece ho più tempo di quello che mi serve per mangiare, vado a trovare la mia famiglia e i miei amici".

Passioni oltre la musica?

"Le macchine! Anzi, devo ancora fare una gara di go cart con Max Gazzè e Fisichella. È la rivincita, perché ne ho già fatta una con Max e un suo amico, che è un pilota professionista di go cart e ovviamente sono arrivato terzo, però ho fatto il mio miglior tempo".

Quest'anno non sarà nella giuria di X Factor, dopo il tour estivo, infatti, entrerà in studio a registrare il prossimo disco?

"Sì, già l'anno scorso è stato molto impegnativo con "Sofia" e tutto, ma quest'anno proprio non c'era più spazio per niente oltre alla realizzazione del nuovo album, a cui mi voglio dedicare completamente".

Come suonerà?

"Sono ancora in una fase iniziale, ma posso dire che ci sarà un'evoluzione rispetto a "Eterno Agosto", l'identità sarà la stessa, ma voglio fare qualcosa di diverso da quello che avete sentito finora. Tre anni d'altro canto sono abbastanza per evolversi e credo che anche i miei fan lo abbiano fatto, quindi è un processo naturale".

Ha già realizzato molto, ma un sogno nel cassetto ce l'ha?

"Diventare sempre più stabile nel mondo della musica e avere tempo per fare tante cose, in pratica, che i giorni si allunghino a 48 ore".

ARTICLE ABOUT ALVARO IN ITALIAN NEWSPAPER GAZZETTA DI MANTOVA (26/05/2017)

Soler: «Mantova piazza super balleremo e canteremo tutti» 


26/05/2017 --- Gazzetta Di Mantova


Il cantautore spagnolo che sarà in concerto in città il 20 luglio «Quando il pubblico partecipa la canzone che hai scritto ha centrato l’obiettivo»


MANTOVA. «La piazza di Mantova sarà super, balleremo e canteremo tutti insieme». Si immagina così Alvaro Soler, giovanissimo cantautore spagnolo che, a soli 26 anni può vantare 36 dischi d’Oro e di Platino in tutto il mondo, la sua serata sul palco di piazza Sordello per il cartellone di “Mantova Arte & Musica” promosso da InsideOut Agency il prossimo 20 luglio.

Amatissimo dal pubblico italiano più giovane, anche giovanissimo, Alvaro Soler porterà una ventata di energia dopo sir Elton John che sarà a Mantova il 14 luglio nella sua unica data italiana.

E l’artista, giovedì 25 in Italia, si è raccontato in questa intervista alla Gazzetta di Mantova. «Condividere la musica è un’emozione fortissima – ha detto – senza la gente non c’è lo show. Il momento più divertente è proprio quando il pubblico balla e canta con te. Allora vuol dire che la canzone che hai scritto ha raggiunto l’obiettivo».

E Alvaro Soler di canzoni riuscite ne ha firmate molte. E’ il caso dei singoli El mismo sol, con cui ha vinto al Coca Cola Summer Festival del 2015, Sofia, dell’anno successivo, altro successo planetario, e Libre realizzato insieme ad Emma Marrone, cui si aggiungono il nuovo singolo Animal, in radio dal febbraio scorso, e tutti brani dell’album Eterno agosto che porterà nel summer tour italiano. «Anche se poi finisce che canti sempre le stesse canzoni ogni serata è diversa, ogni luogo in cui canti ha una sua personalità – ha aggiunto prima di entrare nella sala d’incisione milanese dove sta lavorando al suo secondo album -. In tutte le città d’Italia, come a Mantova, senti la storia che c’è dietro, c’è un’anima speciale. Sarà un tour bellissimo». La tournée italiana conterà infatti ben dodici date, tra nord e sud, Mantova sarà la terza tappa dopo Grugliasco (Torino), e Genova, all’Arena del Mare nel Porto Antico. Insieme alla band rivelazione sudamericana Morat ha realizzato un brano per la colonna sonora di “Cattivissimo me 3”, in uscita il 24 agosto, dal titolo Yo Contigo, Tú Conmigo. Composto e prodotto da Soler e dai Morat, il brano inedito conferisce un ritmo travolgente al nuovo capitolo della famosa saga che racconta le nuove avventure di Gru, Lucy e delle loro adorabili bambine che insieme ai Minions hanno reso popolari in tutto il mondo la serie cinematografica che ha incassato miliardi di dollari.

Dopo due anni di successi e un tour mondiale, Soler ha partecipato come giudice alla scorsa edizione di X Factor Italia che lo ha visto portare alla vittoria la sua band Soul System. «Nei miei progetti ora c’è il nuovo disco registrato in studio – ha concluso con una carica di entusiasmo e energia che riesce a trasmettere persino al telefono -. In questo momento è la cosa che mi fa più piacere e per cui sono molto concentrato». Vista la popolarità del cantautore spagnolo fra i giovanissimi la InsideOut Agency ha deciso tenere il prezzo dei biglietti a 25 euro, cui vanno aggiunti i diritti di prevendita per posto unico in piedi così da favorire l’acquisto e la partecipazione al concerto ai fan più giovani.(Paola Cortese)

INTERVIEW PUBLISHED IN THE ITALIAN MAGAZINE TV SORRISI E CANZONI (SEPTEMBER 2016)

Alvaro Soler: «Ho cambiato la mia vita per amore della musica»


September 29 2016 | TV Sorrisi e Canzoni


Abbiamo toccato con mano la popolarità di Alvaro Soler. Il cantante spagnolo, neo-giudice di «X Factor», è venuto in redazione per cantare i suoi successi «El mismo sol» e «Sofia». La voce si è sparsa in fretta. In mensa, al bar, nei corridoi del palazzo Mondadori non si parlava d’altro da giorni. Al suo arrivo, i nostri uffici sono stati presi d’assalto. Alvaro non si è scomposto. «Ci penso io» ha detto alla sua agente. E con poche parole, in un italiano impeccabile, è riuscito a contenere l’entusiasmo della folla per permettere a tutti di ascoltarlo.

Tre anni sembrano pochi, ma possono cambiare una vita. Prendete Soler: nel 2013 era in gara nell’edizione spagnola di «Tú sí que vales» con la sua band, gli Urban Lights, oggi è il giudice di «X Factor» in Italia. Quando gli dico di aver visto sul web il video della sua esibizione a Telecinco si mette a ridere, con un filo di imbarazzo.

Alvaro, che effetto fa passare «dall’altra parte» in un talent?

«Aver fatto il concorrente è utile, so cosa si prova dietro le quinte, so che si aspettano tante ore e poi hai solo due minuti per farti notare. Fu una bella esperienza per il mio gruppo, ma nessuno voleva scritturarci. Forse eravamo troppo “americani” per la Spagna».

Così ti sei messo «in proprio».

«Nel 2014 mi sono trasferito a Berlino. Per me era un passo fondamentale andare a vivere da solo, allontanarmi dalla famiglia».

I tuoi genitori come l’hanno presa?

«Mi ero già laureato in una materia che adoravo (Design industriale, ndr) quindi loro erano tranquilli. Ma una volta finiti gli studi ho detto: mi prendo due anni per fare musica, dedicandomi soltanto a quello».

Come facevi a mantenerti?

«Lavoravo solo per sopravvivere: non volevo rubare tempo alla musica. Ho fatto di tutto: dallo steward all’accoglienza agli eventi. Ho fatto pure l’autista. Una volta ho dato un passaggio a Shakira».

Non le hai cantato un tuo pezzo?

«Ma no, era con Piqué! Lavoravo in una grande festa a Barcellona, ma c’era una scala da fare e lei era incinta... così l’ho accompagnata su un “golf cart”. Un giorno la incontrerò e glielo racconterò».

Quando è nata la tua passione per la musica?

«In Giappone, dove ho vissuto dai 10 ai 17 anni, quando i miei genitori mi hanno regalato una tastiera per il compleanno. Poi un giorno ho guadagnato dei soldi con un lavoro e mi sono comprato un computer. E mi si è aperto un mondo».

Conservi ancora le canzoni che hai fatto in quel periodo?

«Per carità, erano solo esperimenti! Ma per me era come andare a scuola. Mi ha aiutato molto: ora quando entro in uno studio di registrazione non ho bisogno di un tecnico che mi spieghi tutto».

A «X Factor» ti hanno annunciato usando tre aggettivi: bello, empatico e severo. Ti ci riconosci?

«Non mi piace tanto che mi definiscano “bello”. Mara Maionchi l’altro giorno mi ha detto: “Se sei bello devi dimostrare di essere bravo”. Ma per me non è un problema: non ho paura di non essere all’altezza. È vero che sono empatico. E sono severo solo quando devo: alla gente che arriva e non sa cantare, io dico no».

Nei giudizi sembri gentile anche quando «bocci» qualcuno.

«Manuel Agnelli mi ha detto: “Tu anche quando dici no, lo fai con un sorriso”. Se sono così positivo è perché la vita non finisce se ti dico di no. Anzi, in quel momento stai imparando qualcosa».

Cosa cerchi in un concorrente?

«L’originalità e l’essenzialità. È bello quando riescono a farti emozionare solo con una voce, una chitarra e una storia».

Però in tv a volte la storia umana diventa più importante della musica.

«Se ciò che il concorrente si porta dietro lo aiuta a essere una persona più aperta a imparare, per me è perfetto. Ma io mi occuperò soltanto della musica. Non vedo l’ora che inizino le dirette per lavorare ogni giorno con la squadra».

Ma prima ti esibirai a Los Angeles, ai Latin American Music Awards.

«Canterò un medley di “Sofia” e “El mismo sol”. Ho anche tre nomination, non me l’aspettavo! E dopo andrò una settimana a fare promozione in America Latina: Colombia, Ecuador, Messico...».

Di’ la verità: non ti sei stufato di cantare «El mismo sol» e «Sofia»?

«(Ride, ndr) Anch’io credevo che sarei diventato pazzo, in realtà è il pubblico a fare la differenza: è sempre diverso, come qui con voi in redazione. Ed è grazie a “Sofia” che ho avuto la possibilità di esibirmi all’Arena di Verona, il posto più bello dove ho suonato nella mia vita».

Ma quante ragazze di nome Sofia ti fermano in media ogni giorno?

«Sono di più quelle che mi dicono: “Mi chiamo Virginia, fai una canzone con il mio nome?”. Credo che le “Sofie” siano stufe di sentire il loro nome in radio...».

Per ascoltare tue nuove canzoni, invece, quanto dovremo aspettare?

«Al momento non ho tempo di finirle, ma ho tante idee: le registro con il telefono e le metto da parte. Il mio progetto è di fermarmi a gennaio e di chiudermi in studio qualche mese a scrivere».

Ora non hai nemmeno tempo per la famiglia e gli amici...

«Nei prossimi giorni suonerò a Barcellona e resterò due giorni in più, per stare con la famiglia. Purtroppo non li vedo spesso. Per fortuna c’è Skype».

Ti manca un po’ la tua casa?

«Certo, ma anche quella dove abito, a Berlino. In questo periodo vivo dentro una valigia, sono sempre in movimento. Quando non dormi la voce ne risente».

Cosa fai per tenerla allenata?

«Faccio attenzione a non fare festa tutta la notte, a non esagerare coi cocktail. Con una vita così agitata, essere tranquilli è l’unico modo per sopravvivere».

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